30/06/08

Ben svegliata tesoro mio!

"Mamma, mamma, io mi sono svegliata!"

Io sono in terrazza, sento la chiamata dalla radiolina e comincio la discesa

"Mamma! Mamma!"

Indosso i sandali di pelle, che hanno anche un po' di tacco

"Mamma!"

Li ho comprati l'anno scorso non considerando che la pelle avrebbe ceduto, quindi mi stanno un po' larghi

"Mamma! Mamma!"

Scendo i gradini lentamente perché ho paura di cadere

"Mamma!

Arrivo finalmente dietro la porta chiusa della stanzetta, e la sento ancora chiamare

"Mamma! Mamma!"

Apro la porta e ancora prima che potessi annunciare il ben svegliata, lei mi rimprovera:

"Sono tre ore che ti chiamo!"

I limoni te li regalo

Quando sono tornata a casa l'ho raccontato a mio marito e gli ho detto "Dobbiamo scriverlo sul calendario".
Ora, invece, lo scrivo sul mio blog.

Il mio fruttivendolo mi ha regalato tre limoni.
Lui che mi ha sempre dato le mele più acerbe e marmoree che aveva in negozio.
Lui che quando ci va mio marito, un chilo e due di frutta se la fa pagare ugualmente per un chilo.
Lui che non mi ha mai fatto lo sconto nemmeno di 5 centesimi

"...mi dai anche due limoni?"
"Ma proprio due di numero?"
"Si..."
"Ecco qua... allora, le susine... le pesche... le patata... le carote... vabbè, i limoni te li regalo..."

Ed erano tre.

Il ricatto del palloncino

La cosa più triste che possa accadere ad una bambina, è vedersi scoppiare il palloncino tra le mani, in un botto che trasforma velocemente il sorriso allegro e gioioso in pianto disperato.
Specialmente quando il palloncino è un ricordo di una passeggiata al mercatino, che si è sgonfiato ma papà è riuscito a rigonfiarlo, ed ha, quindi, dato l'illusione di essere un palloncino eterno e immortale.

Dopo la disgrazia di sabato sera, ieri mattina la nostra passeggiatina domenicale si è trasformata in missione alla ricerca di un venditore di palloncini.

I venditori di palloncini dovrebbero imparare a declamare lo slogan del venditore di sale di via Messina Marine, ossia "Quando mi cercate non mi trovate".
Abbiamo fatto in lungo e in largo il corso principale senza incontrare uno che fosse uno di quei molesti e onnipresenti venditori di palloncini.
Ovviamente la bambina, ogni tre passi, diceva "Mamma mi compri il palloncino, per favore?"
Ma evidentemente non ci credeva nemmeno lei che fosse così difficile incontrare un venditore di palloncini.

A metà del tragitto si è stancata ed ha voluto che suo padre la prendesse in braccio.
A tre quarti del tragitto suo padre si è stancato "Adesso questa bambina scende a terra..."
Lei si è aggrappata ancora più forte ed ha annunciato "Questa bambina scende a terra dopo che abbiamo comprato il palloncino"

Per fortuna che pochi metri dopo c'era l'edicola, che vende davvero di tutto.

29/06/08

RR Scottadita - la seconda presina

Questa è la presina che ho ricamato per Melodhy

27/06/08

La Domanda Fondamentale

Non c'entra niente la Guida Galattica, ma non avrei saputo definirla diversamente.

Di notte, nel buio e nel silenzio, una vocina lancia un urlo.
Un urlo che si insinua nel sogno, dapprima come voce fuori campo, poi come personcina in carne e ossa, quindi gli occhi si spalancano, perché non è dal cervello che nasce quella voce, ma dal profondo delle corde vocali di mia figlia.
Prima, banalmente, "Mamma!".

Occhi aperti, fase REM ancora non del tutto terminata, dubbio circa la provenienza della voce.

Quindi essa, la Domanda Fondamentale, quella che racchiude tutte le domande ed esige tutte le risposte. "Mamma, dove sei?!"

Mi meraviglio sempre della mia prontezza di riflessi nel pieno della notte. Con agile balzo scendo giù dal letto, dribblo l'armadio, la vetrina, il mobile porta telefono, quindi in punta di piedi arrivo nella stanzetta.

"Sono qui, tesoro"
"Mamma, dov'eri?"

Conto fino a 10 resistendo all'impulso di tarle una testata narcotizzante

"Nel mio letto... dormivo..."
Lei si accontenta della risposta, si rimette giù e si addormenta.

Mai una volta che mi ponga questa domanda alle 4 del pomeriggio....

26/06/08

Depressa e felice

Depressa perché non so fare nemmeno un decimo delle meraviglie che sanno fare le mie amiche e colleghe ricamine.
Felice perché le mie amiche e colleghe ricamine sono un'esplosione di simpatia e creatitività.

Per incontrarle sono dovuta arrivare fino all'altro capo dell'universo conosciuto, ma ne è valsa la pena.

Spasso

Hanno fatto merenda a base di banane. Hanno saltato sul lettone, fingendo di essere in spiaggia, costruendo immaginari castelli di sabbia con tanto di palette e secchiello e dando vita ad improbabilssimi pupazzi di sabbia. Hanno disegnato e colorato. Hanno ritirato la biancheria stesa ad asciugare. Hanno fatto cadere l'acqua per terra e l'hanno asciugata ("Hai visto? Sembro Cenerentolo" "No, io sono Cenerentola e tu sei il mio principe"). Hanno visto una videocassetta di Snoopy.
Poi si sono messi in macchina e sono venuti a recuperarmi.

Mia figlia e mio marito se la sono spassata tutto il pomeriggio da soli in casa.

Io me la sono spassata tutto il pomeriggio, ad un raduno di ricamine.

25/06/08

Specialmente i gorgheggi

Questa è la versione ufficiale.
E questa è quella di mia figlia.












Notate la "purezza" dell'intonazione e il virtuosismo dei gorgheggi! :-D

24/06/08

La mia vita precedente

Io mi sono messa la maglietta delle parole di cotone, con una frase di Oceano Mare. Sono scesa di casa ed ho attraversato la strada. L'ho riconosciuto subito, nonostante non lo vedessi da più di due anni.
"Mi sono messa in tuo onore la maglietta di Baricco!"
"Ed io mi sono messo in tuo onore la maglietta con le mucche!"

In macchina sono stata tutto il tempo aggrappata alla borsa, con un sorriso ebete stampato in faccia, la felicità nel cuore e il senso di colpa nel cervello.
C'è la festa della birra. Bene. L'Oktober Fest palermitano. A giugno.

Poi alla Festa della Birra abbiamo cercato un angolo riparato, e abbiamo parlato parlato parlato... ci siamo raccontati quei due anni di lontananza forzata, imposta. Ci siamo raccontati il presente, entrambi con due storie complicate, difficili...
Avevamo fatto anche un giochino per email, con un test nel quale avremmo dovuto indovinare le preferenze dell'altro. Avevamo detto che ce lo saremmo stampato e commentato insieme.
E così abbiamo passato la serata, con lo stinco di maiale arrosto e il tris di wurstel. Abbiamo fatto a metà ciascun piatto e ci siamo imboccati a vicenda.

Io gli ho portato in dono un vasetto di marmellata di pesche fatta in casa da me, lui ha tentanto di prendermi con l'alcool ordinando due boccali di birra da un litro ciscuno.

A fine serata mi ha riaccompagnato a casa, promettendomi che non sarebbe sparito di nuovo dalla mia vita, ma che ci saremmo visti ancora e ancora e ancora.

A distanza di sei anni da quella serata non sono capace di dire che mi sembra ieri. Mi sembra un secolo fa.
Me la ricordo come se fosse la mia vita precendente che ogni tanto si affaccia alla mia memoria, ma chissà se è accaduta veramente.
Mi sembra impossibile aver vissuto una vita dove lui non fosse presente in ogni attimo e in ogni mio respiro.

La scoperta dei numeri

"Mamma ne ho fatte due!!!"

...

"Mamma ne ho fatta una gigante!!!"

...

"Mamma ne ho fatte tre!!!"

Mia figlia ha imparato a contare.
Le "cacche".

Non ho ancora capito se le conta perché le distingue quando "escono" oppure se conta il rumore "PLAFF!" nell'acquetta del wc... in ogni caso è proprio vero che la matematica è una m*rda...

23/06/08

Finito January

A parte un disastro col pon pon, è venuto carino:


Il pupazzo di neve è dello stesso identico colore della tela e non rende molto, ma tant'è...
Questo, invece, è il retro: schifoso.



Specialmente negli occhi e nella bocca, dove i punti sono isolati e il filo è nero... bleah!
Comincio a cercare una stoffina adatta a foderarlo... :-/

Cancia-bannìera

Mio fratello P ha raggiunto mio fratello T, ormai prossimo al congedo da Madrid e sulla via del ritorno (non verso casa ma verso Torino).

Ieri sera si sono vestiti di tutto punto, si sono colorati la faccia dipingendosi la bandiera italiana, hanno raggiunto gli amici italiani ed hanno visto insieme la partita.

Quando è finita, sono tornati a casa, si sono puliti la faccia, se la sono ridipinta coi colori della bandiera spagnola e sono scesi in strada a far baldoria, ostentando un accento madrileno niente male.

Una sfortunata coincidenza

L'incontro non proprio "felice" tra un spillo e l'ago della macchina da cucire

Canottierina

Eccola!

E questa è una (pessima) foto della stoffa... si vede il luccichio del filo di lurex

Elogio dell'imbastitura

Odio imbastire. Non sono così tanto riflessiva. Preferisco appuntare la stoffa con gli spilli e poi cucire direttamente con la macchina.
Tra ieri e oggi ho fatto una canottierina elegante alla mia bambina (cavia/beneficiaria dei miei esperimenti sartoriali), con della maglina di cotone turchese, elasticizzata e arricchita da un filo di lurex.
La stoffa mi si è (nell'ordine) arricciata, tesa, scivolata, storta...

Ho imparato che l'imbastitura, specie se con punti piccoli e vicini, è l'unico modo per tenere ferma la stoffa e limitare al massimo i danni da "inettitudine" della sartina.

Con che cosa?!

"Signora abbiamo la seta, abbiamo il rasatello, abbiamo la lycra, il gabardin..."
"Uhm... questa è maglina di cotone?"
"Si questa è maglina, bella fresca... e guardi com'è elegante, è pure con il durex"

Vicini schifiltosi bis

La dirimpettaia Rossa (da un mesetto circa Bruna) è uscita sul terrazzo col telefonino, parlando. Si è avvicinata alla ringhiera, ha sollevato la maglietta, preso con leggiadria la panzona tripposa e l'ha poggiata sopra il bordo.

Io ero dentro casa, casualmente di passaggio dietro la finestra, a guardare quella visione con gli occhi spalancati e lo schifo pronto a salirmi in gola.

Io non guido

Io non guido. Odio guidare. Non sono brava a guidare.
Ho la patente, ma serve solo per devolvere punti ai miei familiari (specie a quello spericolato di mio padre) quando prendono una multa.
La macchina non mi vuole, riconosco il suo rifiuto e lei riconosce il mio imbarazzo e senso di disagio.
Guido raramente e solo per tratti brevi, in città, o in luoghi raggiungibili dalla statale o provinciale.

Io non guido in autostrada. Ho una paura incontrollabile della velocità e mai e poi mai mi sognerei di guidare su una strada dove esiste un limite minimo di velocità.
Quello che mi spaventa di più è la cosiddetta corsia di accelerazione che, per la ragione appena spiegata, mi fa paura solo con il nome. Sono sicura che non riuscirei mai a coordinare i piedi e gli occhi sullo specchietto laterale.

E allora faccia affidamento sui miei piedi, perché coi soli occhi non potrei mai muovermi.

22/06/08

I babbi e i picciriddi

Non ha fatto nemmeno rumore, si è sentito solo l'ululato. La bambina in lacrime, in pianto di dolore.
"Ha sbattuto la testa sulla panca" dice mio marito.
Vabbè, allora non è grave, i bambini sono di gomma, si sa, e poi quella panca ha tutti gli angoli arrotondati. Ma il pianto non cessa, anzi diventa ancora più forte e stridulo. La prendo in braccio e la guardo.
Penso "Ca##o!", grido "Presto, il ghiaccio!" mentre mi dirigo di corsa in cucinae mia suocera, che ha visto anche lei, invoca l'aiuto della Madonna.

Mentre la tengo ferma, col ghiaccio sulla palpabra inferiore, prego che non si sia fottuta l'occhio. La palpebra era gonfia e blu.

Non è facile capire chi si sia più spaventata, tra me, la bambina e mia suocera. Io cerco di mantenere quella calma fredda che so che tranquillizza mia figlia, quella calma che le dice: stai tranquilla, la mamma è con te e non può succederti niente di spiacevole; ma dentro tremo.
Poi, piano piano, tolgo il ghiaccio, per vedere meglio dov'è stato il colpo, e fortunatamente l'occhio è lontano dal livido. L'urto è stato tra lo zigomo e la palpebra.

Siamo state una ventina di minuti a fare l'impacco, e nel frattempo la bambina ha fatto merenda coi cubetti di ghiaccio. Chissà perché, ma tollera meglio l'impacco di ghiaccio se nel frattempo si sgranocchia qualche cubetto.

Alla fine solo tanta, tantissima, infinita paura e un bel livido sotto l'occhio, che sembra quasi che abbia fatto un incontro di boxe.

C'è un detto: "U Signuri talìa i babbi e i picciriddi", ossia "Il Signore protegge gli scemi e i bambini".
Ed è vero.

19/06/08

Aggiungi un ricamo a tavola

Si tratta di un progetto di beneficenza a favore degli ospiti di una casa-famiglia per portatori di handicap. Siamo un gruppo di 18 ragazze e ognuna di noi ricama il nome di uno dei 9 ospiti su un supporto che diverrà poi portatovagliolo o bavaglia.
A me è stato abbinato il nome Renato, da ricamare su un bordino che diventerà poi decorazione per una bavaglia. Ecco qui:

La mia compagna Alice ricamerà lo stesso nome per il portatovagliolo.

E ora, giusto per non sembrare quella che si vanta della propria generosità, vi mostro il retro

Inutile, non riesco ad aprire e chiudere in modo invisibile.

I Round Robin "strofinaccio" devono attendere...

Pomeriggio di fuoco

Dopo un'ora e mezza di canti e balli sul letto, mia figlia ha stabilito che oggi pomeriggio non farà riposino.

Io sono riuscita a mangiare in fretta un pezzo di pane e formaggio prima di entrare nella sua stanzetta e barricarmi dentro nella speranza che si addormentasse. Ci ho provato con le buone e con le cattive, ma con l'unico risultato che ho i capelli dritti e i nervi a fior di pelle.

Per favore, che qualcuno venga a darmi il cambio perché non credo che sopravviverò fino a quando mio marito torna dal lavoro.

Ecco il premio

Non è stato facile, non tanto sul piano della realizzazione quanto su quello della progettazione. Ma d'altro canto lo abbiamo imparato fin dalle feste di compleanno alle elementari: fare un regalo ad un maschietto è sempre molto più difficile di farlo a una femminuccia.

Questo è ciò che ha vinto Mr Pokoto collocandosi a 5555esimo posto nelle visite al mio blog

Fronte
Retro

(Ha vinto solo il righello, non il tavolo della mia cucina...)

Rinnovo l'appuntamento alla visita numero 9999!!

18/06/08

Vicini schifiltosi

Mi sono affacciata in terrazza e li ho visti, avvinghiati e seminudi. Lui gemeva e si contorceva, lei lo obbligava a stare fermo, con le parole e con le mani.
Gli stava schiacciando i punti neri dalla schiena.
Visione orripilante della quale è bastato un attimo perché mi passasse la voglia di stare affacciata.

Ma, per quanto vomitevole, mai nessun altra visione dell'intima quotidianità del vicinato riuscirà mai a scalzare dalla vetta della classifica quella volta che la bionda dirimpettaia decise di tagliarsi le unghie dei piedi alzando la gamba oltre la ringhiera del balcone e facendole cadere direttamente giù, in strada.

Mio marito e i libri

"Guarda, potresti fare come loro! Ti stampi il tuo libro con Lulu e poi ti metti a venderlo davanti alla porta della Feltrinelli"
"Si, certo, come no... infatti sai quanti ne vendono?"
"Io lo avrei comprato se avessi avuto i soldi cambiati"

Mio marito ha uno strano rapporto coi libri. E' l'unica persona che conosco che si scarchi gli ebook col mulo, se li legga col palmare e, se gli piacciono, se li compri "di carta" per posarli in bella mostra nella libreria.

Fa in maniera analoga anche con gli mp3.

M*rda!

"Mamma che cosa è questa cosa a terra?"
Guardo distrattamente il pavimento, mentre sono intenta a spellare i peperoni. "Non lo so, mi sembra una foglia secca... sarà entrata dal balcone..."
"La levi?"
"Non posso levarla adesso, lasciala stare e ignorala, poi la levo io"

"Mamma cosa ho sotto il piede?"
"Non lo so, guardalo e me lo racconti"
"Me lo pulisci?"
"(Perché la pelle dei peperoni è più salda quando si ha fretta di finire??) Appena finisco te lo pulisco... qualunque cosa tu abbia pestato"
"Me lo pulisci ora?"

Il mio urlo esasperato fa materializzare mio marito.

Prende la bambina, la infila nel bidet e le lava i piedini, confermando che erano sporchi di qualcosa di appiccicoso. Poi torna in cucina, mentre io sono ancora tenuta in ostaggio da un peperone che si tiene letteralmente stretta la pelle, guarda la foglia, la prende in mano, fa una smorfia e la butta nella spazzatura. Poi prende lo sgrassatore, il rotolone di carta e comincia a pulire un po' in giro, passando una buona parte del tardo pomeriggio a pulire le orme di cacca lasciate in giro dalla bambina, dopo averla fatta nel bel mezzo della cucina e pestata a piedi nudi.

Chiedendo spiegazioni sull'accaduto, lei ha risposto candidamente "Mi sembrava un piritone!"

17/06/08

Da dove?

"Io quando ero piccola mi bevevo il lattuccio della mamma" confida mia figlia, mentre la tengo in braccio, ad un ragazzo che sta in fila insieme a noi in farmacia.
Il ragazzo sorride, ma forse non capisce il linguaggio matildico. Mia figlia si aspetta un riscontro, una risposta, o anche solo che il ragazzo ripeta il concetto che lei ha appena espresso, ma questo non avviene, allora lei insiste "Io mi bevevo il lattuccio della mamma".

Il ragazzo continua a sorridere, garbatamente, "Da qui, da qui usciva!" spiega lei indicando il punto esatto da cui usciva.

Ho sentito il rosso ribollir del sangue che affluiva alla testa del ragazzo, ho sentito il rumore del suo arrossire, a fianco a me. Mia figlia adesso tace, finalmente il ragazzo ha capito, missione compiuta.

Io ero troppo interessata agli ingredienti delle caramelle alla carrubba per accorgermi di quanto stava accadendo.

Devo crearmi un brand

Prendisole realizzato in poco più di un paio d'ore (e il "poco più" si riferisce al fatto che la bambina si è svegliata dal riposino che stavo per cucire le bretelle, ma il vestitino era tutto completo, però ho inevitabilmente impiegato quattro volte il tempo necessario).

Credo che mi chiamerò "Lucilla", che è la fusione tra i miei due nickname più diffusi e universalmente conosciuti (pur riservandomi di non fare mai outing, nè con l'uno nè con l'altro nickname).

Inutile aggiungere che, per quanto riguarda me, mia figlia e i bambini che mi sono vicini, Prenatal può anche fallire.

Guida galattica per gli autostoppisti

L'ho finito di leggere ieri sera.
E' stato uno dei rarissimi casi in cui abbia visto il film prima di leggere il rispettivo libro, e il libro mi sia piaciuto moltissimo.
Se ci riesco voglio rivedermi il film, perché mi ricordo che qualcosa andava diversamente...

E' una storiellina assolutamente inconsistente e altamente improbabile, ma affascinante proprio per questo, per l'ironia, per la presa in giro della scienza e soprattutto della fantascienza.
Poi c'è tutta quella storia della Domanda e della Risposta...

Mi sono venute in mente alcune strisce di Schulz, dove Lucy chiede un po' in giro quale sia il significato della vita, o una cosa simile... Charlie Brown tergiversa, Linus risponde "Cinque", mentre Schroeder urla "BEETHOVEN!"

...comunque, la Risposta Fondamentale è "Quarantadue", il problema è capire a quale domanda risponda! :-D

16/06/08

Il richiamo del sangue

"Papà che cosa è il tuo orologio?"
"E' un altro orologio, ti piace?"
"No"
"Preferivi quella di prima?"
"Si"

Mio marito ha cambiato orologio, mettendo a riposo quello che gli ho regalato io e riesumandone uno vecchio, regalo della sua ex.
Il fatto che mia figlia disapprovi la sua scelta, e affermi che quello mio è di gran lunga più bello di quello dell'altra, dimostra che il sangue non sbaglia mai.

Ancora un abitino

Ma stavolta mi è riuscito grande.
Essendomi accorta, in fase di "doppiatura", che lo scollo "a barca" non era fatto bene e assottigliava troppo le spalle, ho tagliato di nuovo sulla stoffa i pezzi per il corpetto, per rifarlo da capo, però ho ricalcolato il margine di cucitura, non riflettendo sul fatto che il modello che stavo usando era già di stoffa e quindi lo comprendeva già.
Mi sono accorta che era grande solo dopo aver applicato la cerniera invisibile, ma dato che m'è venuta a meraviglia e credo che mai in vita mia metterò un'altra volta una cerniera invisibile così bene, ho pensato che siamo sempre in tempo a crescere e raggiungere la misura dell'abito...



La Zia del nord

"Matildhe! Hai visto i gattini?" chiede allegramente la Zia del nord. Mia figlia schiva l'abbraccio e si guarda intorno, con gli occhietti luminosi e avidi di visioni feline "Son morti tutti", aggiunge la Zia, forse credendosi divertente.
Mia figlia mi guarda perché non ha capito.
"Vieni, andiamo a cercare le lucertole" chiudo io il discorso.
Perché ad aprirlo, solo con la goccia dei gattini morti, il vaso avrebbe traboccato ettolitri di cosa da dire.

15/06/08

La donna barbuta

"Ogni volta che li saluto mi pungo di più con lei che con lui!"
"Certo, perché lui almeno ogni tanto si rade"
"No, è al contrario... lei punge così tanto proprio perché la barba se la fa"

13/06/08

Pigiamino coi pulcini

Questo è il pigiamino che ho cucito per il mio figlioccio. Le bande bianche laterali le ho applicate dopo, visto che il pupo è cresciuto nel lasso di tempo intercorso da quando ho preso le misure a quando gliel'ho portato (giuro che non sono passate più di 4 settimane!).

Prima
Dopo
In effetti anche alla sua mamma è piaciuto di più il "dopo" perché queste strisce bianche creano "movimento" e lo rendono più articolato.

L'amore di una figlia

"Come va?" chiedo telefonicamente a mia madre
"Bene... solo che non ha voluto dormire.... ci ho provato tre volte ma non ha voluto addormentarsi"
"Lo immaginavo, ma non ha importanza... ha mangiato?"
"Si, le polpette col sugo"
"Le polpette? Di carne?"
"Si, se n'è mangiata più di tre e belle grandi"

Ormai è confermato: mia figlia mi odia.

12/06/08

Pulp

Inutile lavare via il sangue con l'acqua corrente. Ciò che ho in mano è comunque un cadavere.
Dilaniato, sventrato, orrendamente mutilato.
Le sue budella, il suo cuore, i suoi polmoni non ci sono più. Io vi ho affondato le dita dentro, e le ho tirate via.
Ma ho tenuto gli occhi chiusi, per non guardare, per l'orrore, per provare a scollegarmi dalle mie mani, per fingere che non fossero le mie e immaginare che la sensazione fredda e viscida e bagnata su quelle dita non fosse mia.
E per non guardare gli occhi lucidi, trasparenti e spalancati, che sembrano implorare pietà. E la bocca semiaperta, in un'espressione complessiva di stupore.
Non si aspettava che la morte arrivasse così. Così in fretta e in questo modo.

Pulire il pesce è una delle cose più orribili che ho dovuto imparare a fare da quando mi sono sposata.
Sarà anche vero che è già morto quando lo compro, ma strappare via le interiora da un corpo di creatura ex vivente e a mani nude mi va venire la pelle d'oca.
Ma la cosa che mi infastidisce di più è il dover cominciare infilandogli una lama delle forbici su dal buco del c*lo.

Per una colonna in più

Appoggiandomi al forum Follie a punto croce, mi sono aperta una bancarella virtuale di stoffine da cucito creativo.
Mi sono fatta pure la gif, che è questa
lucyya2Ora manca solo da scoprire come caspita si modifica questo template, perché ho capito che le nerchiate, su una sola colonna, vanno troppo in giù, e allora, dato che ho tanto spazio sulla sinistra, ci vorrei mettere un'altra colonna.... ma vai a scoprire come si fa....

11/06/08

SAL Flip It Stamp, by Lizzie Kate

Sembra una serie di parolacce, ma non lo è.
SAL significa Stitch A Long, ossia "ricamare a distanza". Un gruppo di folli decide insieme un soggetto (di lunga e/o difficile realizzazione) e comincia a ricamarlo, ciascuna a casa sua e sulla propria tela, ma confrontandosi con le altre. Si stabiliscono scadenze per le varie tappe, ma alla fine poi l'importante è che il ricamo venga realizzato nel tempo stabilito.
Su Follie a punto croce abbiamo deciso di ricamare i Flip It Stamp di Lizzie Kate, anche perché i più ricamati sono i Flip It Bits, così ci distinguiamo dagli altri gruppi di SAL.
Abbiamo cominciato il 1° giugno e ricameremo un mese alla volta.

Questo è il mio Gennaio, all'incirca a metà

La sciarpetta rossa sta al collo di un pupazzo di neve che ancora non c'è.

Il mio progetto prevede un calendario eterno. Ricamerò i mesi tutti in verticale, poi su una colonna a fianco ricamerò i numeri da 1 a 31, quindi, una volta terminato, con due mollettine laterali potrò segnare il giorno e il mese corrente. Non è carino?

Ora, però, dato che la vita, quando è semplice, è noiosa... ho deciso che impiegherò tutte le mie risorse fisiche e mentali per fare un retro da "esposizione" ossia voglio poter evitare di foderare il retro del calendario ed appenderlo così com'è solo con l'aida.
Chiaramente non ci riuscirò...
Questo è il retro attuale

Mannaggia alla pupazza! I fili sono tutti verticali, ma non riesco ad aprire e chiudere senza fare uno schifo! Non ci riesco! Di chiudere sul davanti non se ne parla... non lo rovino il davanti solo per mantenere perfetto il retro, ma se non chiudo senza lasciare almeno 2 mm di filo le crocette mi si sciolgono.... buaaaaaaaaaaaaaa! Ma come devo fare????????

...comunque, per i miei standard, anche questo è un retro da esposizione, rispetto ai miei retri soliti, questo è davvero scintillante, altroche...
Però preferirei che non ci fossero le "nuvolette" di filo spelacchiato (si spelacchia perché lo tocco continuamente, dato che non sono capace di ricamare col telaio... ho bisogno di "sentire" la tela tra le dita)

Help...


10/06/08

La partita

"L'hai vista la partita?", mi chiede mia madre
"Solo il secondo tempo, però l'ho ascoltata tutta"
"L'hai ascoltata?? Alla radio?!"
"No, dal terrazzo... ma anche dalla cucina e dallo studio... per fortuna nella stanzetta della bambina non si sentiva..."

Ieri sera tutti gli abitanti del quartiere si sono riuniti nel salone parrocchiale, che è esattamente di fronte il portoncino di casa mia, per guardare la partita. Il volume del maxischermo faceva si che si sentisse anche a 3 chilometri di distanza.

Inutile provare a vedere altro, ad ascoltare altro...
Al punto che all'inizio del secondo tempo abbiamo acceso la tv e ce la siamo vista. Il volume sul tasto "muto".
Che bisogno c'era di usurare le casse del nostro televisore?

Limite 3

Io sono allergica alla pesca. Non alla peluria: posso tranquillamente toccarla, lavarla, sbucciarla. Ma non posso mangiarla perché mi si gonfia la lingua, il palato, le labbra e mi parte un dolore alla bocca dello stomaco che nemmeno se avessi bevuto acido muriatico.

Sono 15 anni che ho dovuto escludere la pesca (ed anche la nocepesca) dalla mia dieta... e dire che era un frutto che mi piaceva da impazzire...

Sono anche allergica all'albicocca, ma un po' meno. Riesco a mangiarne tre, se sbucciate e ben mature, senza risentirne.

Stamattina sono stata da mia nonna, e lei mi ha messo davanti un vassoio di albicocche che profumavano... non ho resistito... l'albicocca ha il sapore dell'estate, della chiusura delle scuole, delle prime giornate di vacanza.

Ne ho mangiata una... poi mi son detta che così com'era una, erano due.... poi mi sono ripetuta che sapevo che il mio limite è sempre stato 3...
Alla fine, dato che stavo benissimo, si sono proposta di fare la prova, poteva anche darsi che non fossi più allergica... quindi ne ho mangiata una quarta.

Adesso sto qui a grattarmi il palato gonfio e pungente, e tenermi in caldo il pancino un po' dolorante.

Il mio limite è rimasto 3.

09/06/08

La smorfia della signorotta

Io, in coda alla posta. Chi è l'ultimo? Un ragazzetto. Bene.
Pochi minuti dopo arriva una signorotta. Chi è l'ultimo? Io alzo la mano. Bene.

Passano i minuti, decine, e la fila non si muove. Mi informo col ragazzetto che si trova già dietro l'angolo del pilastro e vede ciò che accade allo sportello. Manca il collegamento. Bene. Anzi, male.

La signorotta, dietro di me, guarda nervosamente l'orologio, sbuffa, mostra evidenti segni di nervosismo.
La fila rimane bloccata per 35 minuti. Finalmente comincia a scorrere, anche se a rilento.
La signorotta dietro si lamenta ad alta voce, fingendo di parlare tra se e se... "Mamma mia che tardi! Tra 15 minuti esatti devo tornare a timbrare..." Una signora accanto, che fa la fila all'altro sportello, la guarda con interesse, non so se reale o meno, ma quello sguardo fa scattare la molla interna del "discorsetto" della signorotta "Ma quanto tempo ci vuole... io ho fretta! Ho preso un'ora di permesso e devo tornare in ufficio alle 11.01!"
Io fingo di non sentirla. Lei continua:
"Non ce la faccio così... ma ormai che sono qui non mi conviene tornarmene adesso..."

Io continuo a fingere indifferenza: mia figlia mi ha svegliato alle 6, proprio mentre stavo sognando che le scale della nostra casa di campagna erano crollate e arrivava una macchina della polizia... non saprò mai che cosa doveva farci la polizia con le nostre scale, e ora che vuole questa? Che la faccio passare? Ma nemmeno se me lo chiede direttamente. La giornata è cominciata malissimo e la signorotta non lo sa che io aspetto soltanto una scintilla di pietra focaia per sbottare tutta la rabbia che reprimo dentro...

La fila va avanti, ma arriva il turno di un signore che deve spedire 14 raccomandate... mi metto comoda, semplicemente appoggiandomi al muro.
La signorotta continua a "pensare ad alta voce" che ha proprio fretta, che deve tornare in ufficio entro 7 minuti...
Io continuo a vegetare aspettando il mio turno, quando all'improvviso lei lo fa, ed io non me lo sarei mai aspettato. Non chiede a me, bensì al signore che viene tre turni prima di me : "Senta, mi scusi, mi fa passare prima per favore... io devo tornare a lavorare..."

Quell'uomo si è meritato in un solo secondo la mia eterna stima.

La guarda, dapprima sbalordito per la richiesta, poi quasi offeso, quindi le risponde: "Ma perché, secondo lei io faccio la fila alla posta per mestiere?"
"No... che c'entra..." farfuglia lei
"...o peggio ancora, per divertimento?" continua lui
"No, ma io volevo solo chiedere un favore..."
"Bene allora si rimetta al suo posto nella fila e si stia zitta, perché qua siamo già tutti nervosi da questa attesa e il suo borbottìo continuo (l'ha detto in siciliano, però, NdR) mi fa innervosire ancora di più"
E la signorotta se n'è tornata zitta zitta dietro di me.
Il ragazzetto che mi stava davanti mi ha guardato sorridendo complice... se fossimo stati più in confidenza avremmo fatto partire un'ovazione all'indirizzo del signore, ma visto che non ci conoscevamo nemmeno ci siamo limitati a sorriderne insieme...

Quando è arrivato il mio turno, la signorotta ha poggiato il suo pacchetto sul bancone, io l'ho guardata e lei mi ha detto solo "Scusami, era per poggiarlo perché è un po' pesante", quindi l'impiegato ha chiesto scusa e si è assentato un attimo.
Un attimo che sarà durato almeno 4 minuti. Quando è tornato ed ha cominciato l'accettazione dei miei pacchetti ho guardato l'orologio ed erano le 11.09. Ho guardato la signorotta e le ho detto "Nemmeno se le avessi ceduto il mio turno sarebbe arrivata in tempo..."

La sua smorfia di risposta è riuscita a farmi passare un po' di malumore.

Sonno

L'ora legale aveva portato con se un bel regalo: la bambina si svegliava dopo le 7.
Da tre giorni si è assuefatta al cambio d'ora ed ha ricominciato a svegliarsi alle 6-6.15.

Prima che me lo suggeriate, sappiate che con mia figlia non funziona la regola del "Se va a letto più tardi si sveglierà più tardi", funziona con tutti i bambini del mondo, tranne che con la mia.

07/06/08

RR Aria - ultima spedizione

Questo è il mio ultimo sacchettino profuma biancheria, che ho ricamato e assemblato per Sissy

I fiori dei cespugli sono perline.
E con questo, il mio primo Round Robin è finito...

06/06/08

Reset

Stanotte mi ha chiamata quattro volte. Le prime due voleva solo sapere dov'ero. La terza voleva che la ricoprissi col lenzuolo. La quarta me la sono portata nel letto.
Erano circa le 6 e alle 6.10 mi ha chiesto se potevamo alzarci. Le ho risposto di no, che ancora era notte e bisognava dormire. Alle 6.15 ha ripetuto la domanda e le ho ricordato che ci si alza solo dopo che suonano le campane della chiesa.
E' stata a rotolarsi, dimenarsi, infilarmi le dita negli occhi, girarsi e rigirarsi fino alle 6.50, quindi si è addormentata.
Alle 7 hanno suonato le campane e si è svegliata gioiosa "Adesso ci possiamo alzare!!"

Ho sempre detto che avrei fatto un altro figlio solo dopo un anno di notti di sonno ininterrotto, perché ho bisogno di riprendermi e ritrovare le forze.
Mia figlia mi illude... mi fa dormire per 10-12 giorni consecutivi poi ZAK!, fa il reset del contatore.
E' lei che vuole restare figlia unica.

Frutta fresca a pezzettoni

Io lo capisco che ce la mettono per far capire che, almeno da lontano, la frutta-quella-vera c'è passata vicino, ma io odio i pezzi di frutta nella marmellata. Per un motivo molto semplice: non si spalmano. E non sanno di frutta, ma di canditi.

Per fortuna ce ne mettono solo tre o quattro, in alto, all'inizio del barattolo...

05/06/08

Sondaggi online

SDLENG! Arriva una mail. E' un sondaggio retribuito.

"Ciao Lucy,
Siamo lieti di offrirti un’interessante opportunità per esprimere il tuo punto di vista. Questa volta il nostro partner desidera conoscere la tua opinione su Intrattenimento.
La compilazione del questionario ti richiederà circa 10 minuti e ti farà guadagnare €0,44 EUR*. "

Clicco il link e si apre la pagina.
La prima domanda: "Sei Lucy Van Pelt?"

Clicco "Si"


Grazie!
Grazie per aver partecipato a questo sondaggio. Sfortunatamente il tuo profilo non corrispondeva ai requisiti richiesti per partecipare a questo sondaggio.

???? Ma se mi ha chiesto solo se io sono davvero io??

Una nuova moneta

"Bobo è sedici ovvila al chilo"

Non conosco il cambio in euro degli ovvila, ma dev'essere un bel gruzzoletto dato che mia figlia ha deciso che quello era il prezzo al quale avrebbe venduto il suo coniglietto Bobo alla sua bambola Dana.

A che gioco stai giocando?

Ero in fila alla posta, quando un ragazzone si avvicina al ragazzetto che era in fila dopo di me. Si salutano, poi l'ultimo arrivato, quello brutto, grande e grosso, chiede all'altro bruttino, minutino, gracilino e con l'aria fortemente nerd "A che gioco stai giocando?"
Allora immagino tresche amorose e adulterine, il nerd che se la fa con la tipa del bruttone e cose simili. Mi allontano un po', per evitare di sporcarmi del sangue del nerd dopo che il bruttone lo avrebbe piantato a terra con il solo mignolo, invece non succede niente.
Il nerd gli accenna una smorfia che forse era un sorriso e gli dice "Ho appena finito Xyz, ma non mi è piaciuto molto"

Hanno dunque iniziato un pacifico scambio di esperienze e opinioni su videogames e consolle.

Mi sono fatta una cultura anch'io.

Chiamiamoli "scantàti"

"Scantàti", in siciliano significa "spaventati".
Mio fratello Il Piccolo ha messo su da più di un anno una band ska, il cui nome, per questo blog, sarà "Scantàti"
Non metto il nome vero della band per il semplice fatto che, dall'alto della loro presunzione, ogni settimana lo cercano su google, e non ho alcuna voglia di comparire nelle loro ricerche.

Stamattina, camminando a passo spedito sotto i portici del condominio dove abita mia madre, ho sentito provenire da uno degli androni una musica familiare. Mi avvicino cantando a squarciagola. Erano mio fratello e il chitarrista che, a loro volta, stavano insegnando la loro canzone ad un ragazzino che abita in quella scala.

Il chitarrista, tutto emozionato, dice a mio fratello  "Miiiiiiih compà[re ndr], ma siamo proprio famosi! La gente riconosce le nostre canzoni!"

Ho annuito e gioito con lui. Non ho voluto sottolineare il fatto di essere la sorella maggiore del batterista, e che se nemmeno i familiari conoscessero le loro canzoni, potrebbero davvero spararsi...

Problemi di mutande

Mi sono sempre chiesta su quale modello di slip abbiano progettato gli assorbenti con le ali, perché non combaciano mai con la forma dello slip.
Mi sono sempre chiesta su quale modello di slip abbiamo progettato i salvaslip sagomati sedicenti anatomici, perché la forma non combacia mai con quella dello slip.

Mi chiedo se sono io che sono anatomicamente strana, se sono i miei slip che hanno la forma sbagliata, se è il mio sederone che sbilancia l'equilibrio mutandesco tra il davanti e il dietro, oppure se - come sempre in queste cose - gli attrezzi "da donna" vengono progettati, inventati e realizzati da uomini...

Si è impallato il contatore!!

Aiuuuuuuuuuuuuuuuto! Mi segna sempre: "Visitato 1 volte"!!!

...speriamo lo aggiustino presto...

04/06/08

Per rimanere in tema di sartoria for baby

Questo è per mia figlia:

Pigiamino

Ecco un pigiamino che ho cucito ieri per il piccolo nipotino che nascerà a novembre.
Per recuperare un cartamodello sono andata a riesumare i vecchi pigiamini di mia figlia, poi ho litigato con la geometria dei solidi di rotazione, infine gli ho dato "la botta del mastro" ad occhio.
A me sembra proporzionato e dovrebbe essere di misura per 1-3 mesi.
Insomma, nascerà a novembre, proprio all'inizio del freddo, quindi mi auguro che, se non da appena nato, almeno entro la prossima primavera riesca a indossarlo!

Quello che ho sognato

Eravamo nella casa di campagna dei miei nonni. Una ragazza sconosciuta entra dal cancello e si dirige lentamente verso il balcone, vi arriva quasi sotto e comincia un po' a scavare. Nel frattempo si lamenta e piagnucola, dice "Povera la mia pietra!"
Io la guardo incuriosita, e stranizzata dall'indifferenza dei miei, che sono lì in campagna e sembra quasi che non si siano accorti di quella ragazza. Mi sporgo un po' e vedo che la ragazza, scavando, ha fatto emergere un viso, il mio viso. E' una specie di statua che mi raffigura. Il viso è tutto rovinato, sbriciolato... Noto che mia madre le si avvicina e la ragazza dice "Questa è la mia bambola... Povera la mia Pietra..." E con l'aiuto di mia madre tirano fuori dalla terra tutta la mia figura, una specie di statua di ceramica, con le gambe in frantumi. Ma "sepolta" assieme alla statua c'è anche una bambina, ed è ancora viva e vitale... Quella bambina ha il viso rotondo e gli occhi azzurri e luminosi. Riconosco che è Valeria, mia cugina, da piccola. Allora guardo meglio la ragazza e riconosco anche lei: è la commessa che lavora al negozio con lei.

Poi mia figlia si è svegliata ed io mi sono alzata, avendo ancora davanti agli occhi quelli azzurrissimi di mia cugina. Avevo anche un po' di agitazione addosso, il sogno è stato macabro, inoltre il risveglio forzato proprio nella fase piena del sogno mi faceva ancora confondere la realtà con l'immaginazione.
Solo dopo qualche minuto, dopo che ho aperto le finestre, ho ripreso contatto con il mondo.

Una statua in frantumi, proprio nella casa di campagna dove ho vissuto i migliori momenti goliardici con mia cugina, sepolta e riesumata dalla commessa del negozio.
Devo essermi sentita proprio così, al suo matrimonio, quando ho riconosciuto la commessa tra gli invitati, mentre io ero nascosta dietro una colonna della chiesa, come una ladra.
Il fatto che il mio inconscio ci sia arrivato dopo un mese, però, mi fa capire quanto anche lui sia stanco e privo di energie...

03/06/08

Non ho paura di volare...

...ma di precipitare!
(Jennifer Aniston nel film "Vizi di famiglia".)

"Io non è che mi spavento dell'aereo... e nemmeno mi spavento se cade e se moriamo... quello che mi da fastidio è il pensiero che poi il corpo diventa irriconoscibile, e allora magari i soccorritori, alla fine, prendono un pezzo di uno e un pezzo di un altro, li uniscono e li danno alla mia famiglia dicendo che sono io... ecco... è questo che non mi piace... pensare che i miei figli seppelliscano e vadano a piangere sulla tomba di qualcun altro... e magari a me... mi danno al posto di un altro e la famiglia se ne frega... magari decidono che al loro zio o al loro nonno lo vogliono cremare e a me tocca di essere cremato invece che essere sepolto... o magari mi danno al posto di qualcuno a cui nessuno va mai a mettere un fiore o a dire una preghiera..."

(Sconosciuto signore che mi precedeva nella fila alla posta e che ne parlava con un altro lì vicino)
(Sommaria traduzione dal bagherese stretto a cura di Lucy van Pelt)

Aggiornamento sul rituale dell'addormentamento

Ho provato e riprovato, ma funziona solo con il piede destro.
Vedi quante cose nuove sto scoprendo, grazie a questo blog.