30/09/14

Incidente live

Fa una certa impressione assistere ad un incidente live.
Ancora di più se il suddetto accade non mentre tu stai lì a guardare, ma mentre stai al telefono con la persona che sta per essere investita.

Cominci col rispondere alla telefonata, giusto il tempo dei saluti, e poi senti i santioni del tuo interlocutore, mentre urla all'indirizzo di qualcun altro. Provi a capire cosa dice ma sai, senti, che in quel momento la sua attenzione è rivolta altrove, ed è inutile che fai domande. Allora ti fermi, cerchi di fargli sentire che sei ancora lì, al telefono, collegata all'auricolare del suo casco da motociclista e, fortunatamente, riesci a farti dire dove si trova. Lo raggiungi in gran fretta, sbattendotene altamente di quello che stavi per fare, e ti precipiti per sincerarti che non sia successo niente di grave, tanto spavento, un mezzo graffio, qualche pezzo di plastica rotta. E fortunatamente è così.
E finisci col seguire in macchina l'ambulanza. E non avresti mai immaginato che la prima volta che l'avresti fatto sarebbe stato perché lì dentro c'era Gandalf, il *tuo* Gandalf.

(Non s'è fatto niente, ma a me durante quei pochi minuti di telefonata, saranno venuti almeno altri 14 nuovi capelli bianchi. L'assicurazione copre anche il parrucchiere?)

29/09/14

Dopo 10 giorni

No, non sono affogata nelle acque nere di casa mia. E' che in questi ultimi 10 giorni sono accadute diverse cose che, chi più chi meno, mi hanno tenuta lontana da questo blog.

  • L'intervento sinergico di due idraulici improvvisati che mi hanno risolto in mezz'ora il problema dello scarico.
  • Il computer desktop che, dopo un'onorata carriera durata ben 8 anni, ha deciso di esalare l'ultimo bit.
  • La seduta di psicoterapia che mi ha lasciato particolarmente provata.
  • L'inizio della scuola che mi ha, da un lato, liberata, dall'altra incatenata in una frenetica routine fatta di sali e scendi da casa per accompagnare e riprendere le due pargole che hanno avuto orari di uscita differenti.
  • L'espletamento di improcrastinabili formalità estetiche tipo la pulizia del viso e la ceretta total-but-very-total-body prima dell'evento dell'anno.
  • Arginare e contenere la frenesia, l'ansia, la depressione, l'isteria della mia famiglia in vista dell'evento dell'anno.
  • Preparazione dei bagagli per l'evento dell'anno con tanto di selezione tra ciò che poteva essere trasportato nella stiva dell'aereo una settimana prima dai miei genitori e ciò che dovevo trasportare io in cabina qualche giorno dopo.
  • Coordinare il ritorno in terra sicula di mio fratello P, espatriato per l'erasmus, facendo coincidere con precisione il suo arrivo con la mia partenza con tanto di consegna del mezzo di trasporto.
  • Preparazione degli ultimi bagagli, del pranzo a sacco per noi in aeroporto e per mio fratello a casa sua.
  • Partire per Torino, sempre lei, sempre bella, sempre accogliente, teatro dell'evento dell'anno.
  • Arginare e contenere l'isteria generale di tutta la famiglia allargata e acquisita conto terzi, in vista dell'evento dell'anno.
  • Scassare la min#ia a chicchessia, ammorbando gli astanti con le mie infinite e ossessive prove di recitazione del testo che, tanto gentilmente, i protagonisti hanno deciso di farmi leggere durante l'evento dell'anno.
  • L'evento dell'anno. Il matrimonio di mio fratello T e mia cognata V, svoltosi in una tiepida, soleggiata, allegra e stupenda giornata, nella magnifica location del castello di Nichelino.
Poi, che domenica sera l'aereo di ritorno abbia portato appena 4 ore di ritardo, e che siamo tornati a casa allo stremo delle forze pressappoco alle 3.30 del lunedì, è tutta un'altra storia.

19/09/14

Cose che non vorresti mai vedere #28

L'acqua che fuoriesce a fontana dallo scarico del piatto doccia, 5 secondi dopo che hai tirato lo sciacquone del water.

18/09/14

La pretesa di estremismo

Scusate, ma devo sfogarmi.
Non lo sopporto.
Non sopporto la gente che, quando mi dichiaro vegetariana, si sente in diritto di denigrare la mia scelta pretendendo da me un estremismo immotivato.


Quelli che ti dicono: "Ah, certo, tu non mangi animali morti... ma il pane lo mangi? La pizza? E non ci pensi ai lieviti? Non ti fanno pena? Non sono animali morti, quelli?" e credono anche di essere divertenti.

No, i lieviti non mi fanno pena.
Neppure i fermenti lattici, volendo anticipare la tua prossima domanda. Ma non mi fanno pena neanche gli insettacci che uccido in casa mia (zanzare, formiche, scarafaggi, ragni, scorpioni...). Non è che per forza bisogna essere o bianchi o neri. Come ci insegnava quella ninfomane letteraria, esistono tante ma proprio tante sfumature di grigio. E allora è anche vero che ho letto di persone che non uccidono neppure gli insetti che si ritrovano in casa, ma li allontanano gentilmente (c'era uno che raccontava di usare un piattino con gli avanzi di cibo ad uso e consumo delle formiche, e se se le ritrovava in dispensa creava loro un percorso verso il piattino con alcuni granelli di zucchero), ma non significa che TUTTI dobbiamo fare così.
Sarebbe come se io pretendessi un analogo estremismo da parte dei carnivori: "Ah, la mucca te la mangi, e allora perché il cane no? Non è sempre carne? Non è sempre animale?" ecc.

Non lo sopporto.

Ho detto.

17/09/14

Arance rosso sangue

di John Hawkes.

Bleah.
Dovevo leggerlo nell'ambito di quella specie di circolo letterario di cui ho parlato qualche tempo fa, ma non sono riuscita a terminarlo.
Bleah.
Una lentezza autocompiaciuta, e una trama talmente inconsistente, da farmelo mollare a circa 1/3.
Sembra scritto da D'Annunzio. Una ricerca tale dell'immagine, dell'estetica, della costruzione... che mi aspettavo da un momento all'altro "...che ci intrica i malleoli, o Ermione".
L'ho già detto "Bleah"?

16/09/14

Io e la coppetta

AVVERTENZE: questo è un post di argomento delicato e specificatamente femminile. I deboli di stomaco passino avanti.
E non dite che non v'avevo avvertito.

Come avrete intuito, si parla di coppetta mestruale.
Sono al quarto giorno del primo ciclo di prova e, devo ammettere, mai mestruazioni mi sono sembrate più lunghe e impegnative.

Al primo giorno, solitamente ho poco più che spotting, o comunque flusso minimo. Il primo incontro con la coppetta è stato entusiastico: facile da inserire e ancora più facile da togliere. Sinceramente credevo che l'aspetto più difficile da vincere fosse lo schifo, ma in realtà già dopo il secondo svuotamento il senso di schifo non c'era più. La coppetta è stata comodissima, non l'ho sentita per niente, ha retto benissimo anche per la prima notte. Eccellente!
Al secondo giorno, le cose cambiano. Solitamente durante il secondo giorno io ho un flusso tipo emorragia, roba da farmi temere di morire dissanguata. E lì la coppetta non ce l'ha fatta. Perdite considerevoli anche a sole due ore dal precedente cambio.
Ho cercato informazioni in rete, consultato amiche, e alla fine ho capito una cosa fondamentale: dentro il mio corpo la coppetta non si apre bene, non si apre del tutto, con l'effetto di ridurne la capacità (se resta schiacciata c'è meno spazio all'interno, dunque si riempie prima). Bel problema.
Credevo fosse una questione di taglia: ho preso una L (la più piccola delle misure consigliate a chi ha già avuto parti naturali) e temevo fosse troppo grande.
Ho anche provato le diverse maniere di chiuderla per inserirla: mi era stata caldamente consigliata la piegatura "a C", ma evidentemente non andava bene; poi ho provato quella "a S" che mi dava l'illusione di aiutare il movimento di apertura dell'imboccatura della coppetta, ma non sono sicura che fosse realmente efficace, a parte che "a S" la coppetta diventa una cosa enormissima da inserire... L'ultima prova che ho fatto è stata quella con la piegatura "a tulipano" e forse, ma dico forse, si è aperta meglio. Dal terzo giorno si sono ridotte notevolmente le perdite, nonostante io abbia continuato a trovare la coppetta sporca anche all'esterno, ma è anche verso che, generalmente, dal terzo giorno in poi mi si riduce drasticamente anche il flusso.
In tutto questo, comunque, ho considerato che forse il vero problema di base è la morbidezza del materiale. Temendo che mi desse fastidio, io ho scelto il modello "soft" (che comunque tra le mani è infinitamente meno morbido di quanto mi aspettassi) e probabilmente ho dei muscoletti niente male, belli tonici nonostante i due parti, che non si lasciano "forzare" facilmente dai corpi estranei. Non da quelli particolarmente morbidi, per lo meno...
E questo per quanto riguarda la "tenuta" della coppetta.

Andiamo adesso al metterla e toglierla.
La parte più complicata è inserirla. A toglierla non ci vuole niente. L'aspetto più fastidioso è quello di dover stare lì a ravanare con le dita (due, tre... l'intera mano all'occorrenza) per sincerarsi che, da inserita, si sia aperta (non è vero che ci ho messo dentro l'intera mano!).
Per dirla brevemente: da quelle parti non c'è mai stato un tale traffico di dita nemmeno quando ho partorito! 8-|

Insomma, la coppetta mestruale è cosa buona e giusta, ma evidentemente bisogna procedere per tentativi prima di trovare il modello ottimale. Io ho deciso che do una seconda possibilità a questa Soft taglia L col prossimo ciclo, dopo di che me ne compro un'altra più rigida e vediamo come va.

Ovviamente sono bene accetti commenti, consigli e suggerimenti da chi ha avuto il coraggio di arrivare a leggere questo post fino in fondo.

14/09/14

Evangelion

Non sono mai stata un'appassionata di cartoni animati "di nicchia". Appassionata di cartoni, sì, ma di quelli nazionalpopolari, trasmessi da Bim bum bam e simili.

Già i "Cavalieri dello zodiaco" o "Ranma" mi facevano sentire un po' sofisticata rispetto ai miei coetanei, ma non ho mai avuto veri motivi per approfondire la conoscenza dei manga giapponesi.

Fino a quando mio fratello non mi ha detto "Sai, insieme al mio amico Nerd abbiamo visto tutta la serie di Evangelion, è un anime che secondo me ti piacerà". 


Dunque, supportata dalla guida dell'amico Nerd, anche io ho visto tutta la serie di questo anime del quale non avevo mai sentito parlare, più i due lungometraggi col finale alternativo. Che dire? M'è proprio piaciuto.
Credo che in tv ci propinino cartoni animati che sono, sì, magnifici (alcuni sono entrati di diritto nella categoria "grandi classici") ma che non siano rappresentativi appieno di quella che è una grandissima e validissima parte della cultura giapponese.

Considerando, poi, che si parla di Lilith in un modo diverso ma simile a quello in cui ne parlo io in "Buongiorno Luna", lo ha fatto automaticamente entrare nella classifica dei miei "cartoni animati della vita"! :-D

13/09/14

"Disappearing nine-red"

Non è una coperta, è LA coperta.
Non è un quilt, è IL quilt.


"Disappearing nine-patch" è il nome del modulo patchwork che costituisce la parte centrale del quilt. Trattandosi di esattamente 9 diversi tessuti in tono del rosso, ho deciso di sfruttarne il nome per dargli il titolo.
E' la coperta dono di nozze per mio fratello e mia cognata.

Per fortuna che l'altro, di fratello, si sposerà tra almeno una decina d'anni!

04/09/14

La mia azione illuminante di oggi

Oggi ho pranzato in un noto ristorante di Porticello, una località di mare vicino casa mia.
Ci sediamo, arriva il tizio, presenta brevemente i due diversi tipi di menu di pesce e io gli comunico (per quanto gliel'avevamo già detto ieri, quando abbiamo prenotato) che io sono vegetariana. Lui mi guarda come se si meravigliasse delle mie sembranze umane. Colorito tutto sommato normale, anche un po' abbronzata, due occhi, un naso, una bocca... insomma, un essere umano come tutti gli altri.
Dopo aver preso le ordinazioni degli altri commensali, mi guarda interrogativo. Io gli dico ammiccando (sono incorreggibile, lo ammetto, ci scherzo sempre su io per prima): "E a me cosa propone?".
Lui mi risponde imbarazzatissimo, quasi a mezza voce: "Che mangiano i vegetariani?", ma dopo un brevissimo attimo di silenzio, durante il quale, evidentemente, stava scorrendo in testa tutti gli ultimi 15 anni di carriera gastronomica, gli viene il colpo di genio: "Le posso portare delle verdure grigliate! O un'insalata...?".
Ma è mai possibile che ancora oggi la gente pensi che i vegetariani mangino solo insalata e verdure grigliate?!
Sfodero il mio più affascinante sorriso (per far vedere che la mia normalità si può riscontrare anche nella dentatura: identica a quella di tutti gli altri esseri umani) e gli propongo: "Che ne dice di un paio di bruschette per antipasto e bel piatto di pasta alla Norma?".
Lui mi ha guardato con un lampo di illuminazione spirituale negli occhi, come se pensasse "Cavolo! Questo è facile. Sono cose normali, le sappiamo cucinare benissimo", ha preso nota ed è andato in cucina.
Dunque, se mai un giorno vi trovaste a passare da Porticello e decideste di pranzare insieme ad altri commensali onnivori, e se dichiarandovi vegetariani vi propongono le bruschette e la pasta alla Norma invece delle solite verdure grigliate, sappiate che è merito mio! ;-)

02/09/14

Il trauma del rientro

Vento.
Freddo.
Pioggia.
Polvere.
Frigo vuoto.
Le mie figlie che litigano.
Due chili in più.

Noncelapossofare.