28/11/08

Posso passare sopra ogni cosa...

...ma non su mia figlia.
Io non TOLLERO le persone che USANO i bambini (e in particolare mia figlia) come se fossero PAPPAGALLI ai quali fare ripetere le battute (che credono) spiritose.
Quando qualcuno dice a mia figlia "E tu diglielo alla mamma: quando me lo fai un fratellino?" e lei mi arriva ripetendo meccanicamente la domanda senza nemmeno sapere di cosa si parla, mi sento invadere dal fuoco dei Super Sayan che mi diventerebbero i capelli ritti e biondo platino e distruggerei tutto.

27/11/08

Regalo col cuore



Lo ha indetto Idiva sul suo blog e scade domani! :-P

Alberi un po' strani

"...e gli ulivi..."
"Papà tu sei vastaso! (volgare, ndr)"
"Perché?!"
"Perché hai detto culo!"
"Ma no! Io ho detto ulivi non culivi! Gli ulivi sono gli alberi dove crescono le olive..."
"Ah... e i culivi invece sono gli alberi dove crescono i culi!"

26/11/08

La coda dell'asino

C'è un detto dalle mie parti: "Doppu ca ti manciasti 'u sceccu ti cunfunnisti p'a cura!"
Letterale: "Dopo che ti sei mangiato l'asino ti sei confuso per la coda (e non la mangi)"
Si dice quando una persona fa qualcosa di molto grande, laborioso, enorme e faticoso e mostra segni di stanchezza proprio sul finire. Ossia, dopo che sei riuscito a mangiare un asino intero è ridicolo che lasci lì la coda.

Chissà se capita anche alle altre ricamatrici, quando si lavora su un ricamo grande e impegnativo, arrivare poi alle ultime crocette e dire "Basta non ne posso più!"
Sto ricamando un angelo, grande. Sono quasi 90 x 80 punti. Non è molto laborioso ma indubbiamente lunghissimo.... Mi manca solo metà della seconda ala e poi è finito, ma sto qui a trastullarmi al pc invece di ricamare.......
Stasera faccio l'ultimo sforzo e lo finisco.
Forse.

Merenda da incubo

Urlo nella notte, pianto di bambina
"NOOOOOOOOO!!! Io non lo voglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Angosciata e presa dalla botta del sonno interrotto, mi precipito da lei
"Mamma io non la voglio la mela - pianto disperato - Io voglio il succo di pera!!!!"
"Si amore, certo, adesso dormi....."

Oggi faccio scegliere a lei che frutta mangiare a merenda, perché non sopravviverei a un altro episodio del genere.

Il sesto Take that

Ho scoperto che mio marito, quando si fa la barba, canta "Back for good".
...ma si può?

25/11/08

...solo fino a 99!

"Allora, vediamo.... come si scrive 34?"
"Con il 3 e il 4"
"Brava! E..... 57?"
"Il 5 e il 7!"
"Benissimo! E vediamo.... 82?"
"Con l'8 e il 2!"
"Ma sei davvero brava! E.... 100? Come si scrive 100???"
"............... con la C!"

24/11/08

RR Bordino - Il mio

Ecco qui il mio bordino muccoso!


Credo che lo applicherò su una piccola asciugamani per Matilde! :-D

Il citrullo di Natale

Come sapete (e se non lo sapete ve lo dico io) quella graaaaaaaaaaaaan........ simpaticona di Idiva ha lanciato un concorso sul suo blog: il citrullino natalizio.
Ormai i citrulli li sappiamo fare tutte... l'ho imparato pure io quindi siamo proprio tutte-tutte...
Ma la regola del "natalizio" è una cosa che solo lei poteva inventarsi....

Come diamine si fa a rendere "natalizio" qualcosa che è tipicamente (per la forma) autunnal-halloweenizio?

Ebbene io, foooooooooooooooooooooooorse, ci sono riuscita... ma non posso mostrarvelo altrimenti il concorso se ne va a farsi benedire... ma a qualcuno dovevo pur dirlo! :-D

Gli aristovanpelt

"Matilde vieni con me in cucina!"
"Io mi chiamo Minou!"
"Va bene Minou.... sali in cucina con me..."
"No, Duchessa"
"E perché no, Minou?"
- si aggrappa alla gamba del padre - "Perché io voglio restare con Romeo!"

Ancora tribola-feed

Va bene che si sa che è un problema diffuso di splinder, ma io come faccio che mi sono facilmente abituata ad avere gli aggiornamenti su abilon?
Uff... appena scopro una cosa geniale.... smette di funzionare!

22/11/08

E' nato Ludovico!

Oggi, alle 16:30.
Sono diventata bi-zia e mi è passata del tutto la voglia di fare una altro figlio! Gaudio e tripudio!

Cose che non vorresti mai vedere #4

Un ragno, delle dimensioni di 20 centesimi, che corre lungo il cavo di alimentazione del frullatore appena messo in funzione.

21/11/08

Il miracolo continua

Un leggero dolore è arrivato ieri, nel primo pomeriggio, ma solo perché mi ero ripetutamente chinata per raccogliere i giochini dal pavimento.
I dolori lancinanti sono arrivati pochi minuti dopo, quando, accertatami che la bambina dormisse, ho fatto gli esercizi che mi sono stati prescritti.

Gli esercizi che faccio, a parte quelli per gli addominali, in realtà sono solo "posizioni" da assumere per un determinato arco di tempo, è uno stretching molto "dolce", lento e lungo. E dolorosissimo.
Sollecitandoli direttamente, per "allungarli" tutti quei muscoli che mi hanno rovinato l'esistenza tornano ad urlare.
Ma stamattina, per la seconda volta consecutiva, mi sono svegliata senza dolori, senza fatica nei movimenti, senza problemi... ed ho anche dormito meglio, perché finora avevo avuto dolore anche a letto, coricata e passavo le notti straziata da mille microrisvegli a causa del dolore e nella vana ricerca di una posizione comoda.

Sto davvero meglio, infinitamente meglio.

Allora non è che sono poi così tanto vecchia! ;-)

Il GCC

Sta per Grande Caos Crocettoso.
Si verifica quando:
- hai in mezzo circa dodici "lavori in corso"
- non hai in casa un angolo dedicato esclusivamente ai tuoi hobby creativi
- vieni quasi sempre interrotta sul più bello mentre stai lavorando e sei, dunque, costretta a metter via tutto in fretta e in maniera approssimativa
- il tempo a tua disposizione diminuisce progressivamente man mano che ci si avvicina al mese di dicembre
- la lista ricomincia da capo aggravando sempre un po' di più ciascuna delle voci.

Non riesco più a trovare la farfallina col moulinè bianco. Ho cercato nelle cassettierine, ho cercato in mezzo alle tele, nelle bustine dei "lavori in corso", in mezzo alle matassine nuove, in mezzo ai giocattoli della bambina, nella scatola del cucito, nella scatola degli accessori...
Ho altre due matassine bianche nuove, intonse. Sono sicura che appena ne prenderò una e la profanerò, quella maledetta farfallina svolazzerà fuori dal suo nascondiglio...

Non vedo l'ora che arrivi la Befana...

A ognuno le sue cose

"Ma che belle scarpette che hai, Matilde, sono di Barbie?"
"No, sono mie!"

...e come la contraddici?

20/11/08

Miracolo

Stamattina mi sono alzata dal letto e mi sono accorta che c'era qualcosa che non andava. O meglio, qualcosa che, finalmente, andava.
La mia schiena.
Dopo non so quanti anni, mi sono alzata dal letto senza fare smorfie di dolore.

Leggera, come se mi avessero impiantato una nuova spina dorsale durante la notte, mi alzo e cammino, leggiadra, tranquilla, agile. Vesto la bambina senza  dolore, mi chino, mi alzo, la sollevo, la prendo in braccio (14 chili di tenerezza, ormai).
Salgo in cucina senza problemi e faccio quella cosa che di solito mi da il colpo di grazia mattutino: prendo la macchinetta del caffè da sotto la penisola di muratura e la poggio sopra il piano di lavoro.
Niente. Come se avessi ancora 15 anni. Nessun dolore, nessuna difficoltà.

O San Giuseppe mi ha fatto la grazia, oppure..... oppure....................................

25.000

Venticinquemila pagine visualizzate!!!
Mi dispiace per voi, ma sono stata il la visita numero 24.999 e anche 25.000 quindi stavolta mi faccio due regali per me stessa e a voi niente! Gnè gnè gnè! :-P

19/11/08

Facebook mi mette tristezza

Ecco l'ennesimo ex compagno di liceo.
Guardo le sue foto: non è cambiato di una virgola nonostante i 12 anni trascorsi. A parte il fisico un po' più scolpito e sapientemente messo in mostra.

Boh?

Forse avrei preferito sapere che i miei ex compagni erano scomparsi magicamente come bolle di sapone scoppiate all'indomani della maturità. Pensare che tutti loro (tranne uno, che si sappia) sono tutti sparsi in giro per l'Italia, a vivere le loro vite, a fare cose indipendentemente dal fatto di non essere più compagni di scuola, è una cosa che mi mette tristezza.
Ma fa sentire di aver perso il controllo di qualcosa.
Fino a 12 anni fa sapevo esattamente dove si trovavano, ormai non più. E rivederli in foto e ricordarli, e trovarli molto cambiati o per nulla, è una sensazione che fa crollare il mio delicato equilibrio, è una cosa che va oltre la curiosità di sapere cosa pensano loro vedendo le mie foto, mie e di mia figlia, a distanza di 12 anni. Solo altri 3 compagni, a parte me, hanno procreato, che si sappia. Tutti gli altri continuano a fare i ragazzini, glielo leggi tra le righe quando ti chiedono "Ma hai una figlia?!". Si, e sono passati anche quasi 3 anni...

Facebook mi mette il magone. Mi fa immaginare tutte le altre possibili strade che avrei potuto percorrere, seguendo da vicino quelle dei miei compagni. Andandomene lontano. Uscendo da questa sicilia di m*rda. Studiando quello che avrei voluto studiare, e forse realizzando anche tutto quello che volevo realizzare.

Questa cosa mi distrugge.

Vado a rimpinzarmi di biscotti al cioccolato, va'....

Il brivido

Seduta al computer, do le spalle al mondo.

D'un tratto un dolore al collo. Non è dolore, è freddo. Un brivido mi scuote tutta e mi fa avere un sussulto.

"Matilde!! Lo sai che è pericoloso arrampicarti sulla mia sedia!!"
"Si mamma... ma io volevo solo riscaldarmi le mani nella tua maglietta!"

Uguale a suo padre. Quando la temperatura scende sotto i 20° le manine le diventano gelide e rimangono così fino ad aprile.
Non sono ancora riuscita a trovare un difetto di mio marito non sia stato trasmesso a mia figlia.

Vendetta, tremenda vendetta

Sdràiati. Lì. Adesso rilassati.... abbandonati... non opporre resistenza... lascia fare tutto a me. Chiudi gli occhi, così non puoi prevedere i miei movimenti... No, così non va bene, devi lasciarti andare. Ecco così.... rilassati.... pensa di essere altrove.... dimentica di avere un corpo... stai tranquilla, non ti farò male...
Sei meno peggio di quel che mi aspettassi... ma c'è qualcosa che non va, qualcosa che non mi convince.... Ti fa male? E' strano che tu abbia dolore adesso.... e prima ti faceva male? è strano anche questo... sei un caso anomalo...

Ieri pomeriggio sono stata tra le grinfie di un amico fisioterapista, nella speranza di riuscire, una volta per tutte, a debellare il mal di schiena che mi attanaglia da anni. Per certi versi sono molto meno grave di quanto immaginasse, per altri versi sono un caso ancora più disperato di quanto credesse. Mi ha spaccato in due, mi ha inflitto dolori indescrivibili solo per capire qualcosa che non lo convinceva ancora. E' un tipo molto preparato, pluri insignito, super sicuro di se e sempre aggiornato, ma ieri pomeriggio è dovuto andare a cercare qualcosa in un libro, perché "fisiologicamente" era impossibile che in certi movimenti non avessi dolore mentre ne avessi in altri.
Alla fine mi ha spiegato alcuni esercizi da fare a casa, perché il suo centro di terapia è troppo fuori mano per me.

Mi ha detto che vuole visitarmi tra un paio di settimane e, naturalmente, per sdebitarmi sarà sufficiente una torta al cioccolato come quella dell'altra volta... ma lui non sa che per vendicami del dolore, la farcirò coi pezzi di vetro! :-P

17/11/08

Straaaaaaaaaaaap!

Basta spogliarsi un po', regolare il termostato, foderare il pavimento con gli ultimi volantini della sma che c'erano nella cassetta delle lettere, spalmare, poi chiudere gli occhi, fare un respiro profondo e strappare.
In un gesto rabbioso, forte, violento, autolesionistico, i peli delle gambe vanno via e nella catarsi del dolore fisico migliora anche l'umore.

Farsi la ceretta è più economico dello psicoterapeuta.

16/11/08

Tre chili di tutto

"Schroeder, per favore vai a comprare le uova?"
"Si certo, quante ne compro?"
"Tre chili di uova, papà""
"Una confeziona basta, voglio fare una torta da portare più tardi da Fe G"
"Va bene, serve altro?"
"Il prosciutto! Tre chili di prosciutto!"
"No, non mi pare..."
"E la provoletta, e la torta! Papà devi comprare pure il formaggio e tre chili di torta!"
"Va bene, allora vado e torno"
"Ti aspettiamo"
"Non ti dimenticare il prosciutto, papà, tre chili di prosciutto! E tre chili di torta! E tre chili di provoletta!"

Speriamo che i messaggi di disturbo di mia figlia non abbiano fatto breccia in maniera subliminale...

15/11/08

La spada o la roccia?

La prima volta che l'ho vista lì le ho chiesto cosa stesse facendo e lei mi ha risposto che stava "cacciando il lucernario". Era in cima alla rampa delle scale con un tubo vuoto di rotolo di alluminio e lo protendeva verso l'alto, verso il lucernario, appunto, che illumina le scale.
Le ho chiesto di spiegarsi meglio e di chiarirmi cosa avesse fatto il lucernario per meritarsi di essere "cacciato", e lei ha precisato che stava cacciando una mosca che gironzolava sotto il lucernario.

Per un istante mi ha ricordato quella vecchia pubblicità di un chewin-gum, dove un baldo giovane metteva una gomma in bocca, prendeva la mazza da baseball, assumeva la giusta posizione e si preparava a rilanciare un meteorite in procinto di precipitare sulla terra.

Stamattina, dopo colazione, l'ha rifatto. Lì, in cima alle scale, impugnando il tubo di cartone e tendendolo verso l'alto, verso la luce.
Quell'immagine, quella posizione...
Mio marito mi chiede "Ma è la spada nella roccia?"

Lei, sentendo la domanda, sorride come qualcuno che viene sorpreso in un momento intimo, personalissimo e imbarazzante. Il sorriso di conferma silenziosa e non ammissione nemmeno sotto tortura.

Ho scoperto che mia figlia rappresenta la scena in cui Semola estrae la spada dalla roccia e la luce scende su di lui.
Con un tubo di cartone e un lucernario.




Poi mi viene vicino, mi mostra il tubo e mi chiede: "Ma questa è la spada o la roccia?"

14/11/08

Retro imperfetto

Schiava della ricerca ottusa della perfezione del retro dei miei ricami, presa dalla fretta, dall'ansia e dal tempo che passa sui mille impegni da onorare, ieri ho ceduto.

Mi sono messa comoda, ho spento la mia coscienza ed ho preso a ricamare. Alla vecchia maniera.

Esperienza gratificante e quasi commovente, e per di più ho finito il segnalibro del RR in un solo pomeriggio....
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! le care vecchie abitudini!

13/11/08

La mia bicicletta

"Lo sai che hanno rubato la bicicletta di P?". Mia madre mi fulmina sulla porta.
"La bicicletta di P?". P è il più piccolo dei miei fratelli minori.
"Si, l'aveva lasciata nell'androne come al solito, nel sottoscala, e ieri si è accorto che non c'era più...."
"La mia bicicletta?"
"No, la bicicletta di P"
"Era la *mia* bicicletta..."
"Tua?"
"Quella nera e arancione?"
"Si"
"Era la *mia* bicicletta...."
"Boh? Che ne sapevo io...."
"Ma perché, scusa, quante biciclette hai comprato tu a P?"
"..........."
"Appunto! Era la *mia* bicicletta...."
"....vabbè..."
"Era la *mia* bicicletta e lui la lasciava nel sottoscala dell'androne...."
"Ma tanto era tutta arrugginita"
"E non la legava nemmeno, immagino.... la *mia* bicicletta..."
"Comunque diceva che non andava più bene...."
"Era la *mia* bicicletta..."

E questo lo dedico non al ladro, ma a quel nerchione di mio fratello.
...
...
...la *mia* bicicletta...



Niente dialettismi, per favore

"Guarda! La tovaglietta con le pecorelle!" la prendo e la metto ne carrello "Ti piace?"
"Si, mi piace!" mi risponde mia figlia
"Bene, così domani mattina facciamo colazione qui!"
Lei mi guarda con gli occhi sgranati "Qui?!?! Nel negozio?!?!"

Quando mette in evidenza le mie espressioni dialettali, la detesto.

12/11/08

RR Bordino - The end

La lettera U che ho ricamato per Alessia


Incredibbbbbbbbbbole ma vero, gli occhietti sono due e dico due punti nodini! Visti in foto sembrano un po' più uguali della realtà, ma vi assicuro che sono identici e perfetti.....
Ma quanto sto diventando brava?!?! ^___________________^

Breacking Dawn

Rettifico l'opinione che avevo ieri: in realtà è una ca##ata. Una emerita ca##ata. Una immensa ca##ata.
Io non riesco a capire perché, PERCHE'?!, perché la Meyer è ricca ed io no.

Allora, mando giù il rigurgito di bile e continuo.

Considerando che per almeno metà del libro sono stata incollata alla lettura ed ho anche avuto un po' di batticuore, posso dire di non aver rimpianto i soldi spesi.
Il requisito fondamentale di un ibro, per me, è che mi faccia provare emozioni. In questo c'è riuscito.

Per l'altra metà (specie all'inizio e - dannazione!!! - alla fine) è stato un continuo ridere e piangere sulla mia misera esistenza, sul come mi ostino a sognare di diventare scrittrice e sul come fallisco l'obiettivo.
Dialoghi luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunghi e infantili.... ti fanno perdere il senso ("Io ti amo" "In che senso?" "Nel senso che ti amo" "Ma allora forse vuoi dire che mi ami?" "Si, voglio proprio dire che ti amo" e cose del genere) ma a questo mi ero già abituata nei volumi due e tre.
Ma la fine... la fine! La più grande delusione letteraria della storia della letteratura mondiale!!!!!!

Insomma, volendoli mettere in classifica, direi che il migliore è Twilight, il primo, perché è l'unico che sia stato scritto *prima* di diventare una miniera di dollari, poi viene Breacking Dawn, quindi Eclipse... il più brutto è New Moon, proprio scritto solo ed esclusivamente per venderlo e affezionarsi le lettrici innamorate..........

Vabbè, adesso una piccola nota per Kitiara: ti ho pensata da metà storia in poi e scommetto che leggendolo cambierai idea e sceglierai Romeo, invece che Paride :-D

11/11/08

Dialoghi dall'oltreporta

"Buonanotte a Matilde, buonanotte a Bobo (il coniglietto), buonanotte a Dana (la bambola), buonanotte a Pesciolino (questa è facile), buonanotte a Snoopy, buonanotte a Woodstock, buonanotte a Giulio Coniglio, ma soprattutto buonanotte a Matilde e a tutti i suoi amici!"

- CLICK! -
Luce spenta

- TUMP -
Porta chiusa

Uno...
Mi allontano dalla porta
Due...
Vado in camera da letto
Tre...
Mi prendo il pigiama. Mi siedo sul letto e aspetto.

"Mammina!"
"Che c'è?"
"Quando mi sveglio dove ti vengo a trovare?"
"Nella stanza da letto"
"E perché non nello studio?"
"Perché adesso è notte ed io dormo nel mio letto"

Mi tolgo le scarpe

"Mammina!"
"Che c'è?"
"L'hai spostato il passeggino?"
"Si"
"E perché l'hai spostato?"
"Perché così quando domani mattina ti alzi e vieni a trovarmi nel mio letto non ci inciampi"

Indosso il pigiama

"Mammina!"
"Che c'è?"
"Io ti voglio un sacco di bene!"
"Anche io tesoro mio, adesso dormi!"
"Va bene!"
"Chiudi gli occhi e dormi"
"Ma gli occhi li ho già chiusi!"
"Meglio, allora devi solo addormentarti"
"Va bene ora mi addormento! Buonanotte!"
"Buonanotte!"

Talvolta cala subito il silenzio, altre volte sento provenire dalla sua stanza canzoni più o meno inventate, medley tra la canzone dei topini di Cenerentola e Ufo Robot, gorgheggi e acuti che solo una voce bianca può permettersi.
Ma il rituale del dialogo a porta chiusa, da stanza a stanza, è irrinunciabile.

A sorpresa

Breacking Dawn si sta rivelando un po' meno ca##ata di quel che mi aspettavo.
Certo, sono quasi 700 pagine e sono sicura che concentrandola in 300, la storia non avrebbe perso nemmeno una sfumatura, ma sono americani e si sa... loro hanno tutto grande...
Sono a più di metà.

Nessun altro lo sta leggendo? Kitiara, questo lo passi? :-D

10/11/08

Regalini varii

E così, finalmente, posso raccontarvi la figuraccia che ho fatto.
Ricordate i PIF di luglio? Erano 6 e non 5.
Perché la sesta persona, la dolcissima Sissy, mi aveva mandato il suo indirizzo con un messaggio privato su splinder e non per email come le altre...

Quindi ha saltato il turno.

Una notte mi sono scegliata all'improvviso con la sensazione precisa di aver dimenticato qualcosa. Il giorno dopo sono andata a controllare, perché avevo già il sospetto di quale fosse l'argomento.... e infatti...

Ebbene, adesso ho rimediato... per fortuna! Spero che Sissy mi abbia perdonata!!

Ed ecco qui il poker di tazzine che ho mandato a Linda, Simonyou, Michela, per aver indovinato (o meglio, essere andate vicine) la mia ora di nascita e Sissy, in ritardo :-D

La foto è orribile ma non sono riuscita a fare di meglio!

Pezzettini di cotone

"Papà guarda, la mamma ha lasciato tutti i peli del ricamo!"

Il mio posticino da ricamo è il divanetto nello studio.
I ritagli di filo li appiccico al tessuto della mia pochette da ricamo, ma è naturale che alcuni si appiccichino al tessuto del copridivano. A volte li raccolgo, ma altre volte mi sfuggono, dunque rimangono lì.

Già mi bastava mio marito a lamentarsi, ora ci voleva pure la bambina.

09/11/08

L'ultimo libro

E' uscito la settimana scorsa ma mi è arrivato due giorni fa. L'ultimo della Meyer, "Breacking dawn".

Credo che sarà l'ultimo libro in assoluto che leggerò in vita mia. Perché sono stanca di leggere cazzate.

Immagino che il mio sia un approccio sbagliato, perché è l'invidia che mi fa parlare, ma sono stanca di ritrovarmi a leggere libri che trovo orribili nonostante ne abbia letto critiche e recensioni osannanti.

Forse il mio status di aspirante scrittrice fallita mi spinge a schifiarmi di tutto quello che leggo. Se è così, mi dispiace, ma significa che non posso più leggere.

Ci proverò.

In pubblico

"Zia Lucy, dice papà che è vero che tu sai suonare il pianoforte. E' vero?"
Mia nipote, di quasi 4 anni, riesce con una domanda semplice a farmi contorcere le viscere.
"Si, è vero... vieni qui che ti faccio suonare una canzoncina... ecco metti il ditino così e tienilo bello dritto...."
I soldatini passano.
Alla seconda ripresa la accompagno io con il basso, lei col ditino teso da dattilografa ed io con la mano sinistra da pianista.

E' magico vedere il suo sguardo illuminarsi, al mio attacco. Non è una melodietta, come tante ne ha ascoltato nei giochi elettronici o nei cd... è musica, è il pianoforte, un pianoforte vero e lo sta suonando anche lei.

Quando finiamo è entusiasta e mi chiede di suonarne un'altra ancora, ma è tardi.
Mio cognato, il padre, mi ferma "Ma dovevi suonare tu!"
"Io?! Non suono più da una vita, ormai l'unica cosa che mi rimane in testa sono i soldatini"

Ogni giorno vado a casa di mia madre e suono il mio pianoforte. A volte mi esercito su brani che so a memoria, altre volte faccio esercizi di tecnica, o le scale.
Ma non posso suonare in pubblico, non più.

Se qualcuno mi guardasse suonare, sarebbe come se mi vedesse nuda.
Talvolta mi vergogno persino di suonare davanti a mio marito, perché lui è entrato nella mia vita quando le esibizioni in pubblico erano già uscite.

Mia madre mi ignora, quando suono.
Mia figlia ha finalmente capito che se sto suonando io non deve venire a zampettare sulla tastiera anche lei.
Tutti i condomini del palazzo mi ascoltano, ma nessuno mi vede.

Non posso più suonare in pubblico. Non ci riesco.
Mi si offusca la mente nel momento in cui mi rendo conto che qualcuno mi guarda, e non capisco più, non ci vedo più, non ascolto più, non so più cosa sto suonando, a quale punto sono arrivata e cosa dovrò suonare dopo.
Mi blocco.

Non posso più suonare in pubblico.
Quindi mento.

07/11/08

Ancora la cura

E così continua. Va avanti. Chissà se è sempre la stessa persona. Chissà se - come suggeriva la Tarta - questa non sia una velata, delicatissima e costante dichiarazione d'amore.

Ancora qualcuno, quasi ogni giorno, approda al mio blog cercando su Google "Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via."
Tutto il verso.
La cosa simpatica è che l'intero verso è il titolo di un mio post dell'anno scorso, che è anche il primo risultato che compare su Google.

Possibile che ogni giorno una persona cercch tutto il primo verso della "Cura"? Possibile che quasi ogni giorno una sola persona cerchi sempre lo stesso verso della stessa canzone?
Possibile che sia Battiato in persona, che magari vuole vedere fino a quando ci sarò io in cima all'elenco dei risultati?

Questa cosa mi fa impazzire........

Il biscornu per la Tarta

Ecco il piccolo pensierino che ha ricevuto la Tartaruga Folle per aver vinto il mio ultimo Psychiatrichelpizzati e vinci...
Le foto le ho rubate a lei perché, smemorata che sono, mi sono ricordata di non averlo fotografato solo dopo averlo impacchettato...

Tela grezza

Ricamare sulla tela grezza mi sta insegnando tante cose sul punto croce. Cose che, finché si ricama sull'aida, non si immaginano. Ad esempio che è facile sbagliare il punto e fare la crocetta più grande o più piccola delle altre, specialmente in larghezza. E allora il retro è determinante, anche se non si vede. Perché è dal retro e dalla continuità verticale del retro dei punti che si vede se ci sono errori sul davanti... come qui:

Odio dover scucire un ricamo.................................................

I piani scombinati

Non è che non voglio avere gente a casa.
Non è che non voglio vedere amici e/o parenti.
Non è che voglio sempre preparare il fagiano al forno (cit.)

...ma gli autoinviti a cena dell'ultimo minuto li detesto.
Perché io suddivido mentalmente la giornata in due parti, separate dal riposino pomeridiano di mia figlia. Perché quelle due orette di tranquillità e serenità e silenzio mi servono per organizzare la seconda metà della giornata in base agli impegni. E allora se entro le 13 non ho comunicazioni di visite e irruzioni in casa, mi organizzo in un certo modo... e ricevere una telefonata alle 18 per dire "Tra un'ora siamo da voi perché abbiamo voglia di pizza", mi fa piacere ma mi fa innervosire perché tutto quello che mi ero prefissata di fare se ne va a quel paese, e mi devo fare il mazzo in un'ora per rassettare, spazzare, pulire il bagno ecc e rendere la casa presentabile, anche se l'avevo già fatto la mattina.
E soprattutto in questo periodo in cui sono oberata di lavoro, ho un ricamo enorme da fare che per fortuna ha pochi colori, e gli occhi non mi accompagnano più, adesso cominciano anche a lacrimare dopo poche crocette che va a finire che non ci vedo più nemmeno quel poco di prima... ecco in questo periodo, ogni minuto, per me, è prezioso, perché non voglio arrivare all'ultimo con l'acqua alla gola.

Uffa.

I nuovi bambini tecnologici

Entro nello studio e sorprendo mia figlia seduta alla scrivania che ticchetta sulla tastiera del computer.

"Matilde! Ma che stai facendo?!"
"Sto facendo vuvvù punto it come te!"

06/11/08

All'opera

Sono impantanata col Natale. Ho tre SWAP, più tre regali extra, dei quali uno "doppio" perché coincide col compleanno, e un round robin... tutto nel mese di dicembre.
E a gennaio ho due round robin e uno SWAP.

Insomma ho ben 4 lavori in corso, uno in fase di progettazione e tutto il resto nella m*rda.

Scusatemi se non mi vedrete passare più spessa da qui!

04/11/08

Il colore del rimprovero

"Matilde! Ti ho detto che non devi mai toccare la mia scatola del cucito!"
"Si mamma, non lo faccio più!"
"Ci sono gli aghi, gli spilli, ti puoi pungere!"
"Va bene, non lo devo fare più"
"Mai più! Non devi toccarla mai più! E' chiaro?!"
".... hihihihi.... no.... è marrone!"

Aiutatemi...

Tortellini

Mio marito non mangia pasta. Solo a piccole dosi settimanali *tollera* un piatto di spaghetti n°4 (non 3, non 5: 4).

Io amo.... adoro i tortellini! La mia infanzia è piena di momenti di gioia regalatimi da un piatto di tortellini in brodo... oppure con la salsa di pomodoro, o ancora meglio - somma goduria! - con la panna! E a casa mia venivano cucinati di rado.... una volta ogni due mesi, forse anche meno.
Dicevo sempre che, quando avessi avuto una casa mia, avrei fatto scorpacciate di tortellini...
...
...
....e invece m'è toccato il marito che solo a sentirne pronunciare il nome scappa in bagno tappandosi la bocca con la mano.

All'inizio me li compravo e me li facevo a pranzo, dato che a pranzo sono sempre sola, ma poi il pacco rimane aperto, e va bene all'inizio, ma poi mangiare tortellini tre giorni consecutivi scoccia...... Ho comprato anche quelli secchi, che non vanno a male quando il pacco è aperto, ma non sono la stessa cosa di quelli freschi, e il ripieno resta sempre un po' secco e granuloso...
...
...ma oggi.... Oggi! Gaudio e tripudio! Ho trovato la mia compagna di tortellino! Mia figlia!
Incuriosita dal ripieno, li ha schiacciati per vedere se era dentro a tutti, poi li ha mangiati e le sono piaciuti.

Il futuro si prospetta più roseo (e a forma di tortellino)

SAL Flip It Stamp - June

Davanti

Dietro

Bio-bibliografia

Il mio editore ha il cognome di un copricapo tipicamente siciliano. Riciclando la battuta di Lucy-quella-vera a proposito di Spike, il fratello di Snoopy, se dovessi descrivere fisicamente il mio editore, direi "E' esile come una promessa". Secco secco e lungo lungo, andatura ciondolante, piedi un po' a papera, barba mai fatta, occhio assente e un mozzicone di sigaretta spento in bocca. Forse sempre lo stesso, da 50 anni.
Comunista e/o anarchico fin nel midollo, la prima volta che l'ho incontrato indossava la kefia sopra un completo di velluto a costine verde militare. Guida un catorcio modello "van" che non chiude mai con la chiave, perché tanto "Il furgoncino fa schifo anche i ladri e poi dentro ci sono solo libri.... e chi vuoi che li rubi, i libri?"

Il mio editore mi ha scritto una mail, ieri. Questa:

Ciao Lucy, ti scrivo per chiederti di inviarmi la tua bio-bibliografia aggiornata rispetto a Ballerina Scalza perché sto preparando un nuovo sito web. Il tuo romanzo l'ho fatto leggere e non ho avuto risposte incoraggianti… Comunque rimandamelo, vediamo cosa posso fare…

Ma perché gli editori fanno sempre domande così difficili? La mia bio-bibliografia?
Lucy Van Pelt ha 30 anni, è sposata e di mestiere fa la mamma di una bambina dolcissima che le prosciuga ogni goccio di linfa vitale. Ha pubblicato un romanzo, 6 anni fa, pagando la bellezza di 1200 euro ed è alla disperata ricerca di un editore ancora più pazzo del primo che si accolli l'onere di pubblicarle il secondo romanzo senza chiederle nemmeno un centesimo in cambio, oppure di una persona fortemente sensata che le consigli, una volta per tutte, di smettere di scrivere, di sognare e di perdere tempo e di impiegare il tempo perso, così recuperato, per lavarsi i piatti e passare lo straccio in cucina.

03/11/08

Il citrullo e il punto nascosto

La mia amichetta Picci Pucci mi ha spiegato come si fa il punto nascosto, elemento fondamentale per la realizzazione di robetta imbottita come - per dire una cosa a caso - i citrullini.

Ebbene ecco cosa ho fatto ieri!

E questo è il dettaglio del punto nascosto
Si vede?

Che siccome che so' cecata...

Ieri sera ho finalmente trovato quel foglio di schemi allegato a Profilo di Natale 2007, dove c'era quello schemino piccino ma taaaaaaanto carino che volevo ricamare per Non-vi-dico-chi.
Avevo smontato mezza casa e infatti si trovava in bella mostra nell'altra metà.

Orbene, dopo aver appurato, grazie al prezioso aiuto di mio marito ("Non c'è più posto per poggiare una manoooooooooo!!!!"), che avevo un po' troppi lavori in corso, ho messo da parte un paio di cosette e mi sono preparata al ricamo.
Ho un pezzo di emiane rosso Natale e allora... quale migliore schema da ricamare se non uno schema natalizio?

Non ci vedo più.
Ancora ancora sulla tela bianca, almeno i fili li distinguo, ma sulla tela rossa vado - battutona - alla cieca.

Al punto che stanotte ho sognato di andare dall'oculista, che era il dentista di Nemo, e il suo assistente era il vecchietto che vende pane e panelle al mercatino di Bagheria. Mi guardava solo un occhio e mi diceva che entro un anno non ci avrei visto più, poi mi guardava l'altro e mi diceva che potevo fare un'operazione dove mi avrebbero "limato" il bulbo aculare con un'affettatrice laser o roba del genere... Quindi dicevo a mio marito "Forse è meglio che prima ci pensiamo.... andiamo" e l'assistente, il panellaro, ci inseguiva perché non avevamo pagato la visita. Poi ci dava una ricetta e ci diceva di prendere quelle medicine in farmacia e la commessa della farmacia era una ex compagna delle elementari di mio fratello P il piccolino (che ormai ha 18 anni) ed io la riconoscevo ma lei sosteneva di non essere lei e allora mi dicevo che era vero che non ci vedevo più.

Per fortuna una slinguazzata sulla guancia da parte di mia figlia mi ha svegliata (i suoi baci sono sempre molto umidi).

Cose che ho imparato stanotte: mai più mettersi a ricamare a letto. Specialmente dopo aver constatato di aver bisogno degli occhiali. Mai più.

02/11/08

La culla, pronta e apparecchiata

Mancano pochi giorni, ormai, all'esplosione della pancia di mia cognata e finalmente hanno deciso di montare la culla che tanto mi ha fatto sudare quest'estate!
Ecco il risultato

Anche il paracolpi e il copripiumino sono opera mia! :-D

Inattendibile

In auto.

LEI: "Ma perché quelle luci alcune sono accese e alcune sono spente?"
IO: "Perché quelle spente non funzionano"
LEI: "Perché alcune luci sono accese alcune luci sono spente....papà?"
LUI: "Perché ce ne sono alcune rotte"
LEI: "E perché non le sostituiscono?"
IO: "Perché oggi è sabato e gli operai non lavorano"
LEI: "Perché non le sostituiscono oggi, papà?"
LUI: "Perché di sabato gli operai non lavorano"
LEI: "Ho capito..."

Anche io ho capito. Ho capito che per quello che riguarda la scienza e la tecnica, secondo mia figlia io non sono attendibile.

01/11/08

La solitudine dei numeri primi

L'ho letto in tre sere.
Scorrevole e di piacevole lettura, indubbiamente.
Però...

Però non mi è piaciuto per niente.... Ed ha vinto il Premio Strega? Non voglio sapere chi erano gli altri concorrenti.

Partiamo dalla trama: non accade niente. Dopo i due avvenimenti iniziali, forti e determinanti per la vita dei protagonisti e per la storia del romanzo, non succede più niente di rilevante.... tante piccole quotidianità banali... quando sembra che ci sia la svolta determinante.... si perde anche quella.... così... per strada... sulla soglia di un appartamento...
E' come un gabbiano che non riesce a spiccare il volo... corre corre corre, batte le ali furiosamente, solleva le zampe, si stacca dal suolo e poi ricade, inciampa e riprende a correre correre e correre, ma non vola, non ci riesce, quando sembra che stia per farcela ripiomba nuovamente a terra.

Poi, sinceramente, mi aspettavo un po' più di matematica, visto il titolo... Mattia e Alice non vivono una vita da "primi gemelli", perché vivono una vicinanza di 7 anni e stanno lontani per 9. Mi sarei aspettata una progressione, una vicinanza e una lontananza via via più distanti tra loro.... e loro due a non toccarsi mai. E allora il riferimento al titolo sarebbe stato chiaro.

Bah. Sopravvalutato, secondo me. E non voglio entrare nel merito di certi errori "stilistici". Ad esempio la frase: "Alice sentiva il latte turbinare nello stomaco, mentre sprofondava nella neve con gli sci in spalla, che gli sci bisogna portarseli da soli finché non diventi talmente bravo che qualcuno li porta per te" secondo me è sbagliata, sia dal punto di vista della grammatica che della narrazione... Prima parla in terza persona singolare, poi diventa seconda persona... La mia maestra, in quinta elementare, era capace di mettere "Male" in un tema anche solo per una frase così. E siccome è un "modello" variamente presente in tutto il romanzo ma non troppo, mi sembra un "errore" piuttosto che una caratteristica di stile.

Ma alla fine si sa. Io rosico.
Io rosico quando leggo la biografia di Giordano: uno che ha studiato tutt'altro nella vita, ha scritto *un* solo romanzo e ha vinto pure il Premio Strega e Mondadori gliel'ha pubblicato, suppongo, senza chiedergli un centesimo.

Prima ero convinta che avrei dovuto decidermi una volta per tutte a smettere di scrivere e sognare. Ora penso che dovrei persino smettere di leggere.