31/12/08

Ho toccato la Signora

La Signora è lei
Ieri mattina l'ho incrociata dal fruttivendolo. Erano settimane che non la vedevo ma sapevamo che era ancora viva perché, al solito suo, usciva e rientrava a casa nel cuore della notte sbattendo la porta.
Era pettinata, vestita, lucida. Una cosa che mi ha colpito è stato il fatto che si rivolgesse in italiano al ragazzo. Io ero con la bambina e me la tenevo attaccata al corpo.
Non ci posso fare niente: ogni volta che la incontro non posso fare a meno di temere un suo raptus di follia (che non sarebbe tanto assurdo) magari ai danni di mia figlia.
Era dal fruttivendolo e comprava verdura. Di solito nei suoi sacchetti della spazzatura intravediamo solo bottiglie di birra, bric di tavernello e lattine di olio da motore (?!).
Mi ha vista, mi ha riconosciuta, mi ha sorriso e mi ha salutato gentilmente. Era in se. Poi ha visto la bambina e i morsi di zanzara sulle guance, quindi mi ha chiesto "Ma che ha la bambina? La varicella?" ed io le ho spiegato della zanzara cornuta&ghienca (questa la traduco dopo). Quindi arrivederci, ciao, addio ecc.

Stamattina, alle 9 spaccate qualcuno si attacca al pulsante del citofono. Rispondo. E' lei, mi chiede di aprirle il portoncino perché ha un pacchetto da darmi.
Scendo, pensando che qualche folle postino le abbia lasciato qualcosa per me, oppure che si sia decisa a restituirmi qualcuno dei pacchetti che ogni tanto non ricevo.
Invece era un regalo. Per Matilde.
"Siccome la bambina ha tutte le puntine nella faccia così gioca con la bambola" e ha mimato il gesto di cullare una bambola.
Ho ringraziato, a metà tra il disgusto e la tenerezza, e lei indugiava davanti la mia porta. Poi mi ha accennato un allungamento di mano e mi ha detto "Mi dispiace che le mie mani..... (siano sporche? ho pensato) ....mi fanno male...." e continuava a porgerla.... A quel punto gliel'ho presa, ricordandomi di avere dell'amuchina in casa.
Aveva la pelle liscissima e sottile, sotto la quale si avvertiva la nodosità delle ossa delle dita, tutte storte e deformi chissà perché. Ed aveva la mano ghiacciata.

Non so che malattia abbia, la Signora, nè quante ne abbia. E' una donna anziana e sola, abbandonata dalla famiglia ed emarginata dal vicinato.
Due volte l'abbiamo segnalata ai servizi sociali e non è servito a nulla. Fa pena, ed io non riesco a capire come sia possibile che una chiesa tanto attiva come quella che è sulla nostra stessa strada non si sia mai occupata di lei, in un modo o nell'altro.

Dopo aver richiuso la porta, mi sono fiondata in bagno a lavarmi le mani con abbondante sapone e acqua bollente. Il pacchetto non l'abbiamo ancora aperto, ma lo farò io da sola, prima di mostrarlo a Matilde... che ne so...

30/12/08

Un promettente avvenire

"Matilde, mangia la carne, su..."
"Ma a me non mi piace la carne!"
"Ma se l'hai già mangiata tutta! Dai, ti mancano solo..... sette pezzettini! Ma tu guarda che combinazione! Come i Sette Nani! Guarda, te la do io.... ecco.... questo è Brontolo...!"
"........"
"Brava! E questo, invece...... è Pisolo!"
".............."
"E Questo.... è Dotto! Dai, mangia anche Dotto!"
"Mammina................."
"Che c'è?"
"Questi non sono i sette nani.... sono pezzettini di carne.... e a me non mi piacciono...."

Quando imparerà a scrivere, mia figlia pubblicherà il manuale "Come usare due battute per fare sentire tua madre una perfetta idiota"

Passando lo straccio in cucina

Mia madre mi colpisce sempre nei momenti più inaspettati. Ad esempio mentre passo lo straccio sul pavimento della cucina.
Mi accorgo che sono tornata indietro di 6 anni, che sono "di nuovo" succube, che il matrimonio non è servito, che andar via di casa non è servito, che un anno di psicoterapia se n'è andato a quel paese e che mia madre continua ad imporre la sua volontà su di me facendo leva sulla mia coscienza e il mio innato e cieco senso del dovere.

La linea è sottile, sottilissima, tra ciò che voglio e ciò che mia madre mi ha insegnato a volere.

Malauguratamente il mio raffreddore va meglio. Perché se c'è un momento in cui vorrei avere la febbre a 40, è proprio oggi.

Il mio proposito crocettoso per il 2009

Il 2008 è stato indubbiamente l'anno del punto croce.
L'anno degli swap, l'anno dei round robin...

Il 2009, vorrei fosse l'anno del "faccio-per-me". Per cui credo che rinuncerò agli scambi e ai round robin, nonostante i progetti di un paio di mesi fa.
Voglio ricamare la Fata dell'acqua, della quale ho tutto il materiale, tela blu, moulinè e kreinik.
Voglio ricamare la tovaglia dei 10 anni di Passione Ricamo per Matilde.
Voglio ricamare tutti gli strofinacci che ho ricevuto per i BFC e metterli da parte per Matilde (ne ho due uguali, quindi credo che ne farò uno anche per mia nipote).

Questi i miei propositi per quest'anno. Ci rivedremo tra 365 giorni per vedere com'è andata.

- 67

Mi mancano solo 67 matassine per avere il colorario completo del moulinè DMC.

Piccole scoperte che strappano un sorriso.

Finalmente

Finalmente, ieri, mia figlia è caduta dalle scale.
Finalmente si è fatta un po' male.
Finalmente si è spaventata tanto.
Finalmente ha capito che:

  • quando si scendono le scale, soprattutto quelle ripide e strette come le nostre, bisogna tenersi alla ringhiera, specialmente quando si hanno 3 anni e le gambe lunghe 40 cm.



  • quando si scendono le scale bisogna mettere da parte il proprio tratto di personalità da saltimbanco, scendere con attenzione e senza fare acrobazie, specialmente quando si hanno 3 anni e le gambe lunghe 40 cm.



  • quando la mamma si sgola a raccomandare di scendere le scale facendo attenzione, tenendosi alla ringhiera ed evitando di fare le acrobazie, non lo fa perché vuole che la sua figlioletta che ha 3 anni e le gambe lunghe 40 cm non si diverta, ma vuole solo evitare che la sua figlioletta che ha 3 anni e le gambe lunghe 40 cm, scendendo le scale "scivolando" ogni piedino sullo scalino e non reggendosi alla ringhiera, cada proprio al penultimo scalino, d'istinto si afferri alla ringhiera e vada ad infilare la faccia tra due delle sbarre, tatuandosene una sul sopracciglio e sulla guancia corrispondente, come invece è successo.

29/12/08

Ancora più potente

Un'ora di discussione a bassa voce con mio marito.

Neanche il tempo di prendere sonno e la bambina chiama: ha sete.

Neanche il tempo di tornare a letto che la bambina urla: vuole un bacetto.

Neanche il tempo di riaddormentarmi che la bambina si infila nel lettone.

Nemmeno il tempo di trovare una posizione comoda che la bambina si agita, mi cava gli occhi, si corica sopra di me, poi sotto. La convinco che in tre nel letto si sta scomodi, quindi mi alzo, la prendo in braccio e la riaccompagno nel suo letto.

In tutto questo non riesco a respirare. Ho il naso tappato e la gola in fiamme.

Credo che dopo una notte come quella trascorsa, stamattina mi farò una cioccolata quadrupla.

28/12/08

Tripla cioccolata

Oggi è il primo giorno che non sanguino più dal labbro. In compenso ho un raffreddore che mi impedisce di respirare e una gola infiammata che ogni volta che deglutisco mi sembra irta di spilli.

Per un errore umano imperdonabile, quasi tutto il bucato bianco è diventato rosa.

Mia figlia è raffreddatissima, ha due tonsille a mongolfiera, e una tosse da fumatrice accanita.

Mio marito ha ammesso che certe volte non mi capisce.

Qualunque sia la scelta finale, passerò la notte di capodanno più deprimente di tutta la mia vita finora trascorsa.

...

Mi sono consolata con una tripla cioccolata calda, nera, fondente.
Ho preso tre buste di ciobar e le ho sciolte in una tazza di latte, poi ho proceduto come da istruzioni. E' venuta una cosa nera come il carbone, densa come il bitume, amara come il veleno, ma cioccolatosa oltre ogni immaginazione.
Domani mi spunterà un macrobrufolo enorme sulla punta del naso.
Soffrirò, ma almeno per qualcosa per cui ne è valsa la pena.

Deprèscion feisbucchiana

Faccio fuori il mio profilo su facebook, ho deciso. Non ne posso più, non ne posso più di vedere ritornare dal passato i miei fantasmi, e trovarli più grandi, più forti e più belli di come li ho lasciati.
Il massimo è CLB. Somara oltre ogni dire, era mia compagna alle elementari.
Occhi da volpe. Ha sempre avuto lo sguardo brillante e intelligente di chi voleva sognare e dedicarsi a ben altro che non all'analisi grammaticale o agli affluenti del Po. Distratta, chiacchierona, poco studiosa... l'ho rivista quando avevamo entrambe 16-17 anni e faceva la commessa in un negozio di giocattoli.

Poi è scomparsa. Non lavorava più in quel negozio.... chissà dov'era...

Era in America. A Miami. A studiare cinema, lì dove il cinema lo hanno inventato.
Adesso ha una sua casa di produzione cinematografica e una figlia poco più piccola della mia.

"Cu nesci arrinesci", si dice dalle mie parti. Segno inconfutabile che questa m*rda di Sicilia è da sempre stata il punto morto delle carriere di chicchessia, perché se esiste in dialetto un modo di dire che indica inequivocabilmente che solo chi "esce", se ne va, scappa, allora "riesce", siamo proprio messi male.

Lei è uscita ed è riuscita.
Io sono rimasta, mi sono infognata, ho rinunciato agli studi perché mi avrebbero portato lontano, ho scelto di restare e metter su famiglia, illudendomi di potermi accontentare di quello che sarei riuscita ad avere.

Ho una casa, un marito, una figlia, una macchina. Non ho debiti.

Ma ho un buco nero, una voragine che mi risucchia le forze, e che si allarga sempre di più man mano che scopro tutto quello che sono riusciti a fare i bambini che conoscevo e che adesso sono adulti.
Poi, magari, scopro che anche loro sono infelici ed insoddisfatti della propria vita, che avrebbero voluto fare scelte diverse ecc. ma per il momento io mi sento così. Come se avessi sprecato gli anni più intensi della mia vita per fare cose che avrei potuto rimandare.

Devo far fuori il mio profilo di facebook, mi da solo nuovi spunti di depressione e basta.

27/12/08

La crisi dei trenta

Sta arrivando in ritardo, ma non c'è altra spiegazione. Quella che sto vivendo è indubbiamente la crisi dei trent'anni.
Spero che il titolo non indichi la sua durata.

I miei regali di Natale

Tutte fanno l'elenco.... ecco il mio:

- Da mio marito: il primo volume dell'opera omnia di Schulz che raccoglie le tavole domenicali dei Peanuts degli anni '50
- Dai miei: un maglioncino
- Dai miei fratelli: un set di saliera e pepiera
- Dai suoceri: soldi
- Dai cognati: una tazza con un peluchetto
- Dall'amica: Due tazze da te a forma di mucca

Io ho regalato barattoli di nutella agli adulti e giochi ai bambini.

26/12/08

Mi sento...

...depreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeessa!

24/12/08

Tre anni

E' la maggiore fonte di stress delle mie giornate. E' la principale causa della mia perenne mancanza di sonno. E' il punto verso cui convogliano tutte  le mie energie e le mie forze. E' la costante sempre presente in ogni mio pensiero, anche quando non è rivolto direttamente a lei.

E' mia figlia.

L'unica vera ragione della mia vita.
E oggi compie tre anni.

Buon compleanno, Matildina mia.

("Buon compleanno anche a te, mamma", mi ha risposto stamattina... forse c'è ancora qualcosa, in tutto l'ambaradan, che non le è propriamente chiaro)

23/12/08

Mio padre corre

Sono andata a casa dai miei, di mattina presto e abbiamo incontrato mio padre in ascensore. In tuta, con gli auricolari, ci ha salutate velocemente dandoci appuntamento a dopo.
Siamo arrivate su, in casa, ho lasciato lì la bambina e sono uscita di nuovo per delle commissioni.

Appena giù, ho visto mio padre che correva, dall'altro lato della strada. Lo fa per tenersi attivo, vista la vita sedentaria che fa.
Ma vederlo lì, correre, con la tuta, gli auricolari e i capelli grigi, mi ha fatto tenerezza e anche un po' tristezza.

21/12/08

Scambio di Natale delle palermitane

Ecco il banner natalizio che ho ricamato per Laura

Ironia del sorteggio, ero anche la sua abbinata segreta quindi ci siamo praticamente scambiate i regali!

20/12/08

Andata!

Ultima spalmata di pomata e via!
Ho finito la terapia contro l'herpes e in effetti adesso sembro quasi normale. I duo coriandoli di crosta sono caduti stamattina e sotto è rimasta la pelle ancora un po' lesionata ma sono sicura che ormai il peggio è passato.

Accidenti, mai avuto l'herpes in vita mia prima d'ora...
L'importante è che sia andato.

E' tornato T

T, l'ingegnere, mio fratello che ormai vive a Torino.

Ho mangiato due torroncini, un cuneese al rhum, una pralina di cioccolato fondente con nocciole, un cioccolatino ripieno di caramello ed uno farcito al mirtillo.

Oggi forse è meglio saltare il pranzo.

19/12/08

Gli uomini!

Dopo aver letto l'illuminante e arguto post di Orka mi viene da pensare che talvolta io devo chiedere scusa per aver fatto una richiesta gentile senza aver specificato che non è una questione di vita o di morte, perché, a quanto ho scoperto, mio marito interpreta tragicamente tutte le mie richieste.
Un sms che dice "Se non è troppo disturbo posso chiederti di comprare una pistola per la colla a caldo quando sei di ritorno?" in realtà significa "Se entro le 18 non sei a casa con una pistola per la colla a caldo, morirò."

AH... gli uomini...

Il mostro sta meglio

Finalmente il labbro ha raggiunto la dimensione quasi normale.... rimangono i due coriandoli rossicci ma sono sicura che se ne andranno presto.
Stamattina mi sono lavata i denti senza dolore e posso anche sorridere apertamente...

L'unico fastidio che resta è la sensazione di "qualcosa" sul labbro... qualcosa di pesante, materiale.... non so, come se avessi usato la nutella al posto del rossetto...

Passerà, ho tutto oggi e tutto domani da impomatare.

18/12/08

Eccolo!

Bella domanda!

"Matilde, senti questa canzoncina di natale.... tu sceeeeeeendi daaaaalle stelleeeeee, o reeee del cieeeeeeelo...."
"Chi è che scende dalle stelle?"
"Gesù bambino!"
"E come ha fatto a salire?!"

Un mostro che fa meno paura

Ieri sono stata tutto il giorno dolorante, non potevo mangiare, bere, parlare, ridere. Di mattina ero andata in farmacia e la dottoressa mi ha dato (pagando) una pomatina da mettere ogni due ore per 4 giorni.
Stamattina mi sono svegliata molto meglio. Oddio, a guardarmi allo specchio viene lo stesso l'orrore, ma almeno "l'infiammazione" si è spenta, non mi fa più male il labbro e anche il linfonodo sotto la mandibola si è calmato.
La pomatina funziona.
Mi rimangono due patacche di croste che sembrano due coriandoli di carnevale in bella mostra sul labbro, e il labbro ancora gonfio e deformato che sembra che mi sono fatta il silicone solo da mezzo lato.
L'importante è che non faccia più male, perché era davvero logorante...

17/12/08

Finito!

La parte in "muratura" dell'abitino di velluto è finita.... adesso mancano le decorazioni, ossia i merletti applicati sulla scollatura e sui polsini...
...spero di farcela senza combinare disastri.

Per altro ho sperimentato gli orli con l'ago doppio...
Facendo in modo che uno dei due aghi cucia l'orlo e il secondo impunturi semplicemente il tessuto della gonna, lo zig zag che si forma sul retro va a bloccare il bordo dell'orlo rifinendolo automaticamente contro le sfilacciature.
Mai più diversamente!

16/12/08

Un mostro sul labbro superiore

E' cominciato sabato sera, tanto che credevo fosse una reazione semiallergica alle melenzane fritte di cui era farcito il gatò che ha fatto una zia di mio marito.

Poi è durato e perdurato e la lingua batte sempre dove il labbro pulsa.

Ieri credevo fosse un brufoletto, visto che mi ero scofanata il budino al cioccolato e due cuneesi al rhum.

Stasera è diventato un mostro, anzi tre. Insomma un mostro a tre teste.
Due formano due escrescenze composte da una dozzina di piccole bolle, e una cosa rosso sangue che sembra un capillare esploso sta in loro corrispondenza all'interno del labbro.

Considerando che non ho mai avuto l'herpes in vita mia.... e considerando che ho la "coscienza" pulita.... devo forse fare qualche domanda a mio marito??

Abitino in velluto, secondo episodio

Ieri sono stata tutto il pomeriggio a litigare con la gonna.
Io ho un metodo duppo particolare, personale e autodidattico di cucire, quindi non sto a spoegarvi come cazzzzzzzzzzzspita faccio, sappiate che la mia "scuola di pensiero" prevede che la gonna sia attaccata in tre parti, una intera per il davanti e due separate per il dietro, visto che la cerniera deve scendere fino al sederino.
Insomma la appunto tutta con gli spilli e poi la cucio direttamente ( mi sono smalizia.... ho perso il timore reverenziale nei confronti del velluto... ormai me ne vado alla sbrigativa, alla come so fare io, tanto che sia velluo da 20 euro o sia cotonina da 3 euro, ci riesco lo stesso, faccio cuci-scuci lo stesso e tutto il resto...)
Insomma il problema è che bisogna far combaciare i fianchi, ossia l'attaccatura della gonna ai fianchi e l'attaccatura della gonna in prossimità della cerniera. La cerniera che è, per intenderci, del tipo invisibile, ossia che si cuce rigorosamente coi pezzi sciolti.
Insomma, ieri mi sono demoralizzata dopo aver smontato 8 volte di seguito la gonna perché non era dritta, non compaciava, era troppo alta, troppo bassa ecc.
Avevo anche attaccato la cerniera ma mi era venuta uno schifo perché mi era "sgrillata" sotto il piedino e si erano cuciti alcuni dentini, quindi non si chiudeva.
Insomma, stamattina a mente fresca me la sono scucita tutta (il velluto è molto meno delicato di quel che ci fanno credere) e oggi pomeriggio l'ho riattaccata, quindi ho tribolato con la chiusura dell'abito, visto che si teneva solo per le esili striscette delle spalline.... somigliava alla pelle di leone che ha l'Orka in soggiorno, per riciclare una battuta di Fede.
Ho cucito, ho scucito, ho rifinito i margini interni perché ho la casa piena di pelucchi blu navy ("Mamma, guarda! Le moschine!" "No, amore, sono pelocchi di velluto") e alla fine abbiamo fatto la prova dell'abito.

Un incanto!

Matilde stessa era contentissima asserendo che quello fosse il suo vestito da principessa.

Forse dovrei vestirla più frequentemente da femminuccia, perché a furia di farle indossare solo pantaloni, tute e jeans, quando mette un abito di sente vestita da carnevale ("Mamma ma il vestito di Biancaneve è giallo!")

In definitiva ho rifinito persino lo scollo e i polsini, mi manca di rifilare (con lo sbieco) le cucitore interne della gonna e fare l'orlo....... e poi applicare un merletto alla scollatura e ai polsini, perché nei miei sogni c'è l'illusione di una camicia molto elegante con pizzi e merletti che sce fuori dal collo e dalle maniche... In realtà questi merletti mi servono per coprire certe imperfesioni degli orli!

Domani spero di finirlo, poi ve lo mostro!

Giochino giochetto

Mi hanno incastrata in due, la Tarta e Federica...
Il giochino è questo

- Elencare le cose che vorrei fare prima che sia troppo tardi...
- Elencare chi mi ha invitato, invitare altre 8 amiche a fare altrettanto, inoltre trovare una caratteristica per ogni lettera che compone il nome di chi manda l'invito.

Cominciamo con il numero A

Prima che sia troppo tardi vorrei: imparare a lavorare a maglia, imparare il ricamo classico, tornare in Finlandia e rimanerci per sempre (o magari finché non arriva il gelo), smettere di pensare a scrivere altri romanzi, fare almeno altri due figli, imparare a girare le frittate senza combinare casini, andare a Parigi, smettere definitivamente di rosicchiarmi le unghie, cucirmi un abito per me, imparare a truccarmi, dimagrire di 5-6 chili, vincere il terrore dell'autostrada, fare un viaggio da sola coi miei fratelli, tornare a frequentare il teatro, imparare a smacchiare la biancheria, chiudere questo blog, vincere 10 milioni al superenalotto.

Andiamo alla lettera 2

Mi hanno invitate la Tarta e Fede (hihihihih)

Tanto
Amore
Rotola
Tutto
Attorno

Però... che artista, eh?

e poi Fede

Finora
Esprime
Dolce
Estro

Ho barato? No! Ho solo usato il loro modo di firmarsi.... :-P

E ora le 8 persone che scelgo:
Moonsweet
Danayla
Orka
Lauraricama
Vero72
Icyflower
Trasparelena
Chiaraemma

...e mo vi voglio a trovare la Y!!! :-D

Basta usare i giusti termini

"Buon riposino!"
"Mamma! Ma io non voglio dormire!"
"Devi dormire invece, chiudi gli occhi e dormi.... buon riposino!"
"No mamma, io non voglio dormire, voglio giocare con la cera pongo!"
"Prima dormi e poi, quando ti svegli, giochi con la cera pongo. Buon riposino!"
"No, io non voglio dormire...."
"E allora, non puoi giocare con la cera pongo..."
"..... buon riposino anche a te, mammina!"

Indovinello umoristico

Come fa il direttore di un ufficio postale colmo di pensionati a scatenare una rivolta popolare?
...
...
...
Si mette in bella mostra dietro gli sportelli, fa un respiro profondo, schiarisce la voce e, con la faccia come il cuBo, annuncia:
"Signori, un attimo di attenzione, prego! Da questo momento possiamo fare solo versamenti.... abbiamo finito i contanti!"

15/12/08

Poco dopo mezzanotte

Il rumore della porta che si apriva si è insinuato indiscreto nei miei sogni, integrandosi perfettamente all'interno di una scena in famiglia.
Il rumore dei passi sulle scale, invece, mi ha fatto sussultare.
Sono saltata giù dal letto e sono andata a controllare. Si, la porta era aperta, e dei piccoli passi si sentivano sulle scale. Mi sono affacciata fuori dalla stanza e l'ho chiamata.

"Matilde, ma dove vai?"
"Mamma io sto salendo"
"No, Matilde non devi salire, scendi"
"E perché non devo salire? Io mi sono svegliata e ti volevo cercare in cucina!"
"Ma io ero a letto, guarda, è tutto buio.... è notte.... io ero nella stanza da letto..."

L'ho raggiunta, l'ho presa e l'ho riportata nel suo letto.

Sonnanbulismo? No... era sveglissima e cosciente.
Più semplicemente, dopo 3 anni, non ha ancora smesso di "scambiare il giorno con la notte".

14/12/08

Operazione abito in velluto. Primo episodio.

Stamattina mi sono data al saccheggio.
Ho saccheggiato tutte le edicole del mio circondario nella speranza di trovare "Cuci l'abito in velluto per la tua bambina di tre anni", ma a quanto pare non è ancora arrivato ;-)
Ho recuperato un Burda, sigillato, che prometteva dalla copertina "Piccole donne: abiti e completi per le feste"
Ho chiesto all'edicolante e ne avesse una copia non sigillata da poter sfogliare, ma quello mi ha guardato male... vabbè, 4,50 euro... può sempre e comunque tornare utile... l'ho preso.
Arrivata a casa l'ho aperto e le piccole donne, erano una specie di drag queen, con le gonne in taffetà stropicciato e lo scamiciato a vita bassa senza bretelle.
Io ho un taglio di velluto blue navy... io sogno un abito da bambola, con la gonna ampia e gonfia, il merletto, la calzamaglia bianco panna...

Insomma sono andata a riprendere quel numero di Stella Ragazzi, estivo, e mi sono cercata un cartamodello di scamiciato.
Infondo il difficile è il corpetto.
Trovato. Ricalcato. Ritagliato. Provato indosso alla bambina. Aggiustato. Riprovato. Confermato.

Dopo pranzo, nel silenzio totale e nella più assoluta solitudine, ho preso il taglio di velluto, l'ho ben disposto sul tavolo, ho appoggiato i pezzi del cartamodello e l'ho guardato. Bene, è preciso al centimetro, ma ci vengono anche le maniche lunghe.
Uno....
Due....
Tre....

Forbici in mano e ZAK ZAK ZAK!
Mi sono visualizzata mentre ritagliavo una bambonota da 20 euro nella speranza di farne un bel festone coi bambini che si tengono per mano...

Il taglio è andato abbastanza bene, se non fosse per il fatto che ho scoperto da dove viene il "pelo" del velluto: da piccolissimi pezzi di filo tenuti dalla trama della stoffa e quando lo tagli si tira via un filo lungo e un miliardo di piccolissimi pelucchi delle dimensioni di una formichina...

Poi ho cominciato a imbastire. Poi ho provato il solo corpetto alla bambina, quindi ho cucito, ma ovviamente doveva succedermi qualcosa... una manica non voleva stare al suo posto, vai a capire perché. La prima l'ho cucita tranquilla, tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu... la seconda l'ho scucita 4 volte perché mi si ripiegava di sotto facendo un casino. Per fortuna il tessuto non di è rovinato...

E qui mi sono fermata, per oggi, perché non avevo la cerniera invisibile. Riprenderò domani, nella speranza di non fare a pugni anche con lei.

13/12/08

Ansia da prestazione, in velluto

Un pezzo di velluto di cotone blue navy, tedesco originale. 20 euro.
Un cerniera invisibile blu. 1 euro.
La soddisfazione di presentare Matilde la sera della sua festa di compleanno con una abito bellissimo cucito dalla mamma. Non ha prezzo.

...certo, a saperlo fare, però.

(ciò che mi terrorizza è il costo esorbitante della stoffa. Fino a quando si trattava di sperimentare su scampoli da 3 o 5 euro comprati al mercatino, andava bene.... ma adesso ho il terrore di buttare al vento quei 20 euro di velluto...)

11/12/08

La disgrazia della sera

Ok, chiudo gli occhi. Voglio dare a Dio il tempo necessario per rimediare. Portare indietro il tempo, far muovere gli oggetti, se la sbriga Lui.

Riapro gli occhi ma non è cambiato niente.

Il disastro, la tragedia è ancora tutta lì, davanti ai miei occhi. A nulla serve provare a richiuderli e poi riaprirli. E a nulla servono le imprecazioni.
Lei è ancora lì... o meglio, quel che resta, di lei.

Dentro il lavello della cucina, nelle insenature tra i piatti sporchi. E' ancora lì. Immobile, calda, liquida e spappolata.

La mia frittata. La nostra frittata. La nostra cena.
Stasera accomodiamo con del pane e un pezzo di formaggio.

La cuccìa

Attenzione all'accento: si dice cuccìa, che significa "piccoli grani"
E' il frumento, i chicchi di grano tenero. Tradizione vuole che per Santa Lucia non si mangi nulla che sia fatto con la farina, ma solo il grano "grezzo".

La storiella che ci raccontavano a scuola era più o meno questa: nel '600 la Sicilia se la passava proprio male, e questa è verità storica. Carestie ed epidemie si susseguivano sterminando la popolazione...
Ma il miracolo avvenne proprio il giorno di Santa Lucia, quando un bastimento carico di grano approdò nel porto di Palermo (o di Siracusa, a seconda della cittadinanza di chi racconta la storia.... c'è molto campanilismo su queste cose) e finalmente si potè dare tregua alla fame. Ma chiaramente, affamati com'erano, i palermitani non aspettarono certo di macinare il grano, impastare il pane, farlo lievitare e poi cuocerlo...! Giusto il tempo di mettere a bollire l'acqua e se lo mangiarono così, lesso.

Da lì la tradizione (e anche "fioretto") di non mangiare derivati della farina per il giorno di Santa Lucia, ma solo riso e cuccìa.
Che poi il riso venga impastato col ragù, impanato e fritto per fare le arancine.... o che la cuccìa venga condita con la crema di ricotta, o il cioccolato, coi canditi e tutto il resto.... è solo un piccolo dettaglio.... ma tutti qui fanno la "penitenza"  di non mangiare pane o pasta.... la "penitenza" di mangiare 2 o 3 arancine e 4 porzioni di cuccìa con la crema di ricotta.... Eh.... che volete, siamo un popolo abituato alla sofferenza.... le "penitenze" sono all'ordine del giorno, per noi....! :-D

Ma vi chiederete.... che c'entra *oggi* tutta questa storia?
C'entra.
C'entra perché il grano va messo in ammollo per 3 giorni prima di poterlo cuocere, e il giorno "istituzionale" era ieri.
Io, invece, me lo sono scordato e l'ho messo a bagno stamattina... significa che potrò cuocerlo solo nel pomeriggio del 13, ed è una grande, grandissima scocciatura.

La morte di Ivan Il'ic

Mai letto niente di Tolsoji in vita mia. Ieri sera, un po' per scommessa e un po' per sfida con un paio di amici internettiani, l'ho preso e l'ho letto. Tutto in un'unica seduta.

Bello.

Finalmente qualcosa che non mi facesse pensare di chiudere il libro e scagliarlo fuori dalla finestra. Indubbiamente Camilleri l'ha letto poco prima di scrivere "Il tailleur grigio"... dovrei controllare se nella nota dell'autore c'è qualche riferimento a Tolstoji.

Comunque la trama è, di per se, povera. Nel senso che l'unico "evento" è la caduta dalla scaletta di Ivan Il'ic, per il resto sono tutti pensieri e riflessioni, deliri.
Quando si tratta di romanzi in "straniero" è chiaro che un terzo della buona riuscita di una lettura è di responsabilità del traduttore. Non sono in grado di valutare la qualità della traduzione, ma mi hanno fatto impazzire le frasi. Frasi lunghe, piene di coordinate, di subordinate, di incisive, ma che riescono alla perfezione a ricondurre il lettore alla proposizione principale. Non ho mai perso il filo di nessuna frase, non ho mai dovuto rileggere perché non capivo bene.
Bello, proprio bello.
Una buona lettura, finalmente.

Mi sa che continuo sul filone ottocentesco o comunque classico.... ché dagli scrittori contemporanei ho ricevuto troppe delusioni consecutive.

In diretta dall'agenda di Dio

11 dicembre 2008
Ore 08.00 Scatenare il diluvio universale cominciando dal Golfo di Palermo.

09/12/08

Psychiatrichelpizzati col cuore

Ed ecco a voi il primo grande concorso creativo lanciato da questo blog!
Un concorso a premi a tema "cuore" che si svolgerà a San Valentino.
Le regole sono semplicissime:

- Chiunque può partecipare
- Sono ammesse tutte e dico TUTTE le tecniche creative che vi vengono in mente (dallo schizzo a matita fino alla scultura su marmo di carrara)
- La vostra creazione dovrà rispettare il tema "cuore"

Iscrizioni aperte da adesso fino al 31 gennaio. Entro il 10 febbraio devo ricevere le vostre creazioni. Ci penso io a fotografarle. Dall'11 al 14 febbraio aprirò un sondaggio su questo blog per mettere ai voti le vostre creazioni. A tutti i partecipanti invierò un piccolo pensierino a tema "cuore" fatto con le mie manine sante. Al vincitore manderò un regalone a tema "cuore" fatto con le mie manine sante e farcito di vari ammennicoli che mi verranno in mente solo dopo che saprò chi li riceverà. Le vostre creazioni rimangono mie (uah uah uah!!!).
Le creazioni saranno in un'unica lista, ma potrei fare diverse liste in base alle tecniche e ai materiali e, naturalmente, eleggere un vincitore per ciascuna categoria.... lo deciderò solo quando le avrò ricevute tutte.

E allora, che ne pensate?

RR Segnalibro folle - Terza tappa

Ecco il mio segnalibro a tema natalizio per Nadiasca

07/12/08

Non potevo non mostrarvelo

In teoria si capisce benissimo. Quando sembra che dica "pesci di casa" in realtà sono "pezzi".... Se avete bisogno di uno script, ditelo...


06/12/08

Il Natale è dei bambini

Indovinate quali sono le palline che ho appeso io e quali, invece, quelle appese da Matilde... :-D

Non vinceremo di sicuro il premio per l'albero più "armonico" del quartiere, ma ci siamo divertite da morire! :-D

05/12/08

Il concorso del citrullo

DLIN DLON!

Comunicazione di servizio: sul blog di Idiva, sta per avere inizio il grande concorso "Citrullo di Natale"! La vostra beneamina Lucy è in gara con ben due citrulli natalizi! Accorrete!!

Grazie per l'attenzione.


DLIN DLON!


Eccoli:


04/12/08

Oasi di disordine

"Ho acceso il tuo portatile...."
"E allora?"
"Ci sono un sacco di icone sul desktop..."
Brillava una strana luce negli occhi di mio marito, mentre lo diceva.
La luce del Sacro Fuoco dell'Ordine.

Ho solo tre oasi di disordine nella mia casa e nella mia vita: l'armadietto del mio bagno, gli scaffali del cucito e il desktop del mio portatile.
Guai a chi osa mettervi un dito. Ho ucciso per molto meno.

La notiziona!

E' arrivata la conferma!
E bacchettate a profusione sulle nocche delle dita di tutte quante voi che avevate pensato che ci fosse un altro bimbo in cantiere....
Ma dico!!! Vi faccio la testa quadrata ogni volta che mi lamento della continua pressione di amici&parenti, vi dico che mi trasformerei in supersayan quando qualcuno "usa" mia figlia per fare la battuta che - solo a lui - sembra spiritosa... e poi.... anche voi..???? Quoque vos, "brutte" filie mihi?!?!?!?!?!

La notiziona buona.... quasi quasi per ripicca non ve la dico!

Sono buona e ve la dico...

La notiziona è che non abbiamo mai riscosso l'assegno di maternità "offerto" dal comune... la notiziona buona è che siamo ancora in tempo a risquoterlo e arriverà riemesso il mese prossimo! ^_^

La super notizia bomba è che ho deciso che con quei soldini mi ci compro un biglietto A/R Palermo-Venezia e me ne vado a trovare le mie amiche Tarta e Federica ai primi di marzo!!! :-D
Quindi mettiamoci d'accordo, fatemi sapere il finesettimana a voi più favorevole e viaaaaaaaaaaaa!!!! :-D

03/12/08

Punto di riferimento per misurare la dolcezza

"E com'è questo tuo nuovo cuginetto?"
"Il nuovo cuginetto? E' dooooooooolce! Dolcissimo! Dolce come lo zucchero! Dolce come le caramelle! Dolce come i confetti! Dolce come le bambine! Insomma.... dolce come le Matildi!"

02/12/08

Qui comincia l'avventura della signora Van Pelt

Tutto comincia domenica sera. Nella nullafacenza tipica della giornata, mio marito - solerte! - controlla il suo profilo sul sito dell'INPS.
Il dramma  comincia un minuto dopo, quando controlla il mio.
"Lucy..."
"Che c'è?"
"Non hai nessun contributo"
"EH?!"
"All'INPS non risultano versati i tuoi contributi"

Un attimo.

Assunta nel marzo 2004, licenziata nel maggio 2005, ricordo bene che già nell'estate del 2006 sotto il mio profilo sul sito INPS non risultava versato alcun contributo e la signorina del call center mi disse che normalmente ci vogliono un paio di anni prima che compaiano.
Però di anni ne sono passati già quasi 5.

Lunedì mattina. Telefonata al call center.
"Buongiorno, io ho un piccolo problema.... non riesco a vedere i contributi sotto il mio profilo nel vostro sito...."
"Controlliamo subito, mi dia il codice fiscale. [...] Non risultano neanche a noi, le conviene andare in sede"
"In sede significa all'ufficio INPS della mia città? Quello dove si fa un turno da 60 persone, un solo sportello aperto ecc.?"
"Si, proprio quello"

Stamattina. Armata di pazienza fino ai denti, trascino mia figlia lungo le strade della città, per arrivare dall'altro capo del mondo, all'INPS. Prendo il turno: numero 07. Guardo il tabellone: 65. Bene, ce la faccio.
Col numeretto in tasca mi scapicollo dall'altra parte dell'universo e mollo la bambina a casa di mia madre. Non mi salterebbe mai in mente di farla stare nella stessa stanza con altre 70 persone per almeno due ore. Con il mio passo da gazzella ritorno all'ufficio INPS, sono arrivati al 77. Forse forse non faccio troppo tardi. Guardo l'orologio: le 10.08.
Alle 11.47 arriva il mio turno. Un simpatico signorotto sulla 50ina mi ascolta, controlla e impallidisce anche lui: i contributi non ci sono.
"Bene... e ora che si fa?"
"Signora, facciamo finta che sia già Natale e *immaginiamo* che in realtà i contributi siano stati versati ma per qualche strano inghippo non siano stati *ancora* caricati nel suo profilo"
"Va bene, io ci credo. (Perché ci mancherebbe solo di scoprire che in realtà quel grandissimo str*nzo del mio ex capo non mi abbia mai versato una lira di contributi. Ci mancherebbe dopo che mi pagava con una manciata di monetine e mi faceva firmare buste paga che mi informavano che lui "ufficialmente" mi pagava più del doppio. Ci mancherebbe dopo che non mi concedeva nemmeno mezza giornata di permesso perché me la faceva recuperare il giorno dopo. Ci mancherebbe, visto che avevo solo una settimana di ferie l'anno. Ci mancherebbe dopo che mi ha assunta dicendo che non mi spettava fare le pulizie ma poi si rifiutava di chiamare la donna delle pulizie e allora toccava a me mantenere un minimo di igiene. Ci mancherebbe, dopo che mi costringeva a respirare il suo fumo passivo, il suo alito puzzolente di mistura di caffè e tabacco, e la puzza della sua cacca che faceva regolarmente nel bagno dell'ufficio dopo aver preso il caffè e fumato la sigaretta. Ci mancherebbe dopo che mi chiamava *urgentemente* fuori dall'orario di lavoro, anche la domenica mattina perché si era impallato il computer. Ci mancherebbe dopo che mi chiedeva il favore di "imbucare questa lettera" e non mi dava nemmeno i 60 centesimi per il francobollo.) Si, possiamo crederci, perché un paio di volte ci sono andata io stessa in banca a fare il versamento per me e l'altra dipendente, quindi diciamo che ci crederei anche a Pasqua"

Il simpatico signorotto mi manda dal consulente del lavoro cui si rivolgeva il mio ex capo.
Dopo una mezz'oretta di anticamera, il ragioniere mi riceve. E cade dalle nuvole.

"Ma lei è sicura di essere stata assunta?"
"Ho le buste paga... prodotte qui dal suo ufficio..."

Controlla, si alza, cerca, guarda.... I versamenti ci sono, sono stati fatti. Semplicemente non sono stati "caricati".
"Aspetti altri due o tre mesi e ricontrolli, oppure vada all'INPS, ma alla sede centrale"

In definitiva, una giornata sprecata per non concludere niente. E le due ore e mezza complessive di fila che ho fatto oggi non mi verranno decurtate dal turno che dovrò fare dopodomani alla sede centrale.

Però, in fin dei conti, una bella notizia c'è. Ma aspetto di vederla concretizzare prima di svelarla... Se dovesse andare a buon fine, un paio di voi potrebbero ricevere una bella sorpresa, tanto sperata, sognata e accantonata, sulla quale ancora c'è un punto interrogativo che potrebbe essere trasformato in punto esclamativo. Incrociate le dita anche voi!.

01/12/08

Domande a trabocchetto

"Mamma che cos'è quella cosa bianca che si alza e si abbassa?"
Guardo fuori dal finestrino della macchina "Non lo so, forse è una luce..."
"Nooooooooooo! Non è una luce!!! Che cos'è quella cosa bianca che si alza e si abbassa????"
"Non lo so, non l'ho vista! Ma una cosa bianca che si alza e si abbassa può solo essere una luce!"
Voce tremolante da groppo in gola "E invece non è una luce...."
"Mi dispiace ma non l'ho vista e non posso dirti cos'è..."
"Tu devi dire che è un sacchetto bianco che vola con il vento....!"
"Ma allora se lo sapevi già che cosa era, perché me l'hai chiesto?!"
"Perché lo dovevi dire tu..."

Prima o poi la lasciamo in un autogrill.

Sentirsi "bona"

Mi vesto bene. Ho comprato degli stivali nuovi. Ho stretto un vecchio paio di jeans trasformando le "zampe d'elefante" in "sigarette". Ho comprato una giacca di pelle (plastica) nera. Ho comprato tre maglie nuove. Indosso persino una collanina di perle. Mi sento "bona".

Cammino per strada. Dritta.

L'andatura perfetta è quella nella quale è il bacino a guidare

Mi risuonano nella mente le parole di F il fisioterapista. Il bacino deve guidare. Prendo la mira, raddrizzo la schiena, mi concentro sul bacino e vado. Cammino spedita. Tac tac tac. Cammino dritta. Tac tac tac.
Pensiero fisso sul bacino, addominali un po' contratti e psoas dolorante, ci siamo, il bacino è in asse, il bacino è nella giusta posizione. Il bacino comanda. Tac tac tac.

Per strada non mi guarda nessuno. Nessun ragazzo si volta a guardarmi, nessun ragazzino mi suona il clacson del motorino, ma mi sento lo stesso "bona". Mi sento "dritta", padrona della mia schiena, padrona dei miei muscoli, padrona del mio bacino, padrona della mia andatura. Padrona del mio corpo.

Sentirsi "bona" aiuta.

28/11/08

Posso passare sopra ogni cosa...

...ma non su mia figlia.
Io non TOLLERO le persone che USANO i bambini (e in particolare mia figlia) come se fossero PAPPAGALLI ai quali fare ripetere le battute (che credono) spiritose.
Quando qualcuno dice a mia figlia "E tu diglielo alla mamma: quando me lo fai un fratellino?" e lei mi arriva ripetendo meccanicamente la domanda senza nemmeno sapere di cosa si parla, mi sento invadere dal fuoco dei Super Sayan che mi diventerebbero i capelli ritti e biondo platino e distruggerei tutto.

27/11/08

Regalo col cuore



Lo ha indetto Idiva sul suo blog e scade domani! :-P

Alberi un po' strani

"...e gli ulivi..."
"Papà tu sei vastaso! (volgare, ndr)"
"Perché?!"
"Perché hai detto culo!"
"Ma no! Io ho detto ulivi non culivi! Gli ulivi sono gli alberi dove crescono le olive..."
"Ah... e i culivi invece sono gli alberi dove crescono i culi!"

26/11/08

La coda dell'asino

C'è un detto dalle mie parti: "Doppu ca ti manciasti 'u sceccu ti cunfunnisti p'a cura!"
Letterale: "Dopo che ti sei mangiato l'asino ti sei confuso per la coda (e non la mangi)"
Si dice quando una persona fa qualcosa di molto grande, laborioso, enorme e faticoso e mostra segni di stanchezza proprio sul finire. Ossia, dopo che sei riuscito a mangiare un asino intero è ridicolo che lasci lì la coda.

Chissà se capita anche alle altre ricamatrici, quando si lavora su un ricamo grande e impegnativo, arrivare poi alle ultime crocette e dire "Basta non ne posso più!"
Sto ricamando un angelo, grande. Sono quasi 90 x 80 punti. Non è molto laborioso ma indubbiamente lunghissimo.... Mi manca solo metà della seconda ala e poi è finito, ma sto qui a trastullarmi al pc invece di ricamare.......
Stasera faccio l'ultimo sforzo e lo finisco.
Forse.

Merenda da incubo

Urlo nella notte, pianto di bambina
"NOOOOOOOOO!!! Io non lo voglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Angosciata e presa dalla botta del sonno interrotto, mi precipito da lei
"Mamma io non la voglio la mela - pianto disperato - Io voglio il succo di pera!!!!"
"Si amore, certo, adesso dormi....."

Oggi faccio scegliere a lei che frutta mangiare a merenda, perché non sopravviverei a un altro episodio del genere.

Il sesto Take that

Ho scoperto che mio marito, quando si fa la barba, canta "Back for good".
...ma si può?

25/11/08

...solo fino a 99!

"Allora, vediamo.... come si scrive 34?"
"Con il 3 e il 4"
"Brava! E..... 57?"
"Il 5 e il 7!"
"Benissimo! E vediamo.... 82?"
"Con l'8 e il 2!"
"Ma sei davvero brava! E.... 100? Come si scrive 100???"
"............... con la C!"

24/11/08

RR Bordino - Il mio

Ecco qui il mio bordino muccoso!


Credo che lo applicherò su una piccola asciugamani per Matilde! :-D

Il citrullo di Natale

Come sapete (e se non lo sapete ve lo dico io) quella graaaaaaaaaaaaan........ simpaticona di Idiva ha lanciato un concorso sul suo blog: il citrullino natalizio.
Ormai i citrulli li sappiamo fare tutte... l'ho imparato pure io quindi siamo proprio tutte-tutte...
Ma la regola del "natalizio" è una cosa che solo lei poteva inventarsi....

Come diamine si fa a rendere "natalizio" qualcosa che è tipicamente (per la forma) autunnal-halloweenizio?

Ebbene io, foooooooooooooooooooooooorse, ci sono riuscita... ma non posso mostrarvelo altrimenti il concorso se ne va a farsi benedire... ma a qualcuno dovevo pur dirlo! :-D

Gli aristovanpelt

"Matilde vieni con me in cucina!"
"Io mi chiamo Minou!"
"Va bene Minou.... sali in cucina con me..."
"No, Duchessa"
"E perché no, Minou?"
- si aggrappa alla gamba del padre - "Perché io voglio restare con Romeo!"

Ancora tribola-feed

Va bene che si sa che è un problema diffuso di splinder, ma io come faccio che mi sono facilmente abituata ad avere gli aggiornamenti su abilon?
Uff... appena scopro una cosa geniale.... smette di funzionare!

22/11/08

E' nato Ludovico!

Oggi, alle 16:30.
Sono diventata bi-zia e mi è passata del tutto la voglia di fare una altro figlio! Gaudio e tripudio!

Cose che non vorresti mai vedere #4

Un ragno, delle dimensioni di 20 centesimi, che corre lungo il cavo di alimentazione del frullatore appena messo in funzione.

21/11/08

Il miracolo continua

Un leggero dolore è arrivato ieri, nel primo pomeriggio, ma solo perché mi ero ripetutamente chinata per raccogliere i giochini dal pavimento.
I dolori lancinanti sono arrivati pochi minuti dopo, quando, accertatami che la bambina dormisse, ho fatto gli esercizi che mi sono stati prescritti.

Gli esercizi che faccio, a parte quelli per gli addominali, in realtà sono solo "posizioni" da assumere per un determinato arco di tempo, è uno stretching molto "dolce", lento e lungo. E dolorosissimo.
Sollecitandoli direttamente, per "allungarli" tutti quei muscoli che mi hanno rovinato l'esistenza tornano ad urlare.
Ma stamattina, per la seconda volta consecutiva, mi sono svegliata senza dolori, senza fatica nei movimenti, senza problemi... ed ho anche dormito meglio, perché finora avevo avuto dolore anche a letto, coricata e passavo le notti straziata da mille microrisvegli a causa del dolore e nella vana ricerca di una posizione comoda.

Sto davvero meglio, infinitamente meglio.

Allora non è che sono poi così tanto vecchia! ;-)

Il GCC

Sta per Grande Caos Crocettoso.
Si verifica quando:
- hai in mezzo circa dodici "lavori in corso"
- non hai in casa un angolo dedicato esclusivamente ai tuoi hobby creativi
- vieni quasi sempre interrotta sul più bello mentre stai lavorando e sei, dunque, costretta a metter via tutto in fretta e in maniera approssimativa
- il tempo a tua disposizione diminuisce progressivamente man mano che ci si avvicina al mese di dicembre
- la lista ricomincia da capo aggravando sempre un po' di più ciascuna delle voci.

Non riesco più a trovare la farfallina col moulinè bianco. Ho cercato nelle cassettierine, ho cercato in mezzo alle tele, nelle bustine dei "lavori in corso", in mezzo alle matassine nuove, in mezzo ai giocattoli della bambina, nella scatola del cucito, nella scatola degli accessori...
Ho altre due matassine bianche nuove, intonse. Sono sicura che appena ne prenderò una e la profanerò, quella maledetta farfallina svolazzerà fuori dal suo nascondiglio...

Non vedo l'ora che arrivi la Befana...

A ognuno le sue cose

"Ma che belle scarpette che hai, Matilde, sono di Barbie?"
"No, sono mie!"

...e come la contraddici?

20/11/08

Miracolo

Stamattina mi sono alzata dal letto e mi sono accorta che c'era qualcosa che non andava. O meglio, qualcosa che, finalmente, andava.
La mia schiena.
Dopo non so quanti anni, mi sono alzata dal letto senza fare smorfie di dolore.

Leggera, come se mi avessero impiantato una nuova spina dorsale durante la notte, mi alzo e cammino, leggiadra, tranquilla, agile. Vesto la bambina senza  dolore, mi chino, mi alzo, la sollevo, la prendo in braccio (14 chili di tenerezza, ormai).
Salgo in cucina senza problemi e faccio quella cosa che di solito mi da il colpo di grazia mattutino: prendo la macchinetta del caffè da sotto la penisola di muratura e la poggio sopra il piano di lavoro.
Niente. Come se avessi ancora 15 anni. Nessun dolore, nessuna difficoltà.

O San Giuseppe mi ha fatto la grazia, oppure..... oppure....................................

25.000

Venticinquemila pagine visualizzate!!!
Mi dispiace per voi, ma sono stata il la visita numero 24.999 e anche 25.000 quindi stavolta mi faccio due regali per me stessa e a voi niente! Gnè gnè gnè! :-P

19/11/08

Facebook mi mette tristezza

Ecco l'ennesimo ex compagno di liceo.
Guardo le sue foto: non è cambiato di una virgola nonostante i 12 anni trascorsi. A parte il fisico un po' più scolpito e sapientemente messo in mostra.

Boh?

Forse avrei preferito sapere che i miei ex compagni erano scomparsi magicamente come bolle di sapone scoppiate all'indomani della maturità. Pensare che tutti loro (tranne uno, che si sappia) sono tutti sparsi in giro per l'Italia, a vivere le loro vite, a fare cose indipendentemente dal fatto di non essere più compagni di scuola, è una cosa che mi mette tristezza.
Ma fa sentire di aver perso il controllo di qualcosa.
Fino a 12 anni fa sapevo esattamente dove si trovavano, ormai non più. E rivederli in foto e ricordarli, e trovarli molto cambiati o per nulla, è una sensazione che fa crollare il mio delicato equilibrio, è una cosa che va oltre la curiosità di sapere cosa pensano loro vedendo le mie foto, mie e di mia figlia, a distanza di 12 anni. Solo altri 3 compagni, a parte me, hanno procreato, che si sappia. Tutti gli altri continuano a fare i ragazzini, glielo leggi tra le righe quando ti chiedono "Ma hai una figlia?!". Si, e sono passati anche quasi 3 anni...

Facebook mi mette il magone. Mi fa immaginare tutte le altre possibili strade che avrei potuto percorrere, seguendo da vicino quelle dei miei compagni. Andandomene lontano. Uscendo da questa sicilia di m*rda. Studiando quello che avrei voluto studiare, e forse realizzando anche tutto quello che volevo realizzare.

Questa cosa mi distrugge.

Vado a rimpinzarmi di biscotti al cioccolato, va'....

Il brivido

Seduta al computer, do le spalle al mondo.

D'un tratto un dolore al collo. Non è dolore, è freddo. Un brivido mi scuote tutta e mi fa avere un sussulto.

"Matilde!! Lo sai che è pericoloso arrampicarti sulla mia sedia!!"
"Si mamma... ma io volevo solo riscaldarmi le mani nella tua maglietta!"

Uguale a suo padre. Quando la temperatura scende sotto i 20° le manine le diventano gelide e rimangono così fino ad aprile.
Non sono ancora riuscita a trovare un difetto di mio marito non sia stato trasmesso a mia figlia.

Vendetta, tremenda vendetta

Sdràiati. Lì. Adesso rilassati.... abbandonati... non opporre resistenza... lascia fare tutto a me. Chiudi gli occhi, così non puoi prevedere i miei movimenti... No, così non va bene, devi lasciarti andare. Ecco così.... rilassati.... pensa di essere altrove.... dimentica di avere un corpo... stai tranquilla, non ti farò male...
Sei meno peggio di quel che mi aspettassi... ma c'è qualcosa che non va, qualcosa che non mi convince.... Ti fa male? E' strano che tu abbia dolore adesso.... e prima ti faceva male? è strano anche questo... sei un caso anomalo...

Ieri pomeriggio sono stata tra le grinfie di un amico fisioterapista, nella speranza di riuscire, una volta per tutte, a debellare il mal di schiena che mi attanaglia da anni. Per certi versi sono molto meno grave di quanto immaginasse, per altri versi sono un caso ancora più disperato di quanto credesse. Mi ha spaccato in due, mi ha inflitto dolori indescrivibili solo per capire qualcosa che non lo convinceva ancora. E' un tipo molto preparato, pluri insignito, super sicuro di se e sempre aggiornato, ma ieri pomeriggio è dovuto andare a cercare qualcosa in un libro, perché "fisiologicamente" era impossibile che in certi movimenti non avessi dolore mentre ne avessi in altri.
Alla fine mi ha spiegato alcuni esercizi da fare a casa, perché il suo centro di terapia è troppo fuori mano per me.

Mi ha detto che vuole visitarmi tra un paio di settimane e, naturalmente, per sdebitarmi sarà sufficiente una torta al cioccolato come quella dell'altra volta... ma lui non sa che per vendicami del dolore, la farcirò coi pezzi di vetro! :-P

17/11/08

Straaaaaaaaaaaap!

Basta spogliarsi un po', regolare il termostato, foderare il pavimento con gli ultimi volantini della sma che c'erano nella cassetta delle lettere, spalmare, poi chiudere gli occhi, fare un respiro profondo e strappare.
In un gesto rabbioso, forte, violento, autolesionistico, i peli delle gambe vanno via e nella catarsi del dolore fisico migliora anche l'umore.

Farsi la ceretta è più economico dello psicoterapeuta.

16/11/08

Tre chili di tutto

"Schroeder, per favore vai a comprare le uova?"
"Si certo, quante ne compro?"
"Tre chili di uova, papà""
"Una confeziona basta, voglio fare una torta da portare più tardi da Fe G"
"Va bene, serve altro?"
"Il prosciutto! Tre chili di prosciutto!"
"No, non mi pare..."
"E la provoletta, e la torta! Papà devi comprare pure il formaggio e tre chili di torta!"
"Va bene, allora vado e torno"
"Ti aspettiamo"
"Non ti dimenticare il prosciutto, papà, tre chili di prosciutto! E tre chili di torta! E tre chili di provoletta!"

Speriamo che i messaggi di disturbo di mia figlia non abbiano fatto breccia in maniera subliminale...

15/11/08

La spada o la roccia?

La prima volta che l'ho vista lì le ho chiesto cosa stesse facendo e lei mi ha risposto che stava "cacciando il lucernario". Era in cima alla rampa delle scale con un tubo vuoto di rotolo di alluminio e lo protendeva verso l'alto, verso il lucernario, appunto, che illumina le scale.
Le ho chiesto di spiegarsi meglio e di chiarirmi cosa avesse fatto il lucernario per meritarsi di essere "cacciato", e lei ha precisato che stava cacciando una mosca che gironzolava sotto il lucernario.

Per un istante mi ha ricordato quella vecchia pubblicità di un chewin-gum, dove un baldo giovane metteva una gomma in bocca, prendeva la mazza da baseball, assumeva la giusta posizione e si preparava a rilanciare un meteorite in procinto di precipitare sulla terra.

Stamattina, dopo colazione, l'ha rifatto. Lì, in cima alle scale, impugnando il tubo di cartone e tendendolo verso l'alto, verso la luce.
Quell'immagine, quella posizione...
Mio marito mi chiede "Ma è la spada nella roccia?"

Lei, sentendo la domanda, sorride come qualcuno che viene sorpreso in un momento intimo, personalissimo e imbarazzante. Il sorriso di conferma silenziosa e non ammissione nemmeno sotto tortura.

Ho scoperto che mia figlia rappresenta la scena in cui Semola estrae la spada dalla roccia e la luce scende su di lui.
Con un tubo di cartone e un lucernario.




Poi mi viene vicino, mi mostra il tubo e mi chiede: "Ma questa è la spada o la roccia?"

14/11/08

Retro imperfetto

Schiava della ricerca ottusa della perfezione del retro dei miei ricami, presa dalla fretta, dall'ansia e dal tempo che passa sui mille impegni da onorare, ieri ho ceduto.

Mi sono messa comoda, ho spento la mia coscienza ed ho preso a ricamare. Alla vecchia maniera.

Esperienza gratificante e quasi commovente, e per di più ho finito il segnalibro del RR in un solo pomeriggio....
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! le care vecchie abitudini!

13/11/08

La mia bicicletta

"Lo sai che hanno rubato la bicicletta di P?". Mia madre mi fulmina sulla porta.
"La bicicletta di P?". P è il più piccolo dei miei fratelli minori.
"Si, l'aveva lasciata nell'androne come al solito, nel sottoscala, e ieri si è accorto che non c'era più...."
"La mia bicicletta?"
"No, la bicicletta di P"
"Era la *mia* bicicletta..."
"Tua?"
"Quella nera e arancione?"
"Si"
"Era la *mia* bicicletta...."
"Boh? Che ne sapevo io...."
"Ma perché, scusa, quante biciclette hai comprato tu a P?"
"..........."
"Appunto! Era la *mia* bicicletta...."
"....vabbè..."
"Era la *mia* bicicletta e lui la lasciava nel sottoscala dell'androne...."
"Ma tanto era tutta arrugginita"
"E non la legava nemmeno, immagino.... la *mia* bicicletta..."
"Comunque diceva che non andava più bene...."
"Era la *mia* bicicletta..."

E questo lo dedico non al ladro, ma a quel nerchione di mio fratello.
...
...
...la *mia* bicicletta...



Niente dialettismi, per favore

"Guarda! La tovaglietta con le pecorelle!" la prendo e la metto ne carrello "Ti piace?"
"Si, mi piace!" mi risponde mia figlia
"Bene, così domani mattina facciamo colazione qui!"
Lei mi guarda con gli occhi sgranati "Qui?!?! Nel negozio?!?!"

Quando mette in evidenza le mie espressioni dialettali, la detesto.

12/11/08

RR Bordino - The end

La lettera U che ho ricamato per Alessia


Incredibbbbbbbbbbole ma vero, gli occhietti sono due e dico due punti nodini! Visti in foto sembrano un po' più uguali della realtà, ma vi assicuro che sono identici e perfetti.....
Ma quanto sto diventando brava?!?! ^___________________^

Breacking Dawn

Rettifico l'opinione che avevo ieri: in realtà è una ca##ata. Una emerita ca##ata. Una immensa ca##ata.
Io non riesco a capire perché, PERCHE'?!, perché la Meyer è ricca ed io no.

Allora, mando giù il rigurgito di bile e continuo.

Considerando che per almeno metà del libro sono stata incollata alla lettura ed ho anche avuto un po' di batticuore, posso dire di non aver rimpianto i soldi spesi.
Il requisito fondamentale di un ibro, per me, è che mi faccia provare emozioni. In questo c'è riuscito.

Per l'altra metà (specie all'inizio e - dannazione!!! - alla fine) è stato un continuo ridere e piangere sulla mia misera esistenza, sul come mi ostino a sognare di diventare scrittrice e sul come fallisco l'obiettivo.
Dialoghi luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunghi e infantili.... ti fanno perdere il senso ("Io ti amo" "In che senso?" "Nel senso che ti amo" "Ma allora forse vuoi dire che mi ami?" "Si, voglio proprio dire che ti amo" e cose del genere) ma a questo mi ero già abituata nei volumi due e tre.
Ma la fine... la fine! La più grande delusione letteraria della storia della letteratura mondiale!!!!!!

Insomma, volendoli mettere in classifica, direi che il migliore è Twilight, il primo, perché è l'unico che sia stato scritto *prima* di diventare una miniera di dollari, poi viene Breacking Dawn, quindi Eclipse... il più brutto è New Moon, proprio scritto solo ed esclusivamente per venderlo e affezionarsi le lettrici innamorate..........

Vabbè, adesso una piccola nota per Kitiara: ti ho pensata da metà storia in poi e scommetto che leggendolo cambierai idea e sceglierai Romeo, invece che Paride :-D

11/11/08

Dialoghi dall'oltreporta

"Buonanotte a Matilde, buonanotte a Bobo (il coniglietto), buonanotte a Dana (la bambola), buonanotte a Pesciolino (questa è facile), buonanotte a Snoopy, buonanotte a Woodstock, buonanotte a Giulio Coniglio, ma soprattutto buonanotte a Matilde e a tutti i suoi amici!"

- CLICK! -
Luce spenta

- TUMP -
Porta chiusa

Uno...
Mi allontano dalla porta
Due...
Vado in camera da letto
Tre...
Mi prendo il pigiama. Mi siedo sul letto e aspetto.

"Mammina!"
"Che c'è?"
"Quando mi sveglio dove ti vengo a trovare?"
"Nella stanza da letto"
"E perché non nello studio?"
"Perché adesso è notte ed io dormo nel mio letto"

Mi tolgo le scarpe

"Mammina!"
"Che c'è?"
"L'hai spostato il passeggino?"
"Si"
"E perché l'hai spostato?"
"Perché così quando domani mattina ti alzi e vieni a trovarmi nel mio letto non ci inciampi"

Indosso il pigiama

"Mammina!"
"Che c'è?"
"Io ti voglio un sacco di bene!"
"Anche io tesoro mio, adesso dormi!"
"Va bene!"
"Chiudi gli occhi e dormi"
"Ma gli occhi li ho già chiusi!"
"Meglio, allora devi solo addormentarti"
"Va bene ora mi addormento! Buonanotte!"
"Buonanotte!"

Talvolta cala subito il silenzio, altre volte sento provenire dalla sua stanza canzoni più o meno inventate, medley tra la canzone dei topini di Cenerentola e Ufo Robot, gorgheggi e acuti che solo una voce bianca può permettersi.
Ma il rituale del dialogo a porta chiusa, da stanza a stanza, è irrinunciabile.

A sorpresa

Breacking Dawn si sta rivelando un po' meno ca##ata di quel che mi aspettavo.
Certo, sono quasi 700 pagine e sono sicura che concentrandola in 300, la storia non avrebbe perso nemmeno una sfumatura, ma sono americani e si sa... loro hanno tutto grande...
Sono a più di metà.

Nessun altro lo sta leggendo? Kitiara, questo lo passi? :-D

10/11/08

Regalini varii

E così, finalmente, posso raccontarvi la figuraccia che ho fatto.
Ricordate i PIF di luglio? Erano 6 e non 5.
Perché la sesta persona, la dolcissima Sissy, mi aveva mandato il suo indirizzo con un messaggio privato su splinder e non per email come le altre...

Quindi ha saltato il turno.

Una notte mi sono scegliata all'improvviso con la sensazione precisa di aver dimenticato qualcosa. Il giorno dopo sono andata a controllare, perché avevo già il sospetto di quale fosse l'argomento.... e infatti...

Ebbene, adesso ho rimediato... per fortuna! Spero che Sissy mi abbia perdonata!!

Ed ecco qui il poker di tazzine che ho mandato a Linda, Simonyou, Michela, per aver indovinato (o meglio, essere andate vicine) la mia ora di nascita e Sissy, in ritardo :-D

La foto è orribile ma non sono riuscita a fare di meglio!

Pezzettini di cotone

"Papà guarda, la mamma ha lasciato tutti i peli del ricamo!"

Il mio posticino da ricamo è il divanetto nello studio.
I ritagli di filo li appiccico al tessuto della mia pochette da ricamo, ma è naturale che alcuni si appiccichino al tessuto del copridivano. A volte li raccolgo, ma altre volte mi sfuggono, dunque rimangono lì.

Già mi bastava mio marito a lamentarsi, ora ci voleva pure la bambina.

09/11/08

L'ultimo libro

E' uscito la settimana scorsa ma mi è arrivato due giorni fa. L'ultimo della Meyer, "Breacking dawn".

Credo che sarà l'ultimo libro in assoluto che leggerò in vita mia. Perché sono stanca di leggere cazzate.

Immagino che il mio sia un approccio sbagliato, perché è l'invidia che mi fa parlare, ma sono stanca di ritrovarmi a leggere libri che trovo orribili nonostante ne abbia letto critiche e recensioni osannanti.

Forse il mio status di aspirante scrittrice fallita mi spinge a schifiarmi di tutto quello che leggo. Se è così, mi dispiace, ma significa che non posso più leggere.

Ci proverò.

In pubblico

"Zia Lucy, dice papà che è vero che tu sai suonare il pianoforte. E' vero?"
Mia nipote, di quasi 4 anni, riesce con una domanda semplice a farmi contorcere le viscere.
"Si, è vero... vieni qui che ti faccio suonare una canzoncina... ecco metti il ditino così e tienilo bello dritto...."
I soldatini passano.
Alla seconda ripresa la accompagno io con il basso, lei col ditino teso da dattilografa ed io con la mano sinistra da pianista.

E' magico vedere il suo sguardo illuminarsi, al mio attacco. Non è una melodietta, come tante ne ha ascoltato nei giochi elettronici o nei cd... è musica, è il pianoforte, un pianoforte vero e lo sta suonando anche lei.

Quando finiamo è entusiasta e mi chiede di suonarne un'altra ancora, ma è tardi.
Mio cognato, il padre, mi ferma "Ma dovevi suonare tu!"
"Io?! Non suono più da una vita, ormai l'unica cosa che mi rimane in testa sono i soldatini"

Ogni giorno vado a casa di mia madre e suono il mio pianoforte. A volte mi esercito su brani che so a memoria, altre volte faccio esercizi di tecnica, o le scale.
Ma non posso suonare in pubblico, non più.

Se qualcuno mi guardasse suonare, sarebbe come se mi vedesse nuda.
Talvolta mi vergogno persino di suonare davanti a mio marito, perché lui è entrato nella mia vita quando le esibizioni in pubblico erano già uscite.

Mia madre mi ignora, quando suono.
Mia figlia ha finalmente capito che se sto suonando io non deve venire a zampettare sulla tastiera anche lei.
Tutti i condomini del palazzo mi ascoltano, ma nessuno mi vede.

Non posso più suonare in pubblico. Non ci riesco.
Mi si offusca la mente nel momento in cui mi rendo conto che qualcuno mi guarda, e non capisco più, non ci vedo più, non ascolto più, non so più cosa sto suonando, a quale punto sono arrivata e cosa dovrò suonare dopo.
Mi blocco.

Non posso più suonare in pubblico.
Quindi mento.

07/11/08

Ancora la cura

E così continua. Va avanti. Chissà se è sempre la stessa persona. Chissà se - come suggeriva la Tarta - questa non sia una velata, delicatissima e costante dichiarazione d'amore.

Ancora qualcuno, quasi ogni giorno, approda al mio blog cercando su Google "Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via."
Tutto il verso.
La cosa simpatica è che l'intero verso è il titolo di un mio post dell'anno scorso, che è anche il primo risultato che compare su Google.

Possibile che ogni giorno una persona cercch tutto il primo verso della "Cura"? Possibile che quasi ogni giorno una sola persona cerchi sempre lo stesso verso della stessa canzone?
Possibile che sia Battiato in persona, che magari vuole vedere fino a quando ci sarò io in cima all'elenco dei risultati?

Questa cosa mi fa impazzire........

Il biscornu per la Tarta

Ecco il piccolo pensierino che ha ricevuto la Tartaruga Folle per aver vinto il mio ultimo Psychiatrichelpizzati e vinci...
Le foto le ho rubate a lei perché, smemorata che sono, mi sono ricordata di non averlo fotografato solo dopo averlo impacchettato...

Tela grezza

Ricamare sulla tela grezza mi sta insegnando tante cose sul punto croce. Cose che, finché si ricama sull'aida, non si immaginano. Ad esempio che è facile sbagliare il punto e fare la crocetta più grande o più piccola delle altre, specialmente in larghezza. E allora il retro è determinante, anche se non si vede. Perché è dal retro e dalla continuità verticale del retro dei punti che si vede se ci sono errori sul davanti... come qui:

Odio dover scucire un ricamo.................................................

I piani scombinati

Non è che non voglio avere gente a casa.
Non è che non voglio vedere amici e/o parenti.
Non è che voglio sempre preparare il fagiano al forno (cit.)

...ma gli autoinviti a cena dell'ultimo minuto li detesto.
Perché io suddivido mentalmente la giornata in due parti, separate dal riposino pomeridiano di mia figlia. Perché quelle due orette di tranquillità e serenità e silenzio mi servono per organizzare la seconda metà della giornata in base agli impegni. E allora se entro le 13 non ho comunicazioni di visite e irruzioni in casa, mi organizzo in un certo modo... e ricevere una telefonata alle 18 per dire "Tra un'ora siamo da voi perché abbiamo voglia di pizza", mi fa piacere ma mi fa innervosire perché tutto quello che mi ero prefissata di fare se ne va a quel paese, e mi devo fare il mazzo in un'ora per rassettare, spazzare, pulire il bagno ecc e rendere la casa presentabile, anche se l'avevo già fatto la mattina.
E soprattutto in questo periodo in cui sono oberata di lavoro, ho un ricamo enorme da fare che per fortuna ha pochi colori, e gli occhi non mi accompagnano più, adesso cominciano anche a lacrimare dopo poche crocette che va a finire che non ci vedo più nemmeno quel poco di prima... ecco in questo periodo, ogni minuto, per me, è prezioso, perché non voglio arrivare all'ultimo con l'acqua alla gola.

Uffa.

I nuovi bambini tecnologici

Entro nello studio e sorprendo mia figlia seduta alla scrivania che ticchetta sulla tastiera del computer.

"Matilde! Ma che stai facendo?!"
"Sto facendo vuvvù punto it come te!"

06/11/08

All'opera

Sono impantanata col Natale. Ho tre SWAP, più tre regali extra, dei quali uno "doppio" perché coincide col compleanno, e un round robin... tutto nel mese di dicembre.
E a gennaio ho due round robin e uno SWAP.

Insomma ho ben 4 lavori in corso, uno in fase di progettazione e tutto il resto nella m*rda.

Scusatemi se non mi vedrete passare più spessa da qui!

04/11/08

Il colore del rimprovero

"Matilde! Ti ho detto che non devi mai toccare la mia scatola del cucito!"
"Si mamma, non lo faccio più!"
"Ci sono gli aghi, gli spilli, ti puoi pungere!"
"Va bene, non lo devo fare più"
"Mai più! Non devi toccarla mai più! E' chiaro?!"
".... hihihihi.... no.... è marrone!"

Aiutatemi...

Tortellini

Mio marito non mangia pasta. Solo a piccole dosi settimanali *tollera* un piatto di spaghetti n°4 (non 3, non 5: 4).

Io amo.... adoro i tortellini! La mia infanzia è piena di momenti di gioia regalatimi da un piatto di tortellini in brodo... oppure con la salsa di pomodoro, o ancora meglio - somma goduria! - con la panna! E a casa mia venivano cucinati di rado.... una volta ogni due mesi, forse anche meno.
Dicevo sempre che, quando avessi avuto una casa mia, avrei fatto scorpacciate di tortellini...
...
...
....e invece m'è toccato il marito che solo a sentirne pronunciare il nome scappa in bagno tappandosi la bocca con la mano.

All'inizio me li compravo e me li facevo a pranzo, dato che a pranzo sono sempre sola, ma poi il pacco rimane aperto, e va bene all'inizio, ma poi mangiare tortellini tre giorni consecutivi scoccia...... Ho comprato anche quelli secchi, che non vanno a male quando il pacco è aperto, ma non sono la stessa cosa di quelli freschi, e il ripieno resta sempre un po' secco e granuloso...
...
...ma oggi.... Oggi! Gaudio e tripudio! Ho trovato la mia compagna di tortellino! Mia figlia!
Incuriosita dal ripieno, li ha schiacciati per vedere se era dentro a tutti, poi li ha mangiati e le sono piaciuti.

Il futuro si prospetta più roseo (e a forma di tortellino)

SAL Flip It Stamp - June

Davanti

Dietro

Bio-bibliografia

Il mio editore ha il cognome di un copricapo tipicamente siciliano. Riciclando la battuta di Lucy-quella-vera a proposito di Spike, il fratello di Snoopy, se dovessi descrivere fisicamente il mio editore, direi "E' esile come una promessa". Secco secco e lungo lungo, andatura ciondolante, piedi un po' a papera, barba mai fatta, occhio assente e un mozzicone di sigaretta spento in bocca. Forse sempre lo stesso, da 50 anni.
Comunista e/o anarchico fin nel midollo, la prima volta che l'ho incontrato indossava la kefia sopra un completo di velluto a costine verde militare. Guida un catorcio modello "van" che non chiude mai con la chiave, perché tanto "Il furgoncino fa schifo anche i ladri e poi dentro ci sono solo libri.... e chi vuoi che li rubi, i libri?"

Il mio editore mi ha scritto una mail, ieri. Questa:

Ciao Lucy, ti scrivo per chiederti di inviarmi la tua bio-bibliografia aggiornata rispetto a Ballerina Scalza perché sto preparando un nuovo sito web. Il tuo romanzo l'ho fatto leggere e non ho avuto risposte incoraggianti… Comunque rimandamelo, vediamo cosa posso fare…

Ma perché gli editori fanno sempre domande così difficili? La mia bio-bibliografia?
Lucy Van Pelt ha 30 anni, è sposata e di mestiere fa la mamma di una bambina dolcissima che le prosciuga ogni goccio di linfa vitale. Ha pubblicato un romanzo, 6 anni fa, pagando la bellezza di 1200 euro ed è alla disperata ricerca di un editore ancora più pazzo del primo che si accolli l'onere di pubblicarle il secondo romanzo senza chiederle nemmeno un centesimo in cambio, oppure di una persona fortemente sensata che le consigli, una volta per tutte, di smettere di scrivere, di sognare e di perdere tempo e di impiegare il tempo perso, così recuperato, per lavarsi i piatti e passare lo straccio in cucina.

03/11/08

Il citrullo e il punto nascosto

La mia amichetta Picci Pucci mi ha spiegato come si fa il punto nascosto, elemento fondamentale per la realizzazione di robetta imbottita come - per dire una cosa a caso - i citrullini.

Ebbene ecco cosa ho fatto ieri!

E questo è il dettaglio del punto nascosto
Si vede?

Che siccome che so' cecata...

Ieri sera ho finalmente trovato quel foglio di schemi allegato a Profilo di Natale 2007, dove c'era quello schemino piccino ma taaaaaaanto carino che volevo ricamare per Non-vi-dico-chi.
Avevo smontato mezza casa e infatti si trovava in bella mostra nell'altra metà.

Orbene, dopo aver appurato, grazie al prezioso aiuto di mio marito ("Non c'è più posto per poggiare una manoooooooooo!!!!"), che avevo un po' troppi lavori in corso, ho messo da parte un paio di cosette e mi sono preparata al ricamo.
Ho un pezzo di emiane rosso Natale e allora... quale migliore schema da ricamare se non uno schema natalizio?

Non ci vedo più.
Ancora ancora sulla tela bianca, almeno i fili li distinguo, ma sulla tela rossa vado - battutona - alla cieca.

Al punto che stanotte ho sognato di andare dall'oculista, che era il dentista di Nemo, e il suo assistente era il vecchietto che vende pane e panelle al mercatino di Bagheria. Mi guardava solo un occhio e mi diceva che entro un anno non ci avrei visto più, poi mi guardava l'altro e mi diceva che potevo fare un'operazione dove mi avrebbero "limato" il bulbo aculare con un'affettatrice laser o roba del genere... Quindi dicevo a mio marito "Forse è meglio che prima ci pensiamo.... andiamo" e l'assistente, il panellaro, ci inseguiva perché non avevamo pagato la visita. Poi ci dava una ricetta e ci diceva di prendere quelle medicine in farmacia e la commessa della farmacia era una ex compagna delle elementari di mio fratello P il piccolino (che ormai ha 18 anni) ed io la riconoscevo ma lei sosteneva di non essere lei e allora mi dicevo che era vero che non ci vedevo più.

Per fortuna una slinguazzata sulla guancia da parte di mia figlia mi ha svegliata (i suoi baci sono sempre molto umidi).

Cose che ho imparato stanotte: mai più mettersi a ricamare a letto. Specialmente dopo aver constatato di aver bisogno degli occhiali. Mai più.

02/11/08

La culla, pronta e apparecchiata

Mancano pochi giorni, ormai, all'esplosione della pancia di mia cognata e finalmente hanno deciso di montare la culla che tanto mi ha fatto sudare quest'estate!
Ecco il risultato

Anche il paracolpi e il copripiumino sono opera mia! :-D

Inattendibile

In auto.

LEI: "Ma perché quelle luci alcune sono accese e alcune sono spente?"
IO: "Perché quelle spente non funzionano"
LEI: "Perché alcune luci sono accese alcune luci sono spente....papà?"
LUI: "Perché ce ne sono alcune rotte"
LEI: "E perché non le sostituiscono?"
IO: "Perché oggi è sabato e gli operai non lavorano"
LEI: "Perché non le sostituiscono oggi, papà?"
LUI: "Perché di sabato gli operai non lavorano"
LEI: "Ho capito..."

Anche io ho capito. Ho capito che per quello che riguarda la scienza e la tecnica, secondo mia figlia io non sono attendibile.

01/11/08

La solitudine dei numeri primi

L'ho letto in tre sere.
Scorrevole e di piacevole lettura, indubbiamente.
Però...

Però non mi è piaciuto per niente.... Ed ha vinto il Premio Strega? Non voglio sapere chi erano gli altri concorrenti.

Partiamo dalla trama: non accade niente. Dopo i due avvenimenti iniziali, forti e determinanti per la vita dei protagonisti e per la storia del romanzo, non succede più niente di rilevante.... tante piccole quotidianità banali... quando sembra che ci sia la svolta determinante.... si perde anche quella.... così... per strada... sulla soglia di un appartamento...
E' come un gabbiano che non riesce a spiccare il volo... corre corre corre, batte le ali furiosamente, solleva le zampe, si stacca dal suolo e poi ricade, inciampa e riprende a correre correre e correre, ma non vola, non ci riesce, quando sembra che stia per farcela ripiomba nuovamente a terra.

Poi, sinceramente, mi aspettavo un po' più di matematica, visto il titolo... Mattia e Alice non vivono una vita da "primi gemelli", perché vivono una vicinanza di 7 anni e stanno lontani per 9. Mi sarei aspettata una progressione, una vicinanza e una lontananza via via più distanti tra loro.... e loro due a non toccarsi mai. E allora il riferimento al titolo sarebbe stato chiaro.

Bah. Sopravvalutato, secondo me. E non voglio entrare nel merito di certi errori "stilistici". Ad esempio la frase: "Alice sentiva il latte turbinare nello stomaco, mentre sprofondava nella neve con gli sci in spalla, che gli sci bisogna portarseli da soli finché non diventi talmente bravo che qualcuno li porta per te" secondo me è sbagliata, sia dal punto di vista della grammatica che della narrazione... Prima parla in terza persona singolare, poi diventa seconda persona... La mia maestra, in quinta elementare, era capace di mettere "Male" in un tema anche solo per una frase così. E siccome è un "modello" variamente presente in tutto il romanzo ma non troppo, mi sembra un "errore" piuttosto che una caratteristica di stile.

Ma alla fine si sa. Io rosico.
Io rosico quando leggo la biografia di Giordano: uno che ha studiato tutt'altro nella vita, ha scritto *un* solo romanzo e ha vinto pure il Premio Strega e Mondadori gliel'ha pubblicato, suppongo, senza chiedergli un centesimo.

Prima ero convinta che avrei dovuto decidermi una volta per tutte a smettere di scrivere e sognare. Ora penso che dovrei persino smettere di leggere.

31/10/08

La vecchiaia arriva anche per me

Il tempo passa per tutti. Accidenti.

Da qualche tempo avvertivo fastidio agli occhi quando ricamavo o cucivo, anche a macchina.... insomma quando stavo molto vicina e molto concentrata sul lavoro che stavo facendo.

Mi dicevo "Sarà la stanchezza, sarà la luce inadeguata, sarà lo strascico dell'allergia di stamattina" ecc.

Invece ieri pomeriggio sono andata a lezione di "orlo a giorno" dalla mia amata Maestra Laura e dopo 2 minuti mi sono, ironicamente, lamentata del fastidio agli occhi.
Lei mi ha porto i suoi occhiali....

Io??? Gli occhiali???? Io sono capace di leggere un trafiletto di giornale a distanza di tre metri! Io non ho mai avuto problemi di vista! Io ho gli occhi di un'aquila!

Leggermente scettica e sulle difensive li ho indossati.... l'ho guardata e li ho tolti subito "Sono troppo forti!"
"Ma che c'entra, tu mica devi guardare me, tu devi guardare la tela"

Li ho inforcati nuovamente, ho guardato lo sfilato, e.....

Come se una ventata di aria tiepida fosse entrata nella stanza.... Tutto chiaro, tutto limpido, occhi rilassati...

Ho bisogno degli occhiali da presbite, vecchia che non sono altro.

30/10/08

Pensieri cattivi

Di solito, quando incontro la madre di Andrea per strada, mi sento precipitare nello stesso vortice di 8 anni fa. Il dolore torna a galla intatto, come se non fosse trascorso nemmeno un minuto da quella telefonata. Non è un caso se, talvolta, ho avuto l'accortezza di cambiare strada quando l'ho vista in lontananza mentre ero in compagnia.

Stavolta, invece, è stata lei a vedermi e a chiamarmi. Era seduta in macchina, dal lato del passeggero. Mi sono chiesta chi della famiglia fosse alla guida. Ed era lui. Il marito. Il padre di Andrea.

Tutto quello che è stato Andrea, tutti gli errori che ha fatto, tutti i dolori che ha procurato e si è procurato, sono stati a causa del padre. L'unica volta che l'ho visto piangere è stato proprio quando mi ha raccontato di lui.

Ed io ricordo ancora lucidamente gli occhi aspri di suo padre, azzurri fino all'incredibile, a dimostrazione che è vero che un tempo ci abitavano i Normanni qui.
In soggiorno c'era la bara chiusa con dentro suo figlio appena ventunenne e nel salotto buono lui mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto "Povera ragazza, quante te ne ha fatto passare, quel mascalzone!"
Ho sostenuto il suo sguardo con durezza. Non l'ho detto, ma ho pensato "Gliene hai fatte passare molte di più tu" ed ho sperato che lo sentisse. Ha continuato a guardarmi, aspettando che abbassassi gli occhi, ma io non l'ho fatto perché in quel momento lui era l'unico vero responsabile della morte di Andrea. Lui e i suoi occhi azzurri, freddi e stronzi.

L'ho rivisto a distanza di 8 anni, lui mi ha riconosciuto, mi ha salutato ed io mi sono chiesta se non si vergognasse di essere ancora vivo, mentre sue figlio è già ridotto a un mucchio di polvere.

Ogni tanto i pensieri cattivi vengono anche a me.

29/10/08

Tenerezza in viaggio

"Adesso mi raccomando, ricordati che quando arriviamo puoi dare un bacio a Sara ma solo sulla guancia, non sulla bocca"
"E invece a chi lo posso dare un bacio sulla bocca?"
"Per ora a nessuno.... poi quando ti sposi lo puoi dare a tuo marito"
"E chi è mio marito?"
"Non lo so, ancora non lo conosciamo, ma sono sicura che sarà un ragazzo molto bello, gentile, simpatico...."
"..."
"..."
"Mammina io mi voglio sposare con te"

L'età del dubbio

L'ultimo di Camilleri. Ancora un Montalbano fuori dal comune, diverso rispetto a come siamo abituati a conoscerlo, più introspettivo, più romantico e - anche - più vecchio.
Una piacevole lettura, una bella storia nonostante il fine non proprio lieto.

28/10/08

Il sacchetto dell'orrore

Apre il sacchetto e un brulichio di vita la colpisce con tutto il suo orrore, scuotendole la pelle con brividi che si arrampicano su per le sue braccia fino alle spalle e al collo, per giungere ai capelli e farli drizzare.

Le risuona nelle orecchie la voce di suo padre: "Qualcuno è un po' aperto ma non ancora assaltato dalle formiche"
Evidentemente le formiche si erano ben nascoste tra le pieghe della scorza.

Quell'albero di melograni è il suo albero preferito. Ama i suoi colori, le foglie verdissime e i fiori "vermigli", come disse il poeta. Quando i frutti, poi, sono ben maturi, racchiudono sulla loro piccola superficie tutte le sfumature di colore che le ricordano l'autunno.
E' molto affezionata a quell'albero, il cui unico difetto è un fomicaio tra le radici. Un formicaio di dimensioni enormi, che ha il suo supermercato proprio tra i rami del melograno.

Ogni anno è una lotta, è una corsa contro il tempo per strappare di bocca alle formiche i melograni maturi dei rami bassi.
Ogni anno non ci riesce. Mai del tutto. Ce n'è sempre uno, che sembra integro o solo un po' screpolato in superficie, ripieno di formiche nascoste, acquattate, in attesa.... come un vegetale cavallo di Troia che va a finire nel sacchetto insieme agli altri melograni. E le formiche aspettano che il sacchetto venga ben chiuso, prima di uscire allo scoperto e lanciarsi all'assalto, alla colonizzazione degli altri frutti ancora intatti.

Ma non sanno, le formiche, che ogni anno quel sacchetto arriva in una casa, nella casa di una giovane donna che ha molto rispetto per gli insetti che si trovano nel loro habitat, ma è altrettanto spietata con quegli ignari che si intrufolano nel *suo*.

Scoprire le corse frenetiche delle formiche all'interno di quel sacchetto, è sempre una visione terribile per lei, nonostante se l'aspetti, nonostante, ogni anno, capiti sempre uguale.

E così, come ogni anno, l'assalto delle formiche ai melograni finisce nel lavello della cucina. Le truppe vengono disperse dal flusso dell'acqua corrente. I piccoli soldatini dalla testa rossa provano a nuotare, a salvarsi, a raggiungere il bordo della vasca, ma invano. La giovane donna non ha pietà di loro, e quando l'acqua li sommerge completamente e le forze li stanno abbandonando, sentono esser preda di una corrente vorticosa, che facendo loro girare un po' la testa, li trascina giù, dentro un buco buio.
La luce non si accederà mai più, per loro, e mai scopriranno di essere arrivati fino al mare.

La giovane donna ripulisce tutto con cura. "Questa è casa mia - pensa - dovevate restarvene nel vostro albero, invece di invadere il mio territorio"