30/12/10

E rieccoci

Ritorna la fine d'anno e, inevitamibilmente, torna il tempo dei bilanci e dei propositi.
Nel 2010 non ho fatto nemmeno un terzo di ciò che mi ero riproposta, per cui per il 2011 non voglio nemmeno pronunciarmi.

Accetterò il nuovo anno per quello che sarà, per quello che ci porterà, per quello che si presenterà. Non ho desideri, se non quello di intravedere una luce alla fine del tunnel e riuscire, pian piano, a riprendere in mano i fili della mia vita conducendola in stile sempre meno "muccoso" e un po' più "umano"...

Sono ottimista e sono quasi sicura che l'anno prossimo, di questi tempi, scriverò che il mio desiderio si è lentamente avverato.

Spero.

24/12/10

Un lustro

Sembrano passati solo cinque minuti e in realtà sono passati cinque anni.
Cinque anni da quando ci siamo guardate negli occhi la prima volta; cinque anni da quando ti ho accarezzato la prima volta, da quando ho sentito la tua voce e tu hai stretto nella tua minuscola manina il mio dito mignolo.

Cinque anni.

Buon compleanno, Stellina mia...

19/12/10

Alberello di natale

Non è che me ne sono stata con le mani in mano... non del tutto...
Ieri pomeriggio abbiamo fatto il consueto scambio di natale tra le crocettine palermitane e questo è l'hand made che ho fatto io:


Un tempo ero più brava a fare fotografie... ormai mi sto arrugginendo pure in questo...

14/12/10

Mecenatismo

Ieri mattina sono andata a fare un giro al mercatino artigianale natalizio della mia cittadina. Ogni anno mi dico che l'anno prossimo voglio partecipare anche io ma poi non lo faccio mai.
Ovviamente bisogna distinguere tra artigianato di qualità e sfaccendati che si improvvisano artigiani dell'ultimo minuto... purtroppo, tranne rarissime eccezioni, a questo mercatino si vedono solo il secondo tipo di artigiani...
Ho visto cose raccapriccianti, bavaglini ricamati " a macchina" e cuciti al rovescio, scatoline di legno decorate col decoupage piene di bolle d'aria e scolature di flatting ecc...
Mi sono imbattuta, però, in una ragazza che mi ha colpito subito per il buon gusto e l'accuratezza delle sue creazioni. E' una pittrice che fa anche decoupage, ma lo fa bene...
Tra gli oggetti che esponeva c'era una lavagnetta da cucina, carina ma troppo "shabby chic" per i miei gusti... quindi le ho chiesto se poteva farla in tempi ragionevoli un po' più country e allegra, in modo da adattarsi alla mia cucina...

Certo la sto pagando 15 euro. Probabilmente al mercatino una lavagnetta da cucina delle stesse dimensioni la trovavo per 3 euro... però questa è fatta a mano (e fatta bene)...
Ogni tanto un po' di sano mecenatismo ci vuole...

12/12/10

L'intermittenza

Ancora un romanzo di Andrea Camilleri. Stavolta niente Montalbano, niente periodo fascista ma soprattutto niente Sicilia (tranne per la città di Palermo che viene solo nominata due o tre volte).
L'ambiente è quello dell'industria milanese, non senza riferimenti a fatti, purtroppo, d'attualità: imprese che si fondono, esuberi di personale, scioperi ecc.
Niente di che. Un romanzetto senza infamia e senza lode. Non è certo il mio Camilleri preferito... ma ormai leggo quasi solo lui. Per un motivo - poi - molto banale. Mio marito per me compra solo i suoi libri, ormai, per andare sul sicuro.
DOvrei tornare a frequentare le librerie, ogni tanto, perché i libri bisogna sceglierli in prima persona...

Pepparkakor

Sono diventati la mia nuova droga.


Aiutatemi...

09/12/10

Feste di bambini

Durante una festa di compleanno per bambini, al tavolo delle mamme si trattano sempre gli stessi argomenti: il parto, l'allattamento e gli anticoncezionali. Caschi il mondo, si può iniziare a parlare di qualunque cosa, di politica e di arte, del regalo alla maestra o dei saldi, ma alla fine si va a finire sempre su questi tre argomenti.

Poi (di solito dopo l'apertura dei regali) si elencano a turno pregi e difetti dei propri mariti, mente i bambini giocano a tirarsi addosso la torta.

Gran belle occasioni di divertimento, le feste di compleanno dei bambini.

07/12/10

Sguardo d'amore

Ciucci vigorosamente e deglutisci rumorosamente. Avevi tanta fame e tanta sete.
Siamo strette nell'abbraccio saldo e intimo che è solo nostro. Ti accarezzo dolcemente i capelli, tu ti stacchi un secondo dal mio seno e mi sorridi col tuo sguardo innamorato.

Lo sguardo che mi dice "Tu sei il mio universo", lo sguardo che mi fa sentire importante e unica.

Lo sguardo che un bambino rivolge alla propria mamma.

Val la pena di fare figli anche solo per quello sguardo.

06/12/10

Sogni ricorrenti

Nei miei sogni sono tre gli elementi che ricorrono più spesso: il mare, le scale labirintiche e l'ascensore che si blocca.
Almeno una volta a settimana faccio un sogno con almeno uno dei tre elementi, come minimo.

Il mare rappresenta me stessa, lo so, lo sento. Raramente è calmo e cristallino. Il più delle volte è agitato e fangoso, o infestato da strane creature. Quasi mai nuoto o mi tuffo, il più delle volte lo evito, ma capita che incidentalmente finisca a mollo e allora quasi sempre mi sveglio. Forse è un non volere ammettere un certo lato della mia personalità o dei miei pensieri, chissà.

Le scale sono sempre labirintiche. Larghe, ma buie e anguste e nella maggiorparte dei casi "scendono". Questo non so interpretarlo, non so cosa significhi, ma va a finire sempre che nel seguire queste scale che scendono mi perdo.

L'ascensore si blocca sempre. Ogni volta. E ogni volta è piccolo, stretto e affollato. A volte mi ritrovo schiacciata contro le porte scorrevoli ed è per questo che si blocca. Ogni volta che c'è un ascensore da prendere in sogno io *so* che si bloccherà, ma lo prendo lo stesso, anche se poi resto bloccata e mi pento di averlo fatto. L'ascensore rappresenta i miei errori, ed è particolare il fatto che, al contrario delle scale, quasi sempre sale. Sale però si blocca.

Ho come la sensazione che tutto questo indichi un senso perenne di frustrazione che mi accompagna, una ricerca di aspirazioni e desideri che non va a buon fine. Se scendo mi perdo, se salgo rimango bloccata.
Il pantano fangoso invade da anni anche i miei sogni, a quanto pare, ed io forse me ne sto rendendo conto solo adesso.

Questa non è depressione post-partum. E' depressione post-vitam. Mea vita.