28/02/15

Non sei sola

"Che c'è?"
"..."
"Spiegami"
"Lascia perdere"
"Dai"
"..."
"Dillo... Parla..."
"Meglio di no"
"Senti, ma se non parli con me...?!"
"..."
"Dai. Viè qua! E fattelo sto pianto, su"
"..."
"Che c'è? Me lo dici?"
"È... È che mi sento sola..."
"Sola? Tu? Ma come puoi pensare di essere sola?"
"..."
"Tu non potrai mai essere sola, fino a quando ce starò io qua, a romperte i cojioni pe' farte parlà"
Hai ragione, Gandalf. Io non sarò mai sola fino a quando potrò trovare nel tuo abbraccio il conforto ai miei pianti di solitudine.

27/02/15

Ritratto di mamma

"Mamma guarda! Ti ho disegnata coi tuoi nuovi capelli corti e rosso arancione!"

26/02/15

Quanti anni hai?

Angelica: "Mamma, ma tu quanti anni hai?"
Io: "Trentasei"
"..."
"..."
"...davvero?!"

Non ho capito se prenderlo come un complimento o meno.

25/02/15

Quella che sorride e ringrazia

Lo so che non si fa, che non è carino e che dimostra che tutto il percorso di psicoterapia da poco concluso non ha aggiustato proprio nulla, ma è servito solo a prendere consapevolezza di quei comportamenti che mi portano all'infelicità, ma è stata davvero una sottile e immensa goduria, stamattina, vederlo camminare verso di me, per una scadenza ormai improcrastinabile che lo ha messo alle strette, e notare il suo incedere doloroso, trascinando quasi i piedi, per poi rivolgermi la parola con imbarazzo e grande disagio dipinto sul volto.
Lui che fino a 24 ore fa asseriva che mai e poi mai si sarebbe relazionato con me, che si pavoneggiava dicendo che ero io che avrei dovuto strisciare verso di lui se proprio era necessario parlarsi.
Bene, è stato un duello molto crudo che è andato avanti per un mese mezzo, una battaglia fatta di sguardi, di tentativi di intercessione, fino allo scontro finale, ieri, con una bella e mortificante comunicazione scritta con anticonvenzionale ricevuta di ritorno. E oggi la resa. La sua.
Durante il nostro breve dialogo lui non ha avuto la forza (le palle?) di guardarmi negli occhi. Invece io, alla fine, gli ho rivolto il più tenero dei miei sorrisi e l'ho ringraziato. Io che ho vinto. Io che sto in una condizione di superiorità rispetto alla sua e per la quale lui mi deve il massimo riguardo.
Non sono io quella che "striscia". Io sono quella che sorride e ringrazia gli altri, mentre strisciano verso di me.

(Dottor Mercurio, mi perdoni. Lo so, lo so, è stato un passo indietro, se non addirittura due, ma certe persone mi fanno partire il " chitemmuorto", come dice il mio amico nerd, e allora torno indietro. Mi perdoni. Non lo farò più. Ma quant'ho goduto non lo può capire nessuno)

23/02/15

La signora ha un bel cuBo

Ci si sente sempre un po' più fighe quando si sente qualcuno che fa un apprezzamento sul proprio lato B.
Son cose che risollevano la giornata, anche se la frase in oggetto viene pronunciata dal ragazzo un po' spostato che abita nel quartiere, che la mormora e urla alternativamente, camminando voltandosi ogni tanto.

20/02/15

Aspetti positivi

Ci sono alcuni aspetti positivi del portarsi i figli al lavoro: un bacio sempre a disposizione quando serve, ad esempio!
:-)

18/02/15

Il papà di Ivana

"Ciao, io sono Ivana. Sono compagna di Angelica, lo sai?"
"Ciao Ivana, certo che lo so. Siete compagne di scuola già da due anni"
"Quindi mi conosci?"
"Sì, tesoro, ti conosco"
"E la sai un'altra cosa...?"
"Cosa?"
"Il mio papà fa la pipì con la pinnuzza"
"Ah sì?"
"Lo sapevi?"
"Ehm... No, non lo sapevo, ma non mi meraviglia saperlo..."

- glom! -

17/02/15

La tripla benedizione

Prima le mestruazioni, poi mi soffio il naso e ne esce sangue, infine mi pungo con un ago e macchio tutto il tessuto su cui stavo lavorando.
Oggi sono stata benedetta dal sangue per tre volte.
E non sono ancora nemmeno le 2 del pomeriggio.

16/02/15

Ma che gli faccio agli uomini io...!

Dice che le donne ricordano gli uomini che le hanno fatte ridere, mentre gli uomini ricordano le donne che li hanno fatti piangere.
Bene, allora sale almeno a 3 il numero degli uomini "slegati" da me che mi ricorderanno per sempre.

Ora, dico io, lo so bene che ho una personalità accogliente, che mette a proprio agio, che invita alla chiacchiera e alla confidenza. Non riuscirò mai a trovare il modo di evitare che gli altri mi riversino addosso le loro preoccupazioni, ansie, i loro dolori.
E non ho nemmeno pregiudizi sugli uomini "che piangono". Un uomo capace di piangere è un uomo che non ha paura di ammettere le proprie fragilità, un uomo capace di affidarsi agli altri, un uomo che non si sente in dovere di fingere, recitare, atteggiarsi.
Ma...
Cioè... Dico... Ma com'è che li trovo tutti io?!

(Quest'ultimo era un amico turbato dalla consapevolezza di non aver creato un rapporto sano con il figlio preadolescente. Che poi, sempre questioni di genitorialità mi vengono buttate addosso)

15/02/15

Amore della zia...

"Auguri nipotina mia! Compi 10 anni! Mannaggia a come passa il tempo..."
"Eh già zia... Grazie"
"Mi sembra ieri che ti ho tenuta in braccio la prima volta... E ora? Urca quanto pesi! Mi ci vorrebbe una schiena nuova per sollevarti!"
"He he he"
"Dai, ora che sei arrivata a 10, fermati un po'. Ormai le dita delle mani le hai usate tutte. Prenditi una pausa,  non crescere piu così in fretta, ti prego, fallo per me..."
"Ma perché zia?"
"Perché se tu cresci così in fretta, significa che sto crescendo in fretta anche io"
"Uhmmm... Zia, tu sei già cresciuta. Non puoi più crescere, né in fretta né lentamente. Tutt'al più puoi invecchiare..."
"Ecco. Cuore di zia, hai ragione. Grazie per avermelo ricordato"

'-_-

14/02/15

Non lo sopporto...

(Buon san Valentino a chi ce l'ha)

12/02/15

La 46

"Che carina questa gonna... Aspè che controllo la taglia... Uhm... Peccato, la più grande è la 46"
"E perché, scusa, tu che tagli cercavo?!"
"Ma guarda, da quando sono dimagrita mi sento già fortunata per la 48"
"La 48?! Ma va là! Provati sta 46!"
"Non mi entrerà! Poi mi de primo..."
"Ma tu provatela, ti dico! Male che vada per contrastare la depressione ci mangiamo il cioccolato"
"Uhm... Boh... Va bene..."

Entrare in una gonna taglia 46 e scoprire che mi sta anche a meraviglia, è stato uno dei momenti più belli degli ultimi tempi.

11/02/15

Caro cuore...

...non ci sentiamo da parecchio tempo, da più di un anno, anche se forse avevamo iniziato a non frequentarci più tanto spesso già da almeno due.
Ti scrivo per ringraziarti di essere tornato. Dunque non eri del tutto scomparso, ti eri solo momentaneamente congedato, nascosto, rifugiato da qualche parte a curarti, risanarti, ricostruirti.
Beh, c'è voluto più di un anno, ma ne è valsa la pena, hai fatto proprio un buon lavoro.
Sei tornato, e ti ho sentito davvero in gran forma, solido e potente, vivo. Forte.
Talmente forte che il tuo ritorno è stato percepito anche all'esterno, nonostante strati e strati di stoffe, tessuti e imbottiture.
Sei tornato, ed io ti ringrazio per averlo fatto.
Ho sentito molto la tua mancanza, ma adesso... Adesso sono tornata a sentirmi viva e capace di emozionarmi.
E chissà di cos'altro mi scoprirò ancora capace, ora che sei tornato.
Grazie.
Grazie di essere tornato, ma grazie soprattutto per quel messaggio che hai voluto darmi, con la tua assenza e col tuo ritorno. In quel determinato luogo, in quel determinato momento, in quella determinata situazione. Per entrambe le cose.

Sempre tuo involucro, ma ora un po' più essere vivente,
Lucy van Pelt

06/02/15

Un anno

Sembra ieri, ma è passato un anno.
Sembra un secolo fa, ma è passato un anno.

Esattamente un anno fa mio marito Schroeder se ne andava di casa, dopo un interminabile mese e mezzo di estenuante convivenza da separati-che-nessuno-ancora-lo-sa.

A distanza di un solo anno, la situazione ha vissuto peripezie e capriole inenarrabili, il nostro rapporto, il nostro modo di relazionarci ha fatto evoluzioni acrobatiche che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Io sono passata attraverso tutte le gradazioni possibili di emozioni e sentimenti.
Ho perso 9 chili (di lacrime).
Ho creduto che tutto avrebbe potuto salvarsi, e poi che era ormai definitivamente morto. Ho creduto che entro pochi giorni sarebbe tornato indietro strisciando, e avrei preteso di vedere proprio le striature del sangue sull'asfalto, quando lui si fosse fatto in ginocchio il pellegrinaggio del perdono da casa sua a casa nostra, prima di riaccoglierlo in casa e salvare la famiglia.
Non è stato così.
Lui, imperterrito, ha perseguito la sua nuova strada e il suo nuovo intento.

Ho provato dolore, molto dolore.
E tutti se ne meravigliavano intorno a me. Chi mi istigava all'omicidio, chi mi suggeriva di trasformarmi in un incubo prosgiuga-finanze, chi mi consigliava di rendergli la pariglia.

E tutti che si stupivano.
Tu non sei arrabbiata. Come fai a non urlare? Come fai a non avere voglia di rompergli la faccia?! Tu sei addolorata, e questo è ancora peggio, perché lui ti ha fatto un male immenso ma tu non riuscirai mai a vendicartene! Perdonarlo?! Ma come ti può saltare in mente?
E così via.

È passato un anno, eppure sembra ieri, eppure sembra un secolo fa.

È passato un anno e solo da poco sono riuscita a prenderne le distanze. Da quel dolore, quell'umiliazione, quell'implosione.

È passato un anno e sono più serena.

È passato un anno e, per festeggiare, me ne vado a fare un pupazzo di neve a Torino.

05/02/15

Sorelle che vanno a scuola

(Con gentile elaborazione d'effetto di instagram)

04/02/15

Lucy bacia tutti

Sono sogni, va bene, e vanno presi per tali.
Però che stanotte sogno di baciare sulla bocca almeno 3 o 4 miei vecchi compagni di scuola, sognati esattamente per come me li ricordo a 14 anni, no, questo non va bene.

Forse c'è qualcosa che il mio corpo cerca di dirmi e che non riesco a cogliere... ;-)
...
...
...
(AIUTO)

03/02/15

Instagram

Va bene. Ho seguito il consiglio di Iole e mi sono iscritta.

E ora?

(Mi trovate come daniulla1978, credo)

02/02/15

Freddo

"Tu che ormai sei praticamente diventato il mio medico di base, che ne pensi del freddo patologico che sento da ottobre a maggio? Sai quante cose sto indossando? Maglia di cotone a maniche corte, maglia di cotone a maniche lunghe, maglioncino di lana leggero, maglioncino di lana pesante, guanti lunghi senza dita, giubbotto pesante... E in macchina ho comunque acceso il riscaldamento. Secondo te perché sento così freddo?"
"Perché il freddo ce l'hai dentro"
"È vero. Ho il cuore ghiacciato"
"No, non hai il cuore ghiacciato, è che semplicemente non c'è nessuno che te lo riscalda"
"Ma guarda che non è una cosa che è saltata fuori ora... Io sono così freddolosa da sempre. Lo ero anche quando ce l'avevo qualcuno che mi riscaldasse il cuore"
"Mmmmm... Sei sicura?"
"Che sono 36 anni che sono freddolosa? Certo che ne sono sicura"
"Che ci sia mai stato un momento nella tua vita in cui qualcuno si sia messo d'impegno a riscaldarti il cuore".

No. Non ne sono sicura, soprattutto perché non posso essere sicura degli intenti degli altri.
La vera domanda, però, doveva essere un'altra: sei sicura che ci sia mai stato un momento in cui tu saresti stata disposta ad accettare che qualcuno si mettesse d'impegno per scaldarti il cuore?

Ecco. La domanda corretta era questa. 
E la risposta è tanto dolorosa che non la voglio neppure dare.

01/02/15

Ritorno alle origini

Dopo aver girovagato tra mille associazioni di donatori di sangue, dopo 18 anni torno alla prima.