30/11/09

Lagnusìa

La lagnusìa non è solo "pigrizia". E' un po' di più, è indolenza, è apatia, torpore, lentezza nei movimenti ma anche nei segni vitali.

Per adesso sono così, lagnùsa. Passo dal letto al divano e dal divano al letto, sforzandomi come fossero imprese disumane di lavare i piatti ogni tanto, o di mettere una lavatrice.
Dormo pochissimo di notte e male. Mi basta un colpo di tosse di Matilde, nell'altra stanza, per svegliarmi e non riuscire più a riaddormentarmi per due ore... quindi di giorno mi trascino sui gomiti...

Poi è arrivato lo scirocco. Che diamine ci fa lo scirocco a dicembre, dico io?? Fa ritornare l'allergia, ecco cosa fa! E quindi via di starnuti da mattina a sera, via di naso irritato dal troppo soffiarlo, via di occhi infiammati che non stanno aperti e odiano la luce, via di fiacchezza ulteriore...

Per non parlare del resto...

Che periodaccio!

La casa, la caverna, l'isola

Di Francesca Picone.

Bah.
E' un romanzetto breve che si legge in poche ore. In pratica sono tre storie che si intrecciano, la Casa, la storia della protagonista, la Caverna, il racconto di uno strano rapporto che nasce tra due donne tenute in ostaggio dentro un bar da un pazzo... e l'una è l'amante del marito dell'altra, e l'Isola, il romanzo che la protagonista cerca di scrivere.

Quello che manca, sostanzialmente, è la verosimiglianza delle tre storie narrate. Le prime due vengono date per "vere", mentre per la terza soltanto alla fine si profila la possibilità di essere una "storia vera". Ma di verosimile non hanno niente, nessuna delle tre.

La casa.
Vabbè, forse è la meno assurda tra le tre storie, sebbene il comportamento della protagonista sia davvero eccessivo e "forzato".

La caverna.
Nonostante si tratti della storia più "intrigante", in realtà è la più noiosa. Fatta di dialoghi composti da battute lunghissime, sul femminismo, sul comunismo, sul '68 ecc, dove non si capisce bene quale delle due donne stia parlando, perché si confondono. Ho capito benissimo che è proprio la "con-fusione" delle due donne il nocciolo dell'intero romanzo, cominciando dalla loro somiglianza nel nome, nel fisico, fino alla loro "follia" finale, ma secondo me, espressa così, questa peculiarità riesce solo a disorientare il lettore e spingerlo ad interrompere la lettura.
Sarò sincera: almeno 3 volte avevo deciso di lasciarlo a metà, e per un romanzetto di 125 pagine è davvero grave. L'unico motivo per cui l'ho portato a termine è stata la curiosità di sapere non tanto come andava a finire (perché fin dall'inizio si viene a sapere che le due donne la scampano), ma in che modo riuscivano a scamparla. In modo assurdo e inverosimile, anche quello. Mi chiedo se l'autrice abbia mai letto un romanzo poliziesco o anche solo visto un film... il pazzo sequestratore si comporta in maniera sconclusionata e "la polizia" al megafono, da fuori, si comporta pure peggio... Insomma, roba che, al confronto, persino "Don Matteo" diventa verosimile e realistico.

L'isola.
Altra vicenda inverosimile, per quanto dolcissima e poetica. Non sono un'esperta, ma credo che una clandestina che sbarchi in una qualsiasi delle nostre isolette, difficilmente avrebbe la vita così facile come quella raccontata nel romanzo... troppo facile trovare il primo lavoro, troppo facile trovare il secondo lavoro, troppo facile non essere caduta tra le mani di sfruttatori, troppo facile non avere problemi con la legge, visto che si tratta comunque di una clandestina, fino alla fine.

Insomma, in definitiva, non posso dire che sia stato il peggior romanzo letto negli ultimi tempi, ma nemmeno il migliore.

E ora vediamo se mi becca anche lei con Google...!

27/11/09

Prima pecca

E te pareva che poteva essere la meraviglia delle meraviglie... Ho appena scoperto la prima pecca della mia fantasmagorica macchina da cucire nuova: può usare solo le bobine originali Singer... Ho provato ad infilare nella scatolina le bobine "universali" in metallo ma nisba, non ci entrano proprio... In pratica il mio arsenale di bobine in metallo può andarsi a fare benedire...

L'unica che mi resta è vedere quanto diamine costano queste bobine speciali e farne scorta...
Maledetti...

Aggiornamento sullo scambio "Amarcord"

Mi dite con precisione chi ha già spedito e chi ha già ricevuto?
Facciamo un po' il riepilogo...


  • Lucy: Spedito - Ricevuto

  • Antonio: Ricevuto

  • Il Perfido: Spedito - Ricevuto

  • Moon: Ricevuto

  • Fede: Spedito

  • Patrizia: Spedito - Ricevuto

  • Daniela: Spedito - Ricevuto

  • Chiara: Spedito - Ricevuto

  • Ciccioquellovero: Spedito - Ricevuto

  • Rosanna:

  • Roxy: Spedito - Ricevuto

  • Syllim: Spedito



26/11/09

Incontrarsi

Era iniziata in modo strano. Avevo - secondo lui - stroncato il suo romanzo quando invece ero solo stata sincera e nemmeno troppo cattiva...

Da lì è nato, con Sergio Omassi, un fitto giro di corrispondenza, anche se non costante. Ci siamo scambiati gli inediti e ce li siamo massacrati a vicenda, trovando nell'altro il giusto "lettore" critico, acerbo ma competente, sincero e soprattutto non contaminato dall'affetto e dall'amicizia che spesso possono fuorviare le opinioni degli altri lettori "amici".

Ieri Sergio è sbarcato a Palermo per presentare il suo "Funamboli a nord" e, nonostante in questi giorni io non sia al massimo della forma psico-fisica, non mi sono lasciata sfuggire l'occasione di conoscerlo.

E' un simpatico ragazzone, ed ha una compagna adorabile.
Lo ha presentato Marilena Monti, che è stata anche la mia "madrina" per "Ballerina Scalza", ed è stato un piacere rivederla a distanza di così tanti anni.

Sul finire della presentazione, Sergio mi ha però tirato in ballo, presentandomi come la sua "stroncatrice", ed ha raccontato alla platea l'episodio che ci ha fatti incontrare...
Ovviamente avrei voluto essere inghiottita dalle viscere della terra, ma alla fine l'ambiente che si era creato era piùttosto leggero e "familiare", quindi, io ho parlato.
Io ho parlato in pubblico, così, serenamente, ribadendo la mia opinione e spiegandone le ragioni a chi non conosceva nè me nè il mio blog...
La prima parte del libro è molto bella, ben costruita e scandita, ritmata ma non veloce ed è piena di immagini che "vedi" proprio davanti a te. La seconda parte no, ed è un peccato.

Alla fine ci siamo promessi di rivederci prima o poi, ma chissà se mai accadrà...

25/11/09

La rizzagliata

Il nuovo romanzo di Camilleri.
Carino, simpatico, diverso. Ad indagare su un omicidio (e tutte le conseguenti implicazioni politiche) non è un commissario di polizia ma il caporedattore della sede della Rai di Palermo.

E' molto originale questo "esporsi" di Camilleri, questo parlare di avvenimenti e persone non vere ma verosimili.

Bello, mi è piaciuto proprio per la sua "diversità".
Unica pecca: far parlare i personaggi, nei dialoghi, utilizzando il consueto dialetto agrigentino-siracusano di Montalbano. Ecco, questo stona proprio nel contesto di Palermo e dei personaggi tassativamente palermitani. Ma vabbè, mica si può avere tutto...

24/11/09

Un fiocco-culletta

Sono circondata da pance sull'orlo dell'esplosione!
Questo è un fiocco a forma di culletta (che ho visto da qualche parte ma chissà dove....) che ha raggiunto la mitica Signora Stevens.

Affrancata

Due mesi fa erano tragedie.
Neanche un mese fa, eravamo ancora sull'orlo del precipizio. Bisognava salutarsi in fretta, con tanti baci, e promettersi di rivedersi prestissimo.

Adesso nemmeno il tempo di aiutarla a togliere il giubbotto, che scaraventa lo zainetto nello scaffale e corre dalla maestra a farsi dare qualcosa da fare. Devo richiamarla io, per elemosinare un bacino, un saluto. Lei torna indietro, mi da un bacio e torna dalla maestra, poi si gira sorridente e mi dice "Ciao!" salutandomi con la mano.

Manca poco prima che chieda di togliersi dallo stato di famiglia.

23/11/09

E' arrivata!

La mia nuova macchina da cucire: questa!

La vecchia Brother non era proprio da mettere in pensione... insomma, ancora qualcosina poteva farla, però cominciava a perdere colpi (e a saltare i punti) e comunque la sentivo troppo "limitata" per quello che adesso mi frulla per la testa...
Questa Singer, è fenomenale! Sono stata un'ora a divertirmi a provare tutti i tipi di punti ed è favolosa: ha un trasporto perfetto! Nonostante andassi avanti, indietro e di lato con le traiettorie, nonostante lei stessa facesse avanti e indietro coi punti decorativi, non ha fatto una grinza, non una piega... altroché!
La vecchia "Fratellina", comunque, non finirà in discarica (almeno spero!!!), ma la regalo ad un'amica che ha bisogno di una cosuccia semplice ma carro armato, per cominciare ad imparare.... :-D

22/11/09

Problemi coi commenti

Abbiamo avuto tutti problemi coi commenti, in questi giorni.

Il problema si risolve (quanto meno, a me si è risolto) svuotando la cache del browser...
In alto, sulla stessa finestra da dove leggete questo post, c'è un menù che si chiama "stumenti" o qualcosa di simile... da lì bisogna trovare una voce che somigli a "opzioni" e quindi dirigersi verso la zona della privacy... da lì - a seconda del tipo di browser - sarà possibile fare pulizia dei dati personali.... cancellare le password memorizzare, cancellare i cookies, la cronologia, e svuotare la cache. Basta fare solo quello (togliendo le eventuali spunte alle altre opzioni) e dovrebbe tornare tutto alla normalità.

Fatemi sapere.

Tappetino-gioco per un bimbo che sta per nascere

Non è che ho battuto la fiacca in questo periodo (vabbè... forse un poco si...) però ho fatto alcune cose da regalare e che non potevo mostrare finché non fossero giunte ai rispettivi destinatari!

Ecco il mio primo esperimento di tappetino-gioco, imbattito e accessoriato!

Il sole è composto al centro di spugna da asciugamani e i raggi di panno. La nuvoletta è semplicemente applicata sul raso, la farfalla ha le ali mobili e imbottite di plastica rumorosa (anche se non come quelli "comprati", chissà che plastica usano alla Chicco per fare ste cose...), la tascona gigante contiene un pesciolone (aveva le pinne dorsali ma erano troppo piccole e non sono riuscita a risvoltarle dopo averle cucite...) ed è imbottito e farcito di una scatolina vuota di perline, riempita con qualche chicco di riso, in modo che si scuote e fa rumore, l'albero è semplicemente applicato mentre il fiore ha i petali in rilievo e il centro della stessa spugna del sole...

Il tutto è trapuntato, ma solo nei contorni dei quadrati.

Alla fine, per essere il primo esperimento, non è riuscito male!

20/11/09

Pronta a piangere

"Mamma, ho una cosa nello zainetto, che me l'ha dato la maestra, serve per la festa di Natale"

Questo:

Secondo voi quanti millisecondi sono passati da quando ho aperto e letto il bigliettino, mi sono immaginata la scena, ed ho sentito le lacrimucce fare già capolino dagli occhi? :'-)

18/11/09

Dove non riesce la mamma...

Un po' più ansiosa del normale, sono andata a prendere Matilde a scuola. Dentro di me pregavo tutti gli dei e tutte le dee che non si fosse fatta nuovamente la pipì addosso, perché un'altra giornata intera non l'avrei sopportata, e cedere sarebbe stato un disastro.
Sono arrivata davanti alla sua classe e la vedo che non sgomita come al solito per uscire e raggiungermi... brutto segno. Però mi guarda furba... medio segno. Chiedo alla maestra e lei mi dice che fino a una mezz'ora prima le ha chiesto se doveva andare in bagno e lei ha detto di no, però - almeno fino a quando non si sono messi in fila - era ancora asciutta. Me la consegna e lei, abbracciandomi, mi dice "Lo sai, non mi è scappata la pipì!".
E allora via di baci e abbracci, me la sono pure portata per un pezzo in braccio e ci siamo anche fermati al parco giochi della scuola per fare millemila giri di scivolo.

Poi ci siamo dirette verso casa, mano nella mano. Io, gonfia di orgoglio, comminavo a 20 cm da terra, sentendomi la Pedagoga con la maiuscola; lei tutta contenta mi sciorinava l'elenco delle cose che avremmo fatto insieme per recuperare la giornata vuota di ieri...

Poi...

"Lo sai, mamma, oggi Silvia non mi voleva seduta accanto"
"E perché?"
"Perché dice che io faccio sempre la pipì a terra"
"..............."
"E allora poi io oggi non l'ho fatta e quindi così domani lei si siede di nuovo vicino a me..."

Ecco il palloncino che si sgonfia.
Io mi posso far diventare il sangue acqua a furia di arrabbiature, sgridate e punizioni... poi arriva Silvia, bella tranquilla, e le basta schifare per mezza giornata mia figlia per ottenere quello che io non sono riuscita neanche a guardare da lontano in due settimane.

E' l'inizio della fine. Quando le compagne di scuola hanno più autorità e autorevolezza della mamma, ormai la figlia  è persa...

17/11/09

La migliore approssimazione dell'inferno

Stamattina dovevo fare degli esami di sangue di controllo...
Lascio la bambina a scuola e corro alla ASL della mia città. Arrivo alle 8.26 e prendo il numero 51...
Già dopo due minuti ero indecisa se andarmene.
Era l'inferno. O poco meno.
In Sicilia i laboratori di analisi privati non ricevono più i soldi delle convenzioni con il SSN, quindi fanno esami di sangue SOLO a pagamento... e per cui le persone che hanno varie esenzioni dal ticket, se vogliono usufruirne, devono fare gli esami direttamente alla ASL. Inoltre qualcuno ha avuto la felice idea di chiudere il reparto prelievi delle ASL di tre piccoli comuni qui vicino... per cui, la gente di quei paesi deve venire a fare gli esami (se vuole usufruire dell'esenzione) nella ASL della mia città... oppure andare a Palermo, che è un po' più lontano.

L'inferno. O poco meno.

Sono uscita da lì poco prima di mezzogiorno, digiuna e con un mal di testa incredibile, che ancora adesso non mi è passato...
Altro che terzo mondo...!

Linea dura

E le scuole hanno riaperto. La munnizza è stata quasi del tutto tolta (davanti casa mia, però, no...) ed è ricominciato il solito tran-tran...
Non ci voglio andare a scuola - E allora resta a casa a fare le pulizie mentre io me ne vado all'asilo a giocare coi tuoi compagni.... ecc... e, ovviamente, la pipì addosso fatta 5 minuti prima dell'uscita da scuola.

Sono stanca, davvero.

Non so più come comportarmi. Quella bambina, poi, è una stoica in miniatura: non conosce punizioni, non le capisce. Le vive con accettazione, senza il minimo disagio.
"Per punizione niente cioccolatino!"
"E quando me lo posso mangiare?"
"Quando smetterai di farti la pipì addosso"
"Va bene"
e nemmeno lo chiede più.

"Per imparare a fare pipì senza tavoletta, da oggi la fai così anche a casa!"
"Va bene"
e poi mi rimprovera perché io ho lasciato la tavoletta abbassata mentre invece tutte le tavolette dell'universo devono rimanere alzate, visto che lei deve fare la pipì sulla fredda ceramica.

"Se ti vengo a prendere e ti trovo asciutta ti do un bel premio!"
"E che premio?"
"Un nuovo puzzle!"
"Ma io ne ho già tanti puzzle... non non lo voglio questo premio"

Insomma... sono disperata. Non vedo nessuna luce di speranza.
Poi oggi la giornata cadeva già male per altri motivi... quindi ho deciso di adottare la linea dura, anche perché ho notato che il suo pianto era sincero e sentito e quanto meno aveva una parvenza di punizione recepita: io non la tocco più.
Non la toccherò più fino a quando non la vado a prendere asciutta a scuola. L'ho costretta a spogliarsi e cambiarsi da sola, non l'ho imboccata quando non è riuscita più a raccogliere l'ultima stellina, niente baci, niente coccole, niente libri letti insieme, niente giochi, niente. Io non la tocco più perché mi fa schifo toccare una bambina di quasi 4 anni che si fa ancora pipì addosso. ("Ma ormai la pipì si è asciugata" - "Non fa niente, mi fa schifo solo l'idea.... sgrunt")
E anche per metterla a letto, poco fa, niente coccole, niente canzoncine, niente baci, solo una carezza.

Mi sento una m*rdaccia? Si, abbastanza. Ma forse è l'unica linea di condotta che può portare alla fine di questa scocciatura.

Nel pomeriggio mi arrivava alle spalle e mi toccava fugacevemte le gambe cantilenando "Ti ho toccata!".
Molto forse, questa linea di condotta porterà alla risoluzione del problema........

16/11/09

Scambio Amarcord

Ammetto per prima io, di non aver ancora nemmeno preso la penna in mano.... ma qualcuno ha già spedito, qualcuno ha già ricevuto (io, ho già ricevuto.....).
Vi ricordo che il termine ultimo per spedire è sabato... quindi... diamoci una mossaaaaaaaaaaaaa!!!

15/11/09

Doveva succedere, prima o poi...

"Buon riposino!"
"Mamma, ma io non voglio dormire!"
"Matilde non dire sciocchezze.... devi dormire, devi riposarti. Io ho bisogno di riposarmi e non posso farlo con te in giro. Dormi."
"Ma io non ho sonno! Io voglio colorare!"
"Colorerai quando ti svegli"
"Ma fino a quanto devo dormire? Fino a cento?"
"Fino a quanto vuoi dormire, basta che dormi...."
"Allora dormo fino a due"
"Va bene, buon riposino!"

Esco dalla stanzetta, spengo la luce, attraverso la stanza attigua, ma non riesco a raggiungere le scale, che sento i passettini che conosco bene.

"Mamma, mi sono svegliata!"

Va bene. Conoscendo il tipo, era durato anche fin troppo. Infondo siamo arrivati alla soglia dei 4 anni e so di bambini meno restii al sonno di mia figlia che hanno abbandonato il riposino pomeridiano a quell'età.

Matilde non fa più il riposino.
Si apre una nuova stagione isterica della mia vita.

Munnizza

Munnizza ovunque, per le strade. Manifestazioni, rivolte popolari, incendi e arresti.
Questa la mia città, negli ultimi giorni. E come Bagheria, anche altre cittadine nei dintorni.

Non ho mai parlato di politica qui, non ne ho la voglia, nè le competenze per farlo, ma la situazione che stiamo vivendo in questi giorni è davvero raccapricciante... da giovedì hanno addirittura chiuso le scuole e gli uffici pubblici perché camminare per strada è diventato impossibile. Io stessa, a inizio della settimana, per fare un tratto del corso principale a piedi, accompagnando Matilde all'asilo, ero costretta a camminare in mezzo alla strada perché il marciapiede era del tutto invaso dai sacchi della spazzatura.

Qual è il problema? Il solito, quello di sempre...
La nostra capacità intrinseca e genetica di comportarci in modo disonesto alla prima occasione utile. Ma è davvero più forte di tutte le logiche... Io per prima - non ho difficoltà ad ammetterlo - nel momento in cui avessi la possibilità di  trovarmi a capo di un consorzio qualsiasi, e dovessi pubblicare un bando per assumere personale... favorirei a tutti i costi mio cugino, mio fratello, il fidanzato della mia amica che aspetta ancora una sistemazione per sposarsi eccetera. Ce l'abbiamo nel dna, è inutile opporsi.
Poi va a finire che i cugini sono 30, gli amici diventano 200 e allora si assumono più del doppio degli operai necessari... e una volta che li hai assunti devi a tutti i costi garantirgli lo stipendio, perché gli hai fatto un contratto, quelli nel frattempo si sono accesi il mutuo per la casa ed hanno messo su famiglia, mica gli puoi dire "Abbiamo peccato di superficialità, scusateci, addio e grazie di tutto"....
E allora succede che i soldi del consorzio bastano a malapena a pagare gli stipendi degli operai (inutili e inutilizzati) e non ce n'è per noleggiare i mezzi o per pagare la discarica (sta cosa, poi, che l'unica discarica della provincia di Palermo sia diventata privata, meriterebbe tutto un altro discorso a parte....).
Insomma, solite cose, solite storie, roba che non cambierà mai.

Una volta il mio professore di storia del liceo ci disse: "La mafia? E' chiaro che prima o poi finirà.... figuriamoci! E' crollato l'impero romano, volete che non si riesca prima o poi a porre fine alla mafia? Il vero problema, però, è quello che verrà dopo... perché la disonestà ce l'abbiamo nel sangue."

Già.

Rieccomi

Va meglio, adesso, ma non ho ancora voglia di parlarne qui. Prima o poi lo farò, nel bene o nel male.
Spero " prima" e spero "nel bene".

Voi non fate domande, ed io non sarò costretta a mentirvi... :-)

12/11/09

Pausa

Mi prendo una pausa da questo blog. Spero breve.... quasi certamente breve.
Ma c'è qualcosa, qualcosa di cui non riesco ancora a parlare con serenità e finché non sblocco questo grumo, sento aggrovigliarsi anche tutti gli altri pensieri e le altre parole.

Torno presto, lo prometto.

11/11/09

Orange road

Era arrivato a casa nostra, nelle nostre tv degli anni '80, col titolo (terrificante) di "E' quasi magia Johnny". Ieri pomeriggio, scartabellando tra i miliardi di dvd pieni di serie complete di cartoni animati e telefilm scaricati e messi da canto "per quando andremo in pensione" (ma so che non vivremo abbastanza a lungo per guardarli davvero tutti), ho trovato la raccolta completa e ridoppiata secondo il testo originale, quindi epurata da quelle orribilerie di censura che ci hanno propinato solo perché credevano che fossimo troppo piccoli...
I nomi originali mi hanno spiazzato, ma poco a poco ci sto facendo l'orecchio... e me lo sto gustando, puntata dopo puntata... :-D

09/11/09

Sembra il titolo di un film

"Mamma, guarda! Il gatto è salito sul gazebo!"
"Sul gazebo?! ma che stai dicendo? Forse vuoi dire sul tavolo..."
"No! E' proprio sul gazebo, guarda!"
"Ma dai, ma come fa il gatto a salire sul gazebo?!"
"Ha saltato! Vieni a vedere!"

In effetti...


Un nuovo quesito pedagico-enigmistico

Bene, abbiamo superato brillantemente tutte le crisi, i capricci e i problemi presentatisi finora. Ogni volta dicevo "E anche questa è fatta, vedremo cos'altro s'inventerà".

Abbiamo superato il distacco, abbiamo superato il rifiuto delle attività, abbiamo superato il pretendente irruento, stiamo combattendo con buoni risultati gli episodi di regressione...

Una decina di giorni fa mi hanno telefonato da scuola: Matilde si era fatta la pipì addosso.
Sono andata a cambiarla e le ho chiesto come mai se la fosse fatta addosso invece di farla in bagno al momento opportuno. La sagace risposta è stata: "Nel gabinetto non c'è la tavoletta e mi si raffredda il culetto".
Quindi, a spiegarle che a scuola, in tutte le scuole, non ci sono le tavolette sopra i gabinetti perché così le bidelle puliscono più facilmente... dunque l'invito a sforzarsi di fare lo stesso la pipì in bagno.

Promessa fatta, ma - come era naturale - non onorata.

Durante tutta la settimana appena trascorsa, ogni volta che l'andavo a riprendere se l'era appena fatta addosso, talvolta la maestra non se n'era nemmeno accorta ed era lei stessa che me lo confessava... poi le scappava il resto, quindi tutta la strada di ritorno la facevamo di corsa verso casa. Tutta la settimana. Ogni giorno.

Venerdì scorso il disagio è stato tale che ha pianto e saltellato per tutta la strada ed io le ho detto esplicitamente di memorizzare bene quel senso di disagio e di malesse, e di ricordarselo quando era il momento in cui tutti i bambini vanno in bagno a fare pipì... E' meglio sedersi su un gabinetto freddo per mezzo minuto oppure piangere e soffrire per 10 minuti di strada?

Sembrava fatta, invece oggi la stessa storia.

Ed ecco la fatidica domanda: cosa fareste voi?

Vi dico cosa ho fatto io, appena arrivata a casa.
L'ho portata in bagno ed ho sollevato la nostra tavoletta: "Ora fammi vedere come farai, domani, a fare la pipì nel bagno della scuola: da questo momento anche a casa farai la pipì nel gabinetto senza tavoletta, così il tuo culetto si abitua al freddo."

L'ha fatta, ed era vagamente divertita quando le ho chiesto se il culetto si fosse raffreddato e se avesse anche starnutito.

Questa la mia linea di condotta dei prossimi giorni, ma ogni consiglio e suggerimento sarà bene accetto.




Cose che non vorresti mai vedere #12

Lo sguardo preoccupato del peluche preferito di tua figlia, che ti guarda da dietro l'oblò della lavatrice in centrifuga dove probabilmente è finito trovandosi in mezzo alle lenzuola.

Emmaus

Quando mio marito me l'ha portato, io gli ho chiesto "Ma non avevamo detto che non avremmo più speso soldi per i libri di Baricco?"

"Si, però questo è un romanzo..."

Beh... in effetti i romanzi sono, forse, l'unica cosa che si possa ancora leggere di Baricco... dopo le varie Iliade, Moby Dick, saggi sui tempi che cambiano ecc... che ho lasciato tutti a meno di metà.

Emmaus è la città dove alcuni apostoli incontrano Gesù risorto e non lo riconoscono...
Il romanzo è mediocre, però non annoia, non sempre e non del tutto... insomma, si può leggere. E' ambientato più o meno ai nostri giorni, e racconta ciò che si viene a creare quando due gruppi, separati e opposti nel loro modo di vivere e vedere la vita, si mischiano. Da un lato ci sono quattro ragazzini molto credenti e molto cattolici, che oserei dire facciano parte del gruppo del "Rinnovamento dello Spirito" visto che suonano in chiesa con tanto di chitarre, basso e batteria, dall'altro lato ci sono "i ricchi", quelli delle feste e festini, del sesso in macchina e della "perdizione".

Insomma... in definitiva non è malaccio, ma non è nemmeno un gran capolavoro. La cosa peggiore è che finisce proprio a ca##o, senza neanche quel "coup de theatre" - linguistico o concettuale - tipico dei romanzi di Baricco di un tempo. Peccato.

06/11/09

Non sono stata io!

E' vero: Matilde aveva iniziato a rompere la zanzariera già l'estate scorsa, quando per aprire la porta "spingeva" sulla rete e non sulla struttura di alluminio... Però.... la Streghetta ci ha messo abbondantemente del suo!!









Il problema è che "quella cosa" che si muoveva in cucina era troooooooooooppo interessante da seguire con lo sguardo, e troooooooooooppo allattente per non cercare di afferrarla!

05/11/09

L'ombra del vento

Forse mi attirerò le antipatie di qualcuno, inserendo questo libro nella categoria dei "non portati a termine" ma correrò questo rischio.

E' un libro piatto, lento, e senz'anima. Nonostante sia raccontato in prima persona non trapela la benché minima emozione, nonostante gli avvenimenti non proprio banali che costellano la vita del protagonista (quanto meno fino alle prime 60 pagine, punto in cui io mi sono arresa ed ho abbandonato la lettura).

Questa categoria si chiama "Arancia vaniglia" in riferimento alla "susina mirabella" dell'Eleganza del riccio - peraltro primo libro finito in questa categoria - ma mi rendo conto che avrei potuto chiamarla "Fattoria virtuale", visto che il confronto che questo libro ha perso è stato proprio contro la mia fattoria virtuale.

Se la sera, dopo aver messo a letto Matilde, io guardo il libro sul comodino e poi guardo il portatile che tengo accanto al letto e - invece di leggere il libro - decido di raccogliere passivamente i pomodori nella mia "Happy farm" e spruzzare insetticida virtuale sui vermetti che infestano le piante di rose, allora è proprio il caso di lasciar perdere la lettura...

Diciamo che non lo faccio con tutti i libri abbandonati, ma questo rientrerà nel gruppo di quelli a cui darò una seconda possibilità, prima o poi.
Credo che la lettura di un libro sia anche fortemente condizionata dallo stato fisico e psichico del lettore nel momento in cui si accosta alla lettura. Forse oggi non è il momento più propizio nella mia vita per leggerlo, ma magari tra qualche anno lo riprenderò in mano e mi piacerà...

Giusto per la cronaca, questi i libri - finora identificati - che avranno una seconda possibilità:
- Il signore degli anelli (interrotto dopo 80 pagine di non capirci nulla)
- Se una notte d'inverno un viaggiatore (iniziato almeno 3 volte e ogni volta portato più avanti rispetto alla volta precedente, ma mai terminato)

Prima o poi...

L'ombra del vento

Forse mi attirerò le antipatie di qualcuno, inserendo questo libro nella categoria dei "non portati a termine" ma correrò questo rischio.

E' un libro piatto, lento, e senz'anima. Nonostante sia raccontato in prima persona non trapela la benché minima emozione, nonostante gli avvenimenti non proprio banali che costellano la vita del protagonista (quanto meno fino alle prime 60 pagine, punto in cui io mi sono arresa ed ho abbandonato la lettura).

Questa categoria si chiama "Arancia vaniglia" in riferimento alla "susina mirabella" dell'Eleganza del riccio - peraltro primo libro finito in questa categoria - ma mi rendo conto che avrei potuto chiamarla "Fattoria virtuale", visto che il confronto che questo libro ha perso è stato proprio contro la mia fattoria virtuale.

Se la sera, dopo aver messo a letto Matilde, io guardo il libro sul comodino e poi guardo il portatile che tengo accanto al letto e - invece di leggere il libro - decido di raccogliere passivamente i pomodori nella mia "Happy farm" e spruzzare insetticida virtuale sui vermetti che infestano le piante di rose, allora è proprio il caso di lasciar perdere la lettura...

Diciamo che non lo faccio con tutti i libri abbandonati, ma questo rientrerà nel gruppo di quelli a cui darò una seconda possibilità, prima o poi.
Credo che la lettura di un libro sia anche fortemente condizionata dallo stato fisico e psichico del lettore nel momento in cui si accosta alla lettura. Forse oggi non è il momento più propizio nella mia vita per leggerlo, ma magari tra qualche anno lo riprenderò in mano e mi piacerà...

Giusto per la cronaca, questi i libri - finora identificati - che avranno una seconda possibilità:
- Il signore degli anelli (interrotto dopo 80 pagine di non capirci nulla)
- Se una notte d'inverno un viaggiatore (iniziato almeno 3 volte e ogni volta portato più avanti rispetto alla volta precedente, ma mai terminato)

Prima o poi...

04/11/09

...e stamattina...

Ci siamo alzate e vestite normalmente, abbiamo preparato la merenda e lo zainetto e ci siamo incamminate verso la scuola, come se nulla fosse.
Arriviamo e troviamo il cortile costellato da capannelli di mamme. Sento qualcuno che dice, indicandoci, "Guarda, quella gliela sta portando".
Entriamo e troviamo l'ala della materna deserta. La maestra, però, è in classe, quindi - forte del fatto che ieri io con lei non ho parlato - mi faccio spiegare cosa è successo, e in effetti la versione di mia madre era stata fedele e conforme all'originale.
Sono le 8.15 e solitamente a quell'ora due o tre compagni di Matilde sono già in classe, invece non c'è nessuno. La maestra mi dice che a quanto pare ieri hanno deciso che oggi i bambini non sarebbero andati a scuola, ma per sicurezza lei stamattina è andata in classe 10 minuti prima ed ha aperto tutte le finestre e pulito con l'amuchina tutti i banchi e le sedie. La maestra. Mentre la bidella era ancora a fare colazione al bar di fronte.
Decido di restare qualche minuto, aspettando che arrivi qualcun altro, altrimenti la bambina me la riportavo a casa... non aveva senso lasciarla *da sola* in classe...
Si fanno le 8.28. Di solito alle 8.30 chiudono il portone per cui deduciamo che oggi, nella classe di Matilde, i bambini non sarebbero arrivati...
In definitiva me la sono portata a casa, anche per lasciare la maestra libera...
Domani mattina torneremo a vedere se ci sono novità.

Mi sento un'aliena, davvero.

03/11/09

Sbaglio io?

Stamattina mia madre è andata a prendere Matilde a scuola e l'ha portata a casa sua per pranzo. Ogni tanto lo fa, anche senza che ce ne sia necessità; poi me la porta a casa nel primo pomeriggio.

Guarda caso, proprio oggi, a scuola c'era un capannello di mamme allarmate da una novità. Mia madre, che quando c'è da allarmarsi, stare in ansia, ingigantire i problemi e preoccuparsi è sempre in prima linea, non ha perso tempo e mi ha telefonato subito arrivata a casa.

In pratica c'è stato un caso di influenza A nella scuola, nella classe accanto a quella di Matilde. La notizia allarmante è che una bambina è ricoverata in ospedale pediatrico da 20 giorni e la famiglia lo ha comunicato alla scuola soltanto ieri. La soluzione risolutiva portata avanti dal capannello di mamme è quella di chiudere la scuola, disinfettarla e non mandare più i bambini a scuola fino a quando non si sarà fatta la disinfestazione.

Ora... lasciando stare il campo prettamente medico della questione (volendo ammettere che ci sia davvero il bisogno di trattare quella bambina come un'appestata.... disinfestazione?? magari bruciamo anche tutti gli oggetti che ha toccato? il banco e la sedia su cui si è seduta??)... lasciando perdere la pertinenza o meno di tutto questo allarmismo... io dico... se la bambina *è ricoverata* da 20 giorni significa che è almeno da allora che non mette piede a scuola. Che senso ha, quindi, *oggi* dire che bisogna areare la scuola e tenere i bambini a casa?? Dopo almeno 20 giorni dall'ultima volta che l'untrice vi è stata??
Poteva avere senso solo nel caso in cui si fosse saputo il giorno dopo o il giorno stesso del ricovero... ma dopo 20 giorni che i bambini sono stati ugualmente dentro la scuola... ormai che c'è da fare?? Secondo me c'è solo da prenderne atto, rivolgere un pensiero a quella piccolina di 4 anni che sta in ospedale da quasi un mese e sperare bene per lei e per gli altri. Fine.

Sbaglio?

Quando mi cercate non mi trovate

Questa è la tipica frase di un certo venditore di sale che tutti i palermitani e limitrofi conoscono, ed è la quintessenza del mestiere dell'ambulante.

Dalle mie parti passano ambulanti che vendono ogni cosa: frutta, pesce, vestiti, lenzuola, articoli da merceria, detersivi, casalinghi oltre l'immancabile e ormai universalmente noto "arrotino".
Orbene: qualche giorno fa mi si è rotto lo strizzatore del secchio per lo straccio. Un secchio senza strizzatore non serve a nulla, a meno di non pensare di strizzare lo straccio con le mani e la cosa mi fa venire lo schifo al solo scriverlo.
Nei negozi vicino casa, supermercato, casalinghi ecc, vendono solo ed esclusivamente il set completo di secchio, strizzatore, mop e bastone, per la modica cifra di 16 euro.
Ora... mi sembra di vivere in quello sketch di Beppe Grillo, della meta degli anni '90, dove raccontava che per un gommino di tergicristallo che gli si era rovinato, era stato costretto a comprare la coppia di tergicristalli interi e completi.

Di solito sotto casa mia passa, un paio di volte a settimane, un tizio che con 5 euro da il secchio completo, due scope, due bastoni, il mop e "In regalo un fantastico orologio-sveglia, completo di suoneria!"
Chissà che se ne fa, la gente, di un orologio-sveglia *senza* suoneria... forse invece di suonare, quando arriva l'ora, da una martellata in testa... boh? :-D

Comunque... sta di fatto che quest'uomo, da me tante volte maledetto perché il suo annuncio svegliava Matilde dai già esigui e brevi riposini, proprio adesso che mi serve non c'è. Sono stata tutta la settimana appollaiata sul balcone, con l'orecchio testo ad ascoltare il suo "abbannìo" ma non ce n'è stata traccia...

Finché... stamattina! L'ho sentito nelle vicinanze e sono subito scesa. Era a due traverse da casa mia, ma l'ho rincorso proprio mentre se ve stava andando.

Finalmente posso pulire il pavimento della cucina! Oh!
E l'orologio-sveglia, alla fin fine, non è nemmeno orribile...

02/11/09

E' mio!

Matilde non ha mai avuto momenti acuti della fase del "E' mio!".
Forse perché, nonostante abbia vissuto in un ambiente sostanzialmente "adulto", nessuno l'ha mai assecondata su questo aspetto... fin da quando aveva un anno, un anno e mezzo, giocando con lei abbiamo sempre "diviso", rimarcato il concetto del "prestare" e del "restituire".... insomma: non è mai capitato che andasse a casa di altri bambini e piantasse capricci perché i giocattoli erano suoi, oppure non volesse fare giocare altri bambini con i proprio giochi.
Fino a quando è iniziato l'asilo...

Ne sta imparando, di cose! Anche sbagliate...
La vicinanza con bambini non solo più "piccoli", ma soprattutto più "immaturi" di lei, la sta rovinando... Chissà perché i bambini hanno questa capacità straordinaria di discernere subito quale è il progresso e quale è il regresso, e decidere di "sposare" il regresso!

Insomma, da qualche giorno ha fatto la sua comparsa la fase del "E' mio!".... che a sentirlo pronunciare da lei, ormai quasi quattrenne, capace di recitare a memoria tutta Alice nel paese delle meraviglie, leggere e scrivere, usare il congiuntivo imperfetto e chiudere subito il rubinetto del lavandino quando si lava le mani "per non sprecare l'acqua" è proprio anacronistico, ma mooooooooooolto anacronistico.

E vabbè... passerà anche questa...

La scambio "Amarcord"

E allora? A che punto siete? Qualcuno mi ha scritto che è già pronto per spedire.... io ancora non ho scritto nulla, e gli altri?

Aggiorniamoci, su!