23/05/12

Il 23 maggio raccontato a mia figlia

Sai, Matilde, oggi è un giorno particolare... esattamente vent'anni fa è successa una cosa molto brutta.... hanno ucciso un giudice... un giudice molto importante, che aveva fatto arrestare molti cattivi, molti mafiosi... si chiamava Giovanni Falcone... lo hanno ucciso con una bomba... lui era andato a Roma e poi era tornato a Palermo, con l'aereo... quelli che lo hanno ucciso hanno messo una bomba sull'autostrada, a Capaci, e mentre il giudice era in macchina e stava andando a casa, qualcuno, da lontano, ha visto la macchina ed ha fatto esplodere la bomba con un telecomando.... è saltata in aria tutta l'autostrada... e non è morto solo il giudice, ma anche sua moglie e i poliziotti che erano con lui e che gli facevano da scorta.... perché le persone importanti, specialmente i giudici e specialmente quelli che si occupano di mafia, hanno bisogno di essere protetti, perché i mafiosi potrebbero ucciderli per vendicarsi... ma nemmeno i poliziotti della scorta sono riusciti a proteggerlo dalla bomba, e anzi sono morti anche loro...

"E quelli che hanno messo la bomba che fine hanno fatto?"
"Qualche anno dopo li hanno trovati e li hanno arrestati.... e ora sono in carcere e ci resteranno per il resto della loro vita..."

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche io avrei omesso la seconda parte della storia...
"Al posto di quei mafiosi poi ne sono arrivati altri, alcuni sono stati eletti, ed oggi non si può distinguere più la mafia dallo Stato".

Il ricordo dei giudici Falcone e Borsellino è sempre vivo nella mia memoria e mi provoca (fisicamente)un dolore sordo. Sono morti per salvare tutti noi da un destino peggiore, dallo schifo, dall'omertà, dall'ingiustizia ma, guardandomi attorno, sono cose che continuano ad esserci anzi, ci sono sempre in maggiore quantità. Mi sembra siano morti per nulla. Sono morti per noi e poi noi non abbiamo fatto nulla per loro.

LA Santa