14/10/24

Cose da non dire ad un'insegnante di yoga #2

"Ma poi qualche volta ce la porti qui a lezione la tua gattina?"

(A scanso di equivoci, la domanda non mi è stata posta da un bambino)

13/10/24

Urge una soluzione felina

 La scorsa settimana la mia gatta si è arrampicata sul mobile dove tengo l'agenda e la penna blu e si è messa a giocare con quest'ultima. L'ha fatta cadere per terra e rotolare, ci ha giocato a catturarla, nasconderla, riprenderla e alla fine la penna è sparita.

Ed era la mia penna preferita.
Da quel giorno, vicino all'agenda ho messo una penna rossa, ed ho usato quella per scrivere tutti i vari nuovi impegni.
Stasera la gatta si è di nuovo arrampicata sul mobile, è andata verso la penna rossa ed ha iniziato a giocarci. "Ottimo!" ho pensato "Così ci giocherà come con la penna blu e almeno posso scoprire dov'è andata a finire".
La gatta ha fatto cadere la penna rossa per terra, l'ha fatta rotolare, ci ha giocato a catturarla, nasconderla, riprenderla e alla fine anche la penna rossa è sparita, inghiottita dalla stessa voragine della penna blu.
Da domani passo alla penna verde, ma giuro che la incateno al mobile.

11/10/24

Quarantasei e diciassette

 Questi sono gli anni che compiamo, oggi, questo blog ed io.

Certe volte ci penso. In pratica questo posto è la mia autobiografia, ma non solo. Il mio diario, ma non solo. Il mio romanzo di formazione, ma non solo.

E' proprio il supporto psichiatrico per chi mi conosce. Qui dentro ci sono tutta io, con tutti i cambiamenti, le evoluzioni e involuzioni che ho avuto in 17 anni. Non lo faccio, ma scommetto che se tornassi a leggere i post del 2008 o del 2010 o del 2014 che ne so, probabilmente non mi troverei più d'accordo con me stessa.

Chissà quanto durerà ancora.

Nel frattempo, auguri a noi.

09/10/24

Scene di ordinaria follia

 Sono sull'autobus. Deve aver saltato una corsa in precedenza, perché è stracolmo. Dopo 4 fermate non riparte. Ricevo una telefonata, mi distraggo, solo quando chiudo la conversazione mi rendo conto che siamo ancora fermi e chiedo alla ragazza accanto a me cosa stia succedendo.

"L'autista se n'è andato" risponde. Come se fosse la cosa più normale che possa succedere quando si decide di usare i mezzi pubblici.

Vedo arrivare un altro autobus dietro, della stessa linea. Scendo e mi preparo a salire sull'altro, dato che, visto che si muove, quello l'autista ce l'ha. Subito dietro c'è ancora un altro autobus, ma è di un'altra linea.

La fermata è strapiena di gente, non sono l'unica ad aver avuto quell'idea. Avvicinandosi, però, notiamo che l'autobus è vuoto, e accanto al numero della linea c'è la scritta "Fuori servizio", dunque la scena madre.

Una signora scende dal marciapiede e va sulla strada, brandendo una stampella e inveendo contro l'autista "Eh no, eh! Non si fa così" e mentre l'autobus devia sull'altra corsia per evitare di metterla sotto, lei continua a stillare "Ma dove ca##o vaaaaaaaaaaaaaai!".

Parte la risata collettiva degli astanti, un po' per la scena, un po' per esorcizzare la situazione.

L'autobus dietro è di una linea che può parzialmente portarmi a destinazione. Salgo anch'io, ancora ridendo.

08/10/24

Il corteggiatore

 Ho un corteggiatore.

Ma un corteggiatore di quelli veri, di quelli classici, che ti dicono apertamente che gli piaci, che ti invitano a uscire, che ti telefonano per chiacchierare, che ti fanno i complimenti.

Io un corteggiatore non lo avuto mai, questo è uno dei più grandi problemi della mia vita fino ad adesso. Non sono mai stata corteggiata in maniera classica, e sono sempre stata io a condurre le relazioni nel bene e nel male. Questa cosa mi destabilizza, non so come comportarmi. Ho sempre avuto di me l'idea di una persona che non sarebbe mai stata corteggiata, perché non abbastanza bella, non abbastanza interessante, non abbastanza desiderabile. Ho sempre pensato che gli uomini che stavano con me lo facevano soltanto perché non avevano di meglio da fare, non avevano donne migliori a portata di mano o anche famiglie migliori. La mia prima vera storia, secondo me, era basata esclusivamente sul fatto che la mia famiglia piacesse al mio fidanzato (che non stava bene nella sua) piuttosto che piacergli io, e non a caso per anni e anni dopo la fine della nostra relazione ha continuato a sentirsi con qualcuno dei miei familiari. 

Nemmeno mio marito mi ha mai davvero corteggiato. Io ero pazza di lui, non ne aveva nessun bisogno. D'altro canto appena è arrivata un'altra a corteggiarlo lui non si è fatto troppi problemi a darle corda.

L'Ingegnere non mi ha corteggiato. Forse una delle volte intermedie in cui ci siamo lasciati mi aveva regalato dei fiori nell'anniversario di quando ci eravamo conosciuti, ma poi basta. Era uno che dimostrava i suoi sentimenti in modo molto misurato e senza gesti eclatanti.

Da quando ci siamo definitivamente lasciati, ho rifuggito come la peste i coinvolgimenti sentimentali. Ammetto di aver accettato un paio di coinvolgimenti di altra natura, ma proprio per la loro natura effimera e basata solo sul momento presente, non c'era alcuna base su cui presupporre un futuro, e sono finiti lì.

Io un corteggiatore non l'ho avuto mai prima di adesso, e questa cosa mi mette paura, perché non so come comportarmi.

05/10/24

Il MIO corso

Ieri sera è iniziato il MIO corso di Hatha Yoga. Nell'ultimo anno avevo già fatto lezione di yoga agli adulti, ma solo per prova, per "tirocinio" e per sostituire la mia insegnante. Stasera, invece, gli allievi (pochissimi ma preziosi) erano lì per me e sotto la mia assoluta responsabilità. Il progetto del corso, il focus della lezione, l'asana apicale, l'obiettivo e il filo conduttore sono stati quelli MIEI.

Ci ho pensato per tutta l'estate a questo corso, me lo sono immaginato, provato, ripetuto e ripetuto raccontandomi in mente le parole per guidare gli allievi, gli spunti di riflessione da proporre. Ho sperimentato le transizioni, gli esercizi preparatori e tutti i pranayama (e finalmente ho imparato a guidare Nadi Shodana, che avevo invece miseramente cannato proprio durante l'esame alla fine della formazione, mannaggia a me!).

Questo corso l'ho pensato io, in questo corso ci sono io.

E sono tornata alle origini, le mie.
Dopo tanti anni, tanti insegnanti, tanti stili, ho concluso la lezione con il canto di un mantra, come faceva spesso la mia prima insegnante, quella che mi ha dato l'imprinting dell'Hatha Yoga. E non a caso, ho scelto il mantra "Baba Nam Kevalam", che è il mantra per eccellenza dell'Ananda Marga, la tradizione spirituale che seguo, in quella versione "a cappella" dolce e semplice che cantavamo al centro yoga. Gli allievi si sono lasciati guidare anche in questo, e alla terza ripetizione si sono uniti a me nel canto.

Mi è sembrato *non* di chiudere un cerchio, perché non vedo la vita come cerchi che si chiudono, bensì come una nuova spira nella spirale evolutiva dell'esistenza.

Stasera è iniziato il MIO corso di Hatha Yoga. Si è creato un nuovo giro di spirale. E nonostante fosse tutto diverso da com'era, mi è sembrato di tornare a casa.

04/10/24

Ottimismo inspiegabile

 E' un periodo calante.

Ho ricominciato a lavorare, ma non ancora appieno. L'incertezza l'indefinitezza della mia condizione lavorativa è sempre la mia più grande fonte di apprensione. Da qualche parte, però, c'è sempre quel piccolo barlume di ottimismo: in qualche maniera si farà. Magari non mi è sempre chiaro quale sia la "maniera", però non riesco a non crederci.

Non so se la mia "fortuna" sia quella di avere fortuna oppure quella di avere questa piccola lucina di ottimismo sempre vivo.

01/10/24

La rabbia inespressa

 E' tornata nei miei sogni la rabbia inespressa.

L'evento scatenante e traumatico a quale non riesco a reagire né a controbattere. La paralisi del corpo e della voce.

Non mi capitava da anni. Ci voglio riflettere per capire cosa è cambiato o cosa si sta riproponendo al punto che sono tornata a fare questi sogni angoscianti.

Casomai mi fossi illusa di poter riposare sugli allori.