07/11/24

Il cuore (titolo provvisorio)

 Una volta ero brava a scrivere titoli. Addirittura quando scrissi il mio primo romanzetto, ero così fertile di titolismo da mettere un titolo ad ogni capitolo.

Gli altri romanzi - è storia - hanno visto i titoli assegnati da altri, nella fattispecie da Matilde, quando aveva circa un anno e mezzo.

Ho scritto un racconto, l'ho già revisionato abbastanza volte da non volerlo più leggere, perché ogni rilettura è lo spostamento dell'ordine di un soggetto e un verbo, oppure l'uso di un sinonimo, oppure l'aggiunta o la rimozione di una virgola. Insomma, ormai io non posso più farci molto per questo testo. Sono diventate 8 pagine, ma non hanno un titolo. Hanno un titolo provvisorio, che non mi piace nemmeno tanto.

E questa è una riflessione importante che mi viene da fare, perché il titolo è una sorta di "etichetta", e quel racconto così fortemente autobiografico un titolo non ce l'ha. Quasi come se io stessa non riuscissi ancora a definire me stessa.

Forse non sarà un grande prodotto editoriale, ma una bella spalmata di pomata terapeutica questo racconto me la sta dando.

04/11/24

Mariti moderni

 Per strada:
"Guarda quella, com'è conciata"
"Si vede che suo marito non la controlla prima di uscire di casa"

Ci sono momenti nella giornata, e nella vita in generale, in cui mi sento catapultata fuori dalla mia dimensione spazio-temporale. Ad esempio quando ascolto, casualmente, un simile scambio di battute da parte di due uomini che non potrei definire giovani, ma nemmeno dell'età di mio padre.

Ecco, questa cosa mi spaventa. Questa cosa dell'ignoranza becera e ottusa ben nascosta dentro gli insospettabili. 

Il cinquantenne che potrebbe essere il cassiere al supermercato o l'agente immobiliare o il professore di latino.

Il mondo fa schifo, certe volte non riesco a convincermi del contrario.

02/11/24

Scrivere. Di nuovo.

 Ho ricominciato a scrivere. Così, de botto e senza senso.

Questa cosa dello smalto sulle unghie ha fatto l'incantesimo. La solita magia di quando, poi, ho scritto qualcosa: la prima e l'ultima frase che si formano nella mia testa.
Poi tutto quello che ci sta in mezzo è solo da lasciar scorrere e assemblare.

Ieri sera ho iniziato intorno alle 21 e ho finito all'una di notte. Ho scritto 6 pagine fitte.
Oggi pomeriggio ho fatto la prima revisione e le pagine sono diventate 7.

Non so cosa diventerà, al momento lo possiamo considerare un racconto. Di ispirazione autobiografica, ma c'è anche molta fantasia... forse qualche desiderio inconfessato.

Sta di fatto che da ieri sera questa storia mi gira per la testa, come ai bei vecchi tempi, quando mi affacciavo alla finestra e pensavo e creavo e scrivevo con la mente prima di precipitarmi al pc e scrivere per davvero.
Dicevo che mi sento in un momento di trasformazione. Aggiungo: mi sento in un momento di ritorno alla vita e alla vitalità.