15/12/14

La penultima

Ho fatto la penultima seduta di psicoterapia, ché la mutua ne passa solo 10, le altre si pagano 60 euro cad. e non è il caso, per quanto sia stata molto tentata.

Cosa è venuto fuori? Dolore. Ancora dolore. Sempre dolore.

Quando tutto finì e tutto il resto cominciò, io iniziai a dimagrire a vista d'occhio. Gli amico me lo facevano notare ed io rispondevo loro che non stavo dimagrendo, bensì mi stavo disidratando visto che ho passato ogni giorno dei primi tre mesi a piangere ogni 6-8 ore, dopo i pasti.
Poi ho smesso.
Ebbene adesso, a circa un anno dal fattaccio, quasi come se ne avessi preso veramente coscienza solo adesso, ancora piango, di nuovo piango. Credevo di aver finito, invece a quanto pare non ho ancora pianto a sufficienza.

Due cose mi ha detto il dottor Mercurio. La prima è che ammettere di sentire la sua mancanza (proprio adesso che è natale, la festa della famiglia per eccellenza; che fare l'albero da sola è stato uno strazio e che Angelica non ha nemmeno voluto aiutare ma non sarei stata in grado di sopportare oltre per cui non le ho chiesto il motivo, perché se solo avesse fatto un accenno al fatto che non c'era il padre mi sarei buttata giù dal balcone senza neppure passare dal via) non significa ammettere di voler tornare con lui.

Seconda cosa: che posso concedermi di vivere questo dolore, ancora e ancora, senza soffocarlo, senza metterlo a tacere, fino a quando non sarà davvero tutto metabolizzato.

La penultima seduta.
Ma quando finirà questo percorso in cui mi sento sicura perché ho lui come guida, che ne sarà di me?

Lo scopriremo solo vivendo, diceva il poeta.

6 commenti:

Maride ha detto...

Una separazione è come un lutto, forse peggio.
Come ogni lutto ci vuole tempo perché la mente, e il corpo, assorbano il colpo.
Ogni persona ha bisogno di una quantità di tempo diversa, non è mai uguale a quella di un altro.
Tieni duro, e pian piano ce la farai, sei una che combatte, non subisce.
Riguardo al piangere, io sono diversa da te, preferisco non sfogarmi perché mi svuota, mi lascia inerme e debole. Trattengo le lacrime perché mi servono da carburante per tenere acceso il motore della rabbia.
In bocca al lupo.

Anonimo ha detto...

Qui in Lombardia si possono continuare le sedute, basta che il medico o lo specialista ti indirizzi.. Prova a chiedere. Io l'ho fatta per 2 anni pagando solo il ticket.. (Anzi nemmeno quello perchè sono esente). Iaia

lauraricama ha detto...

<3

Assia ha detto...

La mia amica va dal pissy da quasi 2 anni al consultorio.
Come funziona la cosa allora?

Anonimo ha detto...

Io credo che 10 sedute siano davvero troppo poche per cominciare a stare meglio. Io ci ho messo 2 anni per stare meglio (quando stavo peggio) ed i primi 5/6 mesi li ho passati piangendo alle sedute, solo piangendo. Mi dicevano che stavo riuscendo a provare compassione per me stessa e cominciavo ad accettarmi.
In ogni caso, ritengo che piangere o sentire la mancanza della propria famiglia non significhi effettivamente che vuoi stare con quella persona, semplicemente rivorresti la tua famiglia come era quando quella persona era ancora quella che amavi. E' la famiglia che ti manca, non lui. E credo tu abbia il diritto di piangere tutto il tempo che vuoi, perché tu la tua famiglia la volevi, hai dovuto subire il non averla più.

LA Santa

lucy ha detto...

Moon ci hai preso in pieno.

Assia io non vado al consultorio ma al centro di salute mentale sono due strutture diverse che forniscono servizi diversi e organizzate in modo diverso.