18/03/19

Disillusione

La verità è che qualcuno mi ha cambiato la sceneggiatura proprio mentre stavamo già girando il film, e questo non è giusto, non vale, è un comportamento scorretto, perché io lo sapevo che sarebbe stato difficile vivere tutto questo, e lo è, è difficile esattamente quanto immaginavo, il problema è che nel mio film c'era anche un miglioramento professionale per me, dopo un comprensibile momento iniziale di incertezza e precarietà, e invece no, non è così, io mi aspettavo di avere maggiori occasioni di allacciare legami professionali, di conoscere persone cui dimostrare il mio valore, qualcuno che avrebbe potuto aiutarmi a trovare una strada, ma non per arricchire, a me non importa nulla di farmi i soldi, basta che abbiamo il necessario e ci accontentiamo di poco, quello che sognavo era di trovare un'occasione di stabilità, di serenità, ma soprattutto di sentirmi riconosciuta da un punto di vista professionale, quale che sia la professionalità che mi si riconosce, perché in effetti potrei averne diverse, ma nessuna di queste mi viene soddisfacentemente riconosciuta, ed io ho già quarant'anni suonati e nonostante ho cresciuto due Bambini facendone due gioielli, gli ho dato l'anima e ne ho fatto due personcine meravigliose, sembra che l'unica cosa che sto facendo è la casalinga a casa di estranei, che più che ringraziarmi per come ho tirato su i loro figli, notano solo come bene gli cucino quelle cazzo di zucchine al padre e quanto male stiro le maglie di pura seta con le rughe alla madre.

Ecco. Per questo ho fatto una seduta da 59 minuti di psicoterapia in cui per 35 ho pianto e singhiozzato al punto di non riuscire nemmeno a parlare.

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