17/10/16

Modalità rassicurazione

Ed è quando ti trovi a circa 12.000 m di altezza, ad una velocità di 800 Km/H, approssimativamente dopo 40 minuti dal decollo e ad altri 50 prima dell'atterraggio, che l'improvvisa turbolenza, con conseguente sballonzolamento del carrellino degli snack arrivato a metà corridoio, fa materializzare sul viso del simpaticissimo e bonissimo assistente di cabina la cosiddetta reassurance face, versione aeronautica della poker face, che viene insegnata loro al secondo giorno di scuola per assistenti di volo. E quasi quasi funziona pure, mentre lo guardi arrancare tra sobbalzi e ondeggiamenti da mare forza 8, nonostante ti trovi sopra le nuvole, e contemporaneamente sorridere e continuare eroicamente a spingere il carrellino, chiedendo ancora ai passeggeri se gradiscono qualcosa da bere o da mangiare.

(Che poi, a ripensarci, bonissimo non lo era proprio, però una delle cose che ho sempre pensato riguardo un eventuale disastro aereo che mi coinvolgesse, è che voglio trascorrere quei pochi secondi di caduta verso la morte certa, non riparandomi la testa con le braccia come da loro suggerito, bensì abbandonandomi in un appassionato bacio col più carino maschio nelle mie immediate vicinanze.
Ecco, in questo caso avrei scelto lui.)

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