20/11/25

La vita è ingiusta

Sono pronta per la terza e ultima lezione della mattinata alla scuola dell'infanzia. Sento le voci dei bambini in corridoio, mentre si avvicinano alla sala che utilizziamo. 

Entrano, li saluto, li invito a sedersi sui tappetini, e la maestra mi chiede se può parlarmi in disparte un secondo.

Non è una cosa che succede spesso, solo in casi gravi.
Mi dice che pochi giorni prima è morta la mamma di una dei bambini. Un tumore fulminante, diagnosticato appena un mese prima. La bambina lo sa, ma ha solo 3 anni, e la morte è un concetto troppo astratto. Nei prossimi mesi diventerà maledettamente concreto.

Come io abbia fatto a portare avanti la lezione, con il solito tono, la solita leggerezza, la solita gioia io ancora me lo chiedo.
Avevo la bambina davanti, una bambina di 3 anni appena, con gli occhioni sereni e allegri, che ha seguito tutta la lezione contenta e sorridente, incapace di capire la reale entità di quello che le è successo. Io avevo un macigno sul cuore.

A pranzo mi sono vista con il Capitano ed ho sfogato con lui tutte le lacrime che avevo trattenuto per un paio d'ore.
La vita a volte è davvero ingiusta.

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