12/11/16

Scrivo di sabato

Scrivo di sabato, anche se non lo faccio più da anni, e lo faccio solo perché non ho scritto ieri, ma ieri è stata una giornata pesante e faticosa.
La verità è che sono stanca, che lavorare consecutivamente 10 giorni, senza fermarmi, senza tregua, cambiando repentinamente assetto, con anche il carico della cura e gestione pomeridiana delle attività delle bambine, aggravata da 2 visite mediche extra per loro ed una per me, mi ha indebolito il fisico e pure il chimico. Mi è mancato il sonno, il riposo, il senso di relax che non c'è niente che devo fare o pianificare per le prossime 3 ore.
E ieri mattina sono scoppiata, sono esplosa, carica di intolleranza e incapacità di ulteriore sopportazione o giustificazione.
Ma non è tanto l'aver urlato come se non ci fosse un domani e non erano neanche le 8 di mattina, quanto il fatto che mi sono sentita improvvisamente, miseramente, imprescindibilmente sola.
Mi sono scoperta sfornita di quell'arma che ha la maggior parte della altre mamme: "Dillo a papà e sbrigatevela insieme".
Se mai io l'avessi avuta, da quasi tre anni a questa parte di certo non ho alcun margine di delega delle incombenze non solo di tipo pratico ma soprattutto di ordine educativo all'altra metà della coppia di genitori. E ieri mattina ne ho, per la prima volta, avuto paura.
E sono fortunata, ché le mie figlie sono davvero due ragazzine tranquille e assennate, non mi mentono, non mi nascondono le cose e generalmente si comportano nei limiti della buona creanza a scuola e con gli altri. Non sono affatto ragazzine problematiche, disubbidienti, aggressive. Ma all'improvviso, ieri mattina, mi sono sentita disarmata davanti all'adolescenza di Matilde che incombe, e alle sue risposte già un po' più "indipendentiste" del solito. Come farò quando crescerà? Quando uscirà con gli amici, quando andrà alle feste, quando vorrà mettersi i tacchi e il rossetto per andare in discoteca. Io, da sola, come farò a reggere il peso della sua crescita, del suo desiderio di libertà, di sfida e opposizione per partito preso?
Sembrava che dovessero trascorrere secoli, e invece è domani. Al massimo dopodomani.
Non ce la faccio. Non ce la posso fare.
Poi, magari, ce la farò lo stesso. Ma ieri sono stata convinta che no, non ce la posso fare.
E ne scrivo oggi.

1 commento:

Daniela... ha detto...

Stai serena, la sbroccata mattutina è un must anche per il kit familiare completo.
Hai ragione quando dici di temere il futuro ma le richieste arriveranno gradualmente e tua figlia è una ragazzina particolare e, a mio parere, non sarà eccessivamente problematica.
Può darsi che io mi sia persa qualche passaggio fondamentale ma non vedo perché, durante la sua adolescenza, certe decisioni su orari, uscite etc, non debbano essere prese con la partecipazione del padre.
Ok, siete separati, ma questo non significa che lui sia esente dal doversi assumere le sue responsabilità nella gestione delle vostre figlie, è troppo facile tenersi alla larga dagli oneri educativi e poi addossare la responsabilità delle cazzate adolescenziali all'altro genitore.
Baci, D