09/01/17

Grandi cose

Queste feste sono state lunghe, ricche, vissute, piene di riempimenti e di vuoti.
Ho visto Matilde da grande, in pizzeria coi compagni; ho visto Angelica simulare una seduta di meditazione; ho visto una pancia cresciuta, ballare la tarantella; ho visto in 40 minuti due vulcani lontani tra loro 600 km; ho visto tre visi simili eppur diversi; ho visto presepi, a centinaia; ho visto fuochi d'artificio; ho visto una ragazzina di 15 anni comprare il libro delle 50 sfumature pagandolo a monete da 1 euro, quasi come se stesse spendendo in quel modo le vincite della tombola; ho visto occhi allegri diventare tristi e occhi tristi scoppiare improvvisamente di gioia; ho visto la neve sul mio balcone; ho visto la casa vuota e poi di nuovo piena.
Da oggi si ritorna alla normalità, alla vita di sempre, al consueto delirio: inaugureremo la quotidianità di questo 2017, dal quale - volendo fare una citazione colta - mi aspetto grandi cose. Terribili, forse. Ma grandi.

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