Quando ho scoperto che su audible era stato pubblicato "La fata carabina" di Pennac letto da Claudio Bisio, non ho potuto fare a meno di interrompere tutte le altre letture e mandarlo giù tutto d'un fiato.
Ho avuto modo di riflettere sul paragone che, generalmente, si fa tra il libro e il film, dove quasi sempre il libro esce vincitore (ma a volte ho il sospetto che sia solo uno snobismo congenito da lettore che vuole apparire colto, che non un effettivo livello inferiore del relativo film: voglio dire, sono cose diverse e se devo giudicare un film soltanto paragonandolo al relativo libro è ovvio che ne esce sminuito, ma è una caratteristica propria della differenza di linguaggio narrativo... Ma stiamo divagando...)
Ho avuto modo di riflettere, dicevo, sul paragone tra libro e audiolibro. Anche in questo caso trovo che il paragone vada preso con le pinze, perché ci sono alcune variabili che possono influenzare il giudizio sull'audiolibro e che potrebbero dare risultati differenti, se modificate, ma non di rado mi ritrovo a cercare la versione cartacea di un audiolibro che ho ascoltato con particolare piacere, oppure di ascoltare volentieri l'audiolibro di un libro che amato. Ecco, mentre la prima quasi sempre mi porta grande soddisfazione e gratificazione, la seconda è un rischio.
Ad esempio, ho provato ad ascoltare "Castelli di rabbia" di Baricco, ma non sono andata oltre i 3 minuti. Non lo puoi ascoltare. È un libro molto bello, ma devi leggerlo con i tuoi occhi, altrimenti lo perdi e ti perdi.
Ecco, con l'accoppiata Pennac-Bisio invece, vado sul sicuro. Trovo che Claudio Bisio sia la perfetta voce lettrice di Pennac.
Non vedo l'ora di ascoltare gli altri.
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