Di Diane Setterfield.
L'avevo in casa da un annetto o quasi e solo ultimamente mi sono decisa a leggerlo.
Parte un po' lento e "spiazza" con quel linguaggio narrativo meticoloso e fin troppo descrittivo, ispirato alla narrazione ottocentesca che è tanto cara alla protagonista.
Poi, però, si rianima e finalmente "prende".
La storia diventa affascinante e coinvolgente, le pagine scorrono via veloci e si fa fatica a interrompere la lettura perché "chissà cosa succede dopo".
Ma purtroppo la fine perde di nuovo mordente, quasi come se l'autrice non "volesse" finire di scrivere e allora si inventa l'acqua per allungare il brodo e quattro foglioline di prezzemolo per insaporirlo, ma sa sempre di brodo allungato...
Comunque, in fin dei conti, mi è piaciuto, è stata una lettura piacevolissima come difficilmente mi succede ultimamente.
3 commenti:
Me lo presti???????????????????????????????
Certo!
Ciao, l'ho letto anch'io, quest'estate, me l'hanno prestato, e davvero si legge in fretta. Confermo l'impressione. Nat da Riccione-Romagna
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