27/09/13

Perché Matilde non farà il catechismo

Motivazioni di ordine pratico:
Il catechismo è un impegno. Un impegno che occupa sicuramente un pomeriggio a settimana, più la messa dedicata ai bambini.
- Un pomeriggio che potrebbe andare a inserirsi (o peggio, sovrapporsi) ai pomeriggi già impegnati dalla danza. Un altro pomeriggio in cui fare l'impossibile per far fare i compiti di scuola in fretta, senza distrazioni né perdite di tempo. Uscire di casa per accompagnarla, poi uscire di nuovo per riprenderla. Un altro pomeriggio di stress.
- C'è la cattiva usanza, da parte delle catechiste (che probabilmente da grandi volevano fare le maestre ma non avevano abbastanza raccomandazioni in curia) di lasciare ai bambini i *compiti del catechismo*, che possono variare dal semplice (e in fin dei conti comprensibile) imparare a memoria le preghiere, i comandamenti ecc, fino al rispondere alle domande formulate sull'argomento della settimana, riempire intere pagine di quaderno di "pensierini" sull'argomento della settimana, e via via sulla scala della complessità, fino a scrivere veri e propri componimenti sull'argomento prescelto. Per sentito dire, nelle due parrocchie più vicine a casa nostra c'è la tendenza all'esagerazione, dunque conosco genitori che purtroppo devono far tardi la sera per far fare ai loro figli i compiti di catechismo.
- Io non ho nessuna intenzione di sorbirmi la messa tutte le settimane, né posso pensare di mandarvi Matilde da sola.

Motivazioni di ordine ideologico:
- Io mi sono affrancata dalla cultura e dalla dottrina cristiana, a fatica e dopo più di 30 anni durante i quali non ho fatto altro che sforzarmi di seguirla e sentirmi in colpa per non riuscirci, per non condividerne la maggior parte dei dettami, delle regole, dei dogmi. Nonché la tremenda sensazione di sentire le porte dell'inferno che si aprivano sotto i miei piedi ogni volta che, mentre un qualsiasi sacerdote parlava,  io pensavo "Ma sta scherzando? Ma questo ci crede veramente in quello che dice? Ma come fa a non rendersi conto di quanto sono cose ridicole?". Già a 10-11 anni.
- Noi non abbiamo mai vissuto una quotidianità di religiosi e praticanti. Non diciamo le preghiere prima di mangiare, né prima di andare a letto. Non frequentiamo la chiesa, se non ai matrimoni e ai funerali e mi sembrerebbe di mostrarmi incoerente agli occhi di mia figlia se, improvvisamente, costringessi lei a modificare la sua quotidianità solo perché *è tradizione* che in terza elementare si faccia il catechismo.
- Nonostante questo, io ho profondo rispetto per la religione cristiana, come quella islamica, induista, buddista, pastafariana ecc. Mi sembrerebbe di mancare di rispetto a chi in quel sacramento chi crede davvero, se lo facessi affrontare a mia figlia solo perché *così si usa*. Sarebbe una messinscena, i confetti, la festa, il vestito elegante e la mangiata al ristorante e basta. No, non me la sento di essere così ipocrita agli occhi di mia figlia. Voglio che anche lei cresca rispettando tutte le diversità di culto. E chi si permetterà di giudicarci, o farle la battutina lo aspetto al varco.

Motivazioni varie:
- Il catechismo non è obbligatorio. La scuola è obbligatoria e pure se costretta e maleparata, ci deve andare per forza. La danza non è obbligatoria, ma è una cosa che le piace e la appassiona, quindi pur essendo un impegno notevole, sia economico che pratico (tre pomeriggi a settimana, sbrigati a finire i compiti che è tardi, sbrigati a cambiarti ecc) lei  lo fa con assoluto piacere, per cui lo affrontiamo. Il catechismo non è né obbligatorio, né le farebbe piacere (già interrogata sull'argomento ha detto lei stessa di non sentirsi particolarmente interessata ad approfondire la conoscenza della religione cattolica: già la fa a scuola e tanto le basta).
- A scuola tutti i bambini sono uguali. Devono essere uguali. Tutti con indosso lo stesso grembiule. Tutti che fanno italiano quando è l'ora di italiano, tutti che fanno religione quando c'è religione ecc. Non farle fare la religione a scuola sarebbe discriminante. Ma a casa propria, fuori dall'orario scolastico, ognuno fa quel che vuole.

Amen.

5 commenti:

lacasasullaScogliera ha detto...

Eh, hai perfettamente ragione e ce ne fossero, di persone coerenti come te. Però attenta ad una cosa ancora: il desiderio di Matilde riguardo questo argomento. Te lo dico perché le Matilde [sarà il nome? la mia fa 4] sanno moooolto meglio di noi cosa vogliono. E la mia VOLEVA fare religione e VUOLE tuttora fare catechismo. E lo segue con slancio e passione. Avrei preferito diversamente, ma mi sono riproposta di non interferire mai con il suo cammino religioso e spirituale. E credimi, non è perché tutte le sue amiche lo fanno. Fermo restando che lotto ogni volta contro inferno, fioretti e peccato ad ogni piè sospinto. Ma credo che questo dipenda dalle catechiste. Dall'"uomo fallibile", insomma, che ci portiamo dentro...
Baci
Elli

Trasparelena ha detto...

posto che non penso tu debba giustificarti in alcun modo , ci tenevo a dirti che da praticante apprezzo le motivazioni ideologiche, e anche le varie. Meno le pratiche, che sono "figlie" delle ideologiche (e quindi forse le avrei messe dopo, ma è una mia opinione).

Io da praticante avrei evitato la religione a scuola, proprio perchè penso che debba essere una scelta personale e avulsa dall'apprendimento. Ma l'alternativa era stare un ora in corridoio a non far niente, quindi di fatto è una non-alternativa

Santarellina ha detto...

Ah già! Siamo già in terza elementare anche noi :O
Il catechismo l'avevo proprio dimenticato... chissà cosa hanno deciso di fare poi le mamme che temevano "oddiomiofigliopoisisentediversosenonfalacomunione" :)

lucy ha detto...

Con Matilde ne parliamo già dall'anno scorso, da quando li frequenta la cuginetta più grande e da allora la sua risposta è sempre stata "se non è obbligatorio non voglio farlo". Sicuramente più per ragioni pratiche che ideologiche, ma comunque ha espresso la sua opinione.

Valeria ha detto...

stima incondizionata e perenne. con buona pace di santa rosalia. :)