25/10/17

Stavi per farmi piangere

"C'è un problema. Non trovo Isotta".
Questo allarmante messaggio mi era stato mandato dall'Amico Nerd sabato scorso, qua do era andato a casa mia (a Torino) a dare l'acqua alle piante mentre noi eravamo a Palermo.
Isotta è la nostra animaletta domestica, una piccola tartaruga terrestre che, nonostante tutto, è sopravvissuta insieme a noi al trasloco.

Sono stata 48 ore in ansia e allibita per l'accaduto. Dal suo terrario sul balcone non avrebbe mai potuto fuggire, eppure l'aspetto era intatto, senza nessun segno di "effrazione", né umana né animale. (Non stupitevi: ad una mia amica sono entrati appositamente in giardino per rubarle le tartarughe, e gli uccelli sono i più pericolosi predatori urbani).

Torniamo a Torino e, con nonchalance, do un rapido sguardo al terrario che era già stato grossolanamente controllato dall'Amico Nerd, facendo attenzione a non attirare l'attenzione delle mie figlie. Isotta non c'è.
L'indomani provo a controllare più accuratamente, ma quando torno a casa ci trovo già le bambine con la baby-sitter e non ho la possibilità di rovistare a dovere senza che loro se ne accorgano. Nel frattempo, ovviamente, con lo sguardo perlustro i balconi dei piani di sotto, la strada, il marciapiede, la banchina. Non mi aspetto di trovarcela viva, ma se è caduta dal balcone ha di sicuro fatto una bruttissima fine delle quali nessuna pioggia aveva potuto cancellare le tracce.
Niente da fare, bisogna affrontare la situazione, per quanto triste e inspiegabile possa essere.
Il secondo giorno torno a casa e aspetto di restare da sola con Matilde e Angelica.
"Ragazze devo darvi una brutta notizia riguardo Isotta"
Loro si preoccupano e Angelica ribatte "Io ieri l'ho cercata e non l'ho vista!"
"Ecco, è esattamente questo il problema. Non c'è"
Seguono scene di panico, investigazione domestica e stupore quando, dopo qualche minuto, dico "Sentite, l'unica cosa che non ho ancora fatto è rovistare nella terra fino in profondità. Non vi nego che ho poche speranze di ritrovarla perché, lo sapete bene anche voi, quando Isotta si interra non scava mai oltre il primo giro di placche del carapace, ma dato che è l'ultima possibilità, per non lasciare nulla di intentato, prendiamo una paletta e scaviamo"
Una reggeva la torcia (si era ormai fatto buio), l'altra smontava tutti i complementi d'arredo, pezzi di tegole per rifugio e vaschetta dell'acqua, e abbiamo iniziato a scavare.
Niente. Niente. Niente.
La terra era perfettamente compatta, nessuno l'aveva toccata, smossa, frugata.
Scaviamo ancora.
Niente. Niente. Niente. Nien... Oplà!


Che "Grandissima b*ttana" non gliel'ha risparmiato nessuno.
Si era sotterrata totalmente, con almeno due cm di terra sopra il guscio. Ci vuole il letargo, sì, e magari è anche vero che la poveretta sta partendo un po' di più il freddo. Ma almeno avvisa!
E lapidario è stato il rimprovero di Angelica: "Isotta, sei monella! Stavi per farmi piangere!"

Per stavolta ci è finita bene. Isotta verrà trasferita stasera in un'apposita vaschetta da letargo che verrà riposta nel punto più freddo della casa, in modo che possa fare il suo fisiologico letargo senza interferenze, ma che non rischi di farcela letteralmente e drammaticamente morire di freddo nelle notti torinesi.

2 commenti:

Daniela... ha detto...

Senti maaaa, anche la tua b*ttartaruga ha tendenze psicopatiche?
Una mia amica ne ha una che cerca sempre di mordere i piedi alle persone :/

Lucy ha detto...

La mia è troppo piccola ancora XD, però anni fa ne avevamo una anzianissima e grande quanto un ananas e... sì, anche lei tendeva a mordere tutto quello che le capitava a tiro :-D

(Comunque b*ttatartaruga è bellissimo!)