E' del tipo di magnolia che prima fiorisce e poi mette le foglie. Non so come si chiami questa varietà, ma l'ho sempre trovata meravigliosa.
Torino è piena di questi alberi. Li vedi spogli e insignificanti per mesi e mesi, poi intorno a la seconda metà di febbraio cominciano a mettere delle piccole gemme, e tu ti aspetteresti che fossero le foglioline, invece col passare dei giorni e delle settimane crescono ma diventano bianche ed hanno l'aspetto di piccole uova all'insù.
A marzo diventa evidente che si tratti di boccioli di fiori: si ingrossano alla base e sfumano al rosa in punta.
Restano lì ancora un po', in attesa. A volte continuano solo a scurire e cambiare colore, diventando sempre più fucsia, o magari si rincicciottiscono un po'.
E quando, poi, sbocciano è uno spettacolo stupendo.
Nel ciclo vegetativo degli alberi, ho sempre amato quelli che prima fioriscono e poi mettono le foglie. Mi hanno sempre fatto immaginare che per loro la cosa più importante sia dimostrare al mondo intero che la bellezza ancora esiste; quella bellezza che torna a dopo il freddo e buio inverno a dirci che sì, c'è ancora speranza, c'è ancora gioia, c'è ancora meraviglia intorno a noi.
L'albero di magnolia nel cortiletto qui accanto non ha ancora aperto i suoi fiori. Ogni mattina è il mio appuntamento fisso del buongiorno, la seconda cosa che guardo quando mi alzo. Quando mi regalerà la sua fioritura sarà una giornata bellissima, me lo sento.
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