05/08/25

La maggiorparte della mia vita

Qualche giorno fa ricorreva l'anniversario del primo bacio con Schroeder. 23 anni.
Calcolando che al momento attuale ne ho 46, possiamo dire che, da adesso in poi, avrò passato la maggiorparte della mia vita ad avere a che fare con lui invece che no.

Qualche giorno fa ho avuto una serata rilassata con Angelica, e abbiamo parlato delle anime gemelle. Ecco, io non penso che esistano anime "gemelle" in senso assoluto, ma sicuramente anime "sorelle" che si cercano e si ritrovano nel corso del tempo, poi le loro caratteristiche intrinseche fanno sì che il loro incontro possa dare o non dare frutti, durare una vita o durare un istante.
E' fuor di dubbio che Schroeder ed io siamo anime "sorelle", che probabilmente c'eravamo già incontrate in qualche altra vita e che forse ci rincontreremo in qualcuna delle prossime. In questa vita era necessario il nostro incontro per mettere al mondo le nostre figlie, esattamente così come sono, e dare loro la possibilità di affrontare i loro rispettivi percorsi e di incontrare e/o rincontrare le rispettive anime "sorelle" e compiere il destino d'altri ecc ecc.

Vista in questa ottica, credo che qualsiasi esistenza trovi una ragione d'essere.

(PS: in effetti la categoria che parla di Schroeder continua a chiamarsi "mio marito" nonostante non lo sia più da 11 anni, ma anche questa è un'eredità che non posso rinnegare, e non credo nemmeno di poterla modificare. Al massimo potrei aggiungere un'altra categoria, ma mi sembra ridicolo e forse anche fuorviante. Tra l'altro io continuo sempre a chiamarlo "mio marito" anche se non lo è più per davvero, in tutti i sensi; è curioso: conosco alcune persone che parlano subito di ex moglie o ex marito fin dal giorno dopo che si separano. Persino parlando del mio, anche quando per la legge eravamo ancora coniugati (e dopo la separazione lo siamo stati per altri 8 anni prima di divorziare) in molti mi parlavano del mio ex marito o persino dei miei ex suoceri. Boh, sarà un effetto del senso di indissolubilità del vincolo della genitorialità - non certo di quello del matrimonio - che mi fa percepire sempre e comunque un legame con lui)

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