10/08/25

Si riparte

Stasera si riparte.
Da un paio d'anni in qua è diventato più difficile e doloroso, non so perché.

09/08/25

E' passato un anno

Non me n'ero neanche accorta. Con il post di ieri, abbiamo fatto un anno intero di nuovo di blog attivo. 
Bisogna festeggiare.

Magari il prossimo anno.

ADDENDUM DI RETTIFICA: Non è vero, ho visto meglio e il primo post, l'anno scorso, l'ho scritto il 14 agosto. Mi sembrava strano, anche perché so perfettamente il perché quel giorno ho voluto ricominciare a scrivere qui. Vabbè, a ulteriore dimostrazione di quanto io sia ormai rinco%ionita totale.

08/08/25

La nuova adepta

E' iniziato quasi per scherzo, o almeno io la vedevo così. 
Il secondo o terzo giorno di permanenza in Sicilia, chiacchierando con i miei genitori e i miei zii, lancio la sfida a mia zia di raggiungermi l'indomani mattina alle 6 per fare yoga insieme.
L'ha fatto, ma alle 6 è dura per me che ho il corpo allenato, figuriamoci per una donna di 67 anni in sovrappeso che l'ultima volta che si è mossa è stato durante il saggio ginnico della quinta elementare.
Mi ha chiesto di rifarlo nel pomeriggio.

E da allora l'ha continuato a fare. In due settimane 4 lezioni, che sono molte di più di quanto fanno alcuni miei allievi. E me l'ha chiesto lei.
E stamattina mi ha persino "fatto un regalo".

E' ovvio che il contesto non è dei migliori, anzi, è tra i peggiori nel campionario dei contesti in cui non è possibile praticare yoga: gente che passa e spassa (ci mettiamo in soggiorno perché lo spazio è qui), gente che le telefona, il marito che viene a sedersi e guardare ecc...
Però l'ha fatto e soprattutto io ho notato un progresso, non tanto nella mobilità, quanto nell'entrare nella lezione. La prima volta mi chiedeva tutto, qualsiasi cosa, commentava ogni indicazione, non chiudeva gli occhi e non è riuscita a fare il rilassamento perché si muoveva in continuazione.
Alla quarta lezione era stesa in Shavasana ad occhi chiusi, in silenzio, ad ascoltare la sua respirazione diaframmatica (dopo aver finalmente scoperto dove si trova, cosa è e come si usa).

Andandosene ha commentato con suo marito che io le ho detto che è stata brava. Lì ho capito.

Terza di quattro figli, reietta tra le femmine. Bistrattata e sottostimata dai genitori davanti a tutti, persino davanti a me da bambina.
Ha passato una vita intera a sentirsi dire "Cretina", finalmente qualcuno - io - le diceva che è brava.
Mi ha fatto molta tenerezza.


07/08/25

L'estetista Diggiù

Per alcuni anni, ho avuto sempre la stessa estetista, cugina della mamma di una compagna di mia figlia. Simpatica, brava e onesta, come può essere onesta una che lavora in nero in casa sua. Ma di che parlamo? Il 95% delle estetiste lavorano in nero in casa propria, e alcune lo fanno anche nei ritagli di tempo libero dal lavoro in regola in un centro estetico. E' la consuetudine.

Per un paio d'anni dopo essermi trasferita a Torino ho continuato ad andare sempre da lei, a Bagheria, perché prima del covid riuscivamo a tornare giù abbastanza spesso e mi faceva piacere mantenere con lei il rapporto personale e professionale. Come sempre, per fare una ceretta, ci metteva 60-75 minuti. Perché il tempo di scioglimento della cera è quello che è, ma lei lavorava molto "alla bagherese": con calma, con le chiacchiere, le confidenze, il dibattito anche su argomenti di un certo peso - e non sono sarcastica - perché la relazione con la cliente va creata e nutrita. Insomma, quando andavo da lei sapevo benissimo che era mezzo pomeriggio.

Poi la pandemia, non siamo più scese per più di 6 mesi consecutivi e, subito dopo, con la mia situazione lavorativa non riuscivo più a garantire un viaggio ogni 6-8 settimane, per cui mi sono trovata anche un'estetista a Torino.
Brava, simpatica e onesta esattamente come di cui sopra. Originaria della Puglia, ma ormai da sufficiente tempo al nord tale da averne assimilato l'ottimizzazione dei tempi.
Ricordo lo shock la prima volta che sono andata, a constatare che mi aveva fatto la ceretta in 45 minuti. Assurdo. Che ci facevo, adesso, con quel tempo libero?
Per almeno 5 anni è stata la mia estetista, e quindi anche quella delle mie figlie.

Poi ho cambiato casa, da Torino ovest mi sono trasferita a Torino Nord e, se l'estetista che si trovava a Torino sud-ovest valeva ancora la pena il viaggio, dalla casa nuova proprio no. Ci sono andata una volta: 1 ora per andare, 45 minuti di ceretta, 1 ora per tornare. 
No, con tutto l'affetto e la stima del mondo, no.

Mi sono trovata un'estetista brava, simpatica e onesta sempre in quel modo che ormai sappiamo bene a meno di 1 km da casa. Del nord in tutti i sensi: ceretta completa in 40 minuti. E' diventata la nostra nuova estetista, mia e delle ragazze.

Ma il mese di luglio, per me, è sempre un mese complicato perché lavorando al centro estivo sono occupata tutti i giorni tutto il giorno, e avendo il fidanzato fuori dalle mura domestiche (dovendo quindi cercare anche di incastrare i nostri incontri senza poterci affidare al senso di sicurezza del "tanto non si scappa" che dà la convivenza) è stato impossibile prendere appuntamento con lei prima di partire per le vacanze in Sicilia.
Quindi l'idea geniale! Ricontatto l'estetista di Bagheria.
Baci, abbracci, come stai e sei sempre uguale, ma quanto è cresciuta tua figlia, ma pure la tua ormai è una donna ecc.
Ieri pomeriggio, quindi, ho trascorso l'intero pomeriggio a riassaporare la lentezza del gesto, la calma che tanto che altro hai da fare? Lo scambio di confidenze, aggiornamenti sulle reciproche vite, pettegolezzi e condivisione di punti di vista.

Magari non sempre, però ho pensato che ogni estate potrei pure pensare di tornarci dall'estetista Diggiù. Che sì, l'efficienza, ma è anche piacevole farsi fare una ceretta e scoprire che alla fine è passata un'ora e mezza.

06/08/25

Ancora ci penso

"E quinni te so' rimasto solo io?! Mecojoni...!"
Così Gandalf ha commentato la notizia della fine dell'amicizia con l'Amica Palermitana.

Sì, Gandalf e lei erano gli unici due amici che mi sono rimasti in Sicilia.
L'amicizia con l'Amica Palermitana era durata quasi 15 anni, in effetti si era già incrinata da almeno 2 anni, ma la risoluzione definitiva, bilaterale e - da parte mia ben chiara - è avvenuta solo questa primavera, poco prima di Pasqua.
Lei si è improvvisamente resa conto che non aveva più voglia di ascoltarmi; io ho capito che non avevo più voglia di sentirmi in dovere di ascoltarla. 
Mi dispiace, certo. Mi manca un po'. Ma forse il più grande torto che le ho fatto in questi anni è stato quello di andare contro il mio sentire intimo solo per avere la possibilità di continuare a mantenere quel legame; mi sono sentita in dovere di ascoltarla sempre, mi sono sforzata di farlo anche quando ho dovuto mettere da parte i miei bisogni per lei, ma non è stata colpa sua, non me l'ha mai chiesto. Io lo facevo per non perderla, perché lei per me, persino più della mia famiglia, rappresentava la mia Terra.
Parla con un accento palermitano molto forte, ed ascoltarla per me era come stare ancora lì. Vive praticamente in riva al mare e quasi ogni giorno mi mandava foto dalle sue passeggiate col cane. Mi mandava i video delle onde che si frangevano sugli scogli, del sole che tramontava all'orizzonte. L'unica cosa che non mi poteva mandare era il profumo, e quello me lo descriveva a parole.
Perderla, per me, è una specie di lutto doppio. Ancora oggi, quando ci penso, mi si riempiono gli occhi di lacrime.

In questi ultimi giorni in cui sono qui, a soli 50 km da lei, la penso, l'ho pensata. Un paio di volte, andando in città, sono passata dalle parti del suo studio professionale, ma no, non l'ho chiamata né lo farò.
Non ora. 

"Sì, Gandalf, a parte la mia famiglia, qui mi sei rimasto solo tu, sei contento?"
"Finché nun me rompo er ca##o pur'io de stà appresso alle pazzie tue!"
"Non lo farai"
"Nun ce scommetterei. NNamose, va'. La pizza la pago io, tu offrime er gelato".

05/08/25

La maggiorparte della mia vita

Qualche giorno fa ricorreva l'anniversario del primo bacio con Schroeder. 23 anni.
Calcolando che al momento attuale ne ho 46, possiamo dire che, da adesso in poi, avrò passato la maggiorparte della mia vita ad avere a che fare con lui invece che no.

Qualche giorno fa ho avuto una serata rilassata con Angelica, e abbiamo parlato delle anime gemelle. Ecco, io non penso che esistano anime "gemelle" in senso assoluto, ma sicuramente anime "sorelle" che si cercano e si ritrovano nel corso del tempo, poi le loro caratteristiche intrinseche fanno sì che il loro incontro possa dare o non dare frutti, durare una vita o durare un istante.
E' fuor di dubbio che Schroeder ed io siamo anime "sorelle", che probabilmente c'eravamo già incontrate in qualche altra vita e che forse ci rincontreremo in qualcuna delle prossime. In questa vita era necessario il nostro incontro per mettere al mondo le nostre figlie, esattamente così come sono, e dare loro la possibilità di affrontare i loro rispettivi percorsi e di incontrare e/o rincontrare le rispettive anime "sorelle" e compiere il destino d'altri ecc ecc.

Vista in questa ottica, credo che qualsiasi esistenza trovi una ragione d'essere.

(PS: in effetti la categoria che parla di Schroeder continua a chiamarsi "mio marito" nonostante non lo sia più da 11 anni, ma anche questa è un'eredità che non posso rinnegare, e non credo nemmeno di poterla modificare. Al massimo potrei aggiungere un'altra categoria, ma mi sembra ridicolo e forse anche fuorviante. Tra l'altro io continuo sempre a chiamarlo "mio marito" anche se non lo è più per davvero, in tutti i sensi; è curioso: conosco alcune persone che parlano subito di ex moglie o ex marito fin dal giorno dopo che si separano. Persino parlando del mio, anche quando per la legge eravamo ancora coniugati (e dopo la separazione lo siamo stati per altri 8 anni prima di divorziare) in molti mi parlavano del mio ex marito o persino dei miei ex suoceri. Boh, sarà un effetto del senso di indissolubilità del vincolo della genitorialità - non certo di quello del matrimonio - che mi fa percepire sempre e comunque un legame con lui)

04/08/25

Un anno fa

Un anno fa eri una gattina spaurita, che era stata recuperata da una zona trafficata di Torino dove rischiavi quotidianamente la vita sfrecciando tra macchine a tir. 
La prima notte hai provato a scappare in tutti i modi, ma dopo aver capito che ti trovavi in un luogo dove nessuno ti avrebbe infastidito o messo i difficoltà, avevi cibo, acqua, comodità e coccole a volontà, è passato poco da quando ti sei sistemata stanziale e ci hai considerate le tue umane da accudire e proteggere.
Dovevi restare con noi tre settimane, invece abbiamo lasciato che tu ci adottassi.


Da piccola e timorosa, sei diventata la padrona di tutto, della casa di città, della casa di campagna, dei nostri letti, mobili, vestiti, anime e cuori.


Miao anche a te, Ellie. E' passato un anno da quando sei entrata nelle nostre vite e lo abbiamo scelto come data del tuo compleanno. Oggi fai 2 anni. Miao.

 

02/08/25

Antidoto alla mediocrità

La Sicilia è quel luogo dove ci sono città rovinate dall'abusivismo edilizio, abitanti che se ne fregano del codice della strada, del codice civile, del codice del buon senso, amministratori che utilizzano i loro poteri solo per agevolare i propri interessi e tanta - troppa - gente che subisce passivamente una condanna alla mediocrità senza rendersene conto.
Poi, però, ti affacci su una strada provinciale e vedi questo.


E allora pensi che è davvero difficile immaginare che non esista un Dio, e che forse questi acquerelli li dipinge proprio per accendere di meraviglia la mediocrità di chi ci è condannato. Forse non tutti, ma magari qualcuno di loro se ne accorge, e allora ne sarà comunque valsa la pena di crearli questi scorci di bellezza libera e aperta a tutti. Magari nessuno di loro lo ammette, ma è proprio questo che rende loro più sopportabile la mediocrità.
 

01/08/25

L'autodelusione

Credo che una grande differenza tra il mio modo di ragionare e quello della media delle persone che conosco stia nel fatto che io ho interiorizzato in modo abbastanza stabile la consapevolezza del non avere controllo e/o potere sul comportamento degli altri.
E' molto difficile che io resti delusa dal comportamento di qualcuno. Posso esserne arrabbiata, addolorata, preoccupata, infastidita e tutto quello che vogliamo, ma delusa no. E non perché "non mi aspetto niente" da loro in termini disprezzanti, ma proprio perché "non mi aspetto niente", perché non ha senso che io abbia aspettative sul comportamento di altri. L'unico comportamento che posso davvero guidare, controllare, correggere è il mio.

E' per questo che ho scoperto una cosa che mi ha molto addolorato, ma non riesco a sentirmi arrabbiata o delusa. L'unico rammarico che provo è verso di me, perché non l'avevo capito prima, perché ero convinta che se mai fosse successo me ne sarei accorta e invece non è stato così.

Cosa ho imparato: a non dare per scontato la mia capacità di capire gli altri. A volte, come tutti, non capisco un ca##o nemmeno io. 

31/07/25

Me la sono cercata

Da un po' di tempo mi è tornato il pallino della musica, e per me è inevitabile tuffarmi con corpo, anima e mente in qualcosa che amo: è proprio nella mia natura, non esistono mezze misure, attività condotte in modo tiepido e moderato. Se una cosa mi piace, diventa pervasiva.

Riguardo la musica, la mia difficoltà maggiore sta in una mancanza di vero talento naturale (o forse nell'averlo soffocato fino a farlo sparire) che riesco male a sopperire con quelle conoscenze tecniche di "dottrina musicale" date dagli studi di teoria fatti in gioventù.
Quando suono con il Capitano e ci ritroviamo a commentare la sequenza di alcuni accordi, a lui semplicemente "suona bene" all'orecchio (talento naturale), io invece me ne esco con discorsi del tipo "Beh, è ovvio perché il Sol è la quinta del Do, per cui se ci vogliamo mettere il Re dobbiamo per forza metterci il La" (dottrina parruccona di chi la musica la fa sulla carta - come è stato insegnato a me). 

Il mio obiettivo principale, un anno fa, era migliorare la mia capacità di suonare la chitarra per poter anche suonare ai ritiri spirituali che faccio una volta l'anno, e in effetti ci sono riuscita (anche se ci sono ancora ampissimi margini di miglioramento), però il nuovo cruccio che ho è quello di recuperare gli accordi dei Kiirtan che non so suonare, dei quali ho solo le registrazioni live, quindi nemmeno in alta definizione.

Ho provato a rivolgermi all'intelligenza artificiale. Mi avrebbe fatto comodo che mi scrivesse le note su pentagramma e non lo sa fare. O meglio: dice che lo fa e poi mi ha generato immagini incomprensibili che tutto sono fuorché un pentagramma.
Dice che mi crea il midi (che posso poi importare su un software che lo trascriverebbe in pentagramma) ma no, improvvisamente si rende conto che le hanno disattivato gli strumenti per generare midi.
Dice che mi scrive la trascrizione testuale e lo fa, in modo disordinato e incompleto.
Insomma: mi sono stancata non tanto del fatto che NON possa fare determinate cose, ma soprattutto del fatto che prima me le propone come alternative e poi, quando io le dico di farlo, mi dice che non le può fare oppure mi fa delle c@c@te senza senso.
Quindi stamattina ho voluto essere chiara.


Ecco... in effetti me la sono proprio cercata! :-D