01/11/10

Antonietta

Le prime volte che lo sentivo "abbanniare", credevo fosse un venditore ambulante di qualcosa.
Lo si sentiva già da lontano, il suo grido e la sua cadenza inconfondibili "Ah-weeeeeeeeee'haaaaaaaaaa!". Mi sono sempre chiesta cosa vendesse e a volte mi affacciavo, quando lo sentivo, per scorgere il suo carrettino, o moto-ape, o quel che è, ma non sono mai riuscita a vederlo.

Un giorno mio marito è riuscito a intercettarlo. Non è un ambulante, è uno dei tanti "pazzi" del quartiere. Un signore anziano che tiene sottobraccio una scatola di cartone piena di fiori.
"Vende i fiori, allora."
"No, non credo. Sembrano fiori rubati al cimitero..."

Ieri mattina l'ho sentito da lontano. Ero vicina al balcone e ne ho approfittato. Mi sono affacciata e l'ho visto.
Vestito abbastanza bene, pulito, ordinato. Non è certo uno abbandonato a se stesso. La scatola di cartone è del tipo per il latte e i fiori non sono freschi nè secchi. Sembrano davvero rubati al cimitero oppure alle tante cappellette votive della Madonna disseminate in giro per le stradine del centro storico in cui vivo.
L'ho visto per la prima volta, e per la prima volta sono stata investita in pieno dal suo urlo, e stavolta è arrivato chiaro e limpido alle mie orecchie: "Antonieeeeeeeeeettaaaaaaaaaaaaa!!"

D'un tratto mi sono sentita raggelare dalla tristezza. Ho immaginato che Antonietta fosse la moglie di quell'uomo, e che lui era impazzito dal dolore della sua morte.

Sarebbe stato meglio continuare a crederlo un ambulante.

3 commenti:

Mirtillo14 ha detto...

Una triste storia di solitudine. Buona giornata

utente anonimo ha detto...

che storia malinconica...

Mi fa tornare in mente una canzone che mi faceva venire i lucciconi ogni volta che l'ascoltavo: "i vecchi" di Baglioni...

sigh...



Fede

utente anonimo ha detto...

:/

LA Santa