29/11/13

Sull'annosa questione degli e-book

Saranno almeno 10 anni che si sente parlare di e-book. Ed è noioso il fatto che, in 10 anni, la critica più gettonata sia quella famosa del "profumo della carta". Al salone del libro di Torino, nel 2011, c'era una casa editrice che la distribuiva in flaconcini etichettati "Profumo di carta".
Dall'altro lato, la tesi più utilizzata è quella che "Ma la sostanza non cambia, la storia è sempre quella, il talento di uno scrittore, se c'è, ti coinvolge lo stesso", e poi "Immagina il risparmio di spazio, il minor peso nella borsa, meno scaffali da acquistare/montare/spolverare, meno alberi abbattuti".

Io devo ammettere di averci riflettuto poco. Nel senso che amo così tanto l'esperienza fisica dell'entrare in libreria, sfogliare i volumi, lasciarmi catturare dalle copertine o dai titoli, che la cosa non l'ho proprio mai considerata. Non c'entra il "profumo", è proprio un'esperienza totalmente differente ed io non credevo possibile, per me, rinunciare al libro di carta in favore di quello elettronico.

Poi qualcosa è cambiato. Il mio punto di vista si è modificato, o - per meglio dire - ci ho riflettuto un po' su.

Leggere, secondo me, è come fare l'amore. Lo si può fare con qualcuno (a seconda dei propri gusti e delle proprie inclinazioni personali) o lo si può fare da soli.
La "sostanza non cambia". Cambia il tipo di esperienza.

Leggere un libro, è come fare l'amore con qualcuno. Un'esperienza fisica che coinvolge tutti i sensi, oltre l'intelletto. Il profumo della carta che può anche essere cattivo, così come anche il partner può, sfortunatamente, puzzare. Il tocco della rugosità della carta, il suo peso tra le mani, come può essere la morbidezza o meno della pelle dell'altro, il suo corpo fisico vicino, sopra, sotto, dentro. E poi, se piace, si arriva al culmine. Quanti libri mi hanno fatto provare emozioni immense, quanti mi hanno fatto ridere fino a spanciarmi, o piangere con lacrime vere. Quando un libro mi piace, è esattamente come quando mi piace l'amore: un senso di appagamento intellettuale facilmente paragonabile all'appagamento fisico.

Ma quello, se c'è, non cambia. Non manca.
Se un libro è buono, se piace, se incontra i gusti del lettore, lo appaga a prescindere dal supporto attraverso cui viene letto.
Ecco perché, secondo me, leggere un e-book è paragonabile all'autoerotismo.
L'esperienza fisica nei confronti di un e-book reader è diversa. Più semplice, per molti versi, più leggera, più accessibile, meno coinvolgente e compromettente sul piano fisico. Non rischi di farti venire il mal di schiena a portare la borsa piena di libri, perché un reader pesa niente. Non rischi di tagliarti le dita, specialmente in inverno, voltando le pagine. Non devi temere che la scelta tipografica dell'editore sia infelice ai tuoi occhi: carta troppo chiara o troppo scura, carattere troppo piccolo, impaginazione fatta da un editor ubriaco e così via. E' tutto liscio, preciso, perfettamente adeguabile alle tue esigenze, tue e di nessun altro.
La sostanza non cambia e se il libro ti fa ridere, lo farà anche l'e-book. Anche l'e-book ti farà piangere, se è il caso, o ti annoierà.
Ma l'esperienza intellettuale raggiungerà il suo culmine di piacere allo stesso modo che se fosse su un libro di carta, e la mancanza di ulteriori coinvolgimenti sensoriali, secondo me, può anche essere un vantaggio per esaltare il solo aspetto intellettivo dell'atto del leggere. Come dire: mi concentro solo sulle parole, senza altri fronzoli, senza lasciarmi influenzare dall'immagine di copertina o dallo strano odore di muffa che esce dalle pagine. Mi concentro solo sulle parole.

Dal mio punto di vista, adesso, dipende al tipo di esperienza che decido di concedermi. Da un mesetto possiedo un Kindle e posso dire che ne sono molto soddisfatta. Mi sono comprata con pochi centesimi diversi libri che, probabilmente, di carta non avrei comprato mai, e che forse, alla fine, potrei decidere di comprare lo stesso perché mi sono piaciuti, mentre quelli che ho lasciati a metà perché mi hanno annoiato li ho cancellati senza dolore. Un libro di carta non potrei mai cestinarlo, nemmeno se fosse il più schifoso del mondo.
Meno responsabilità nei confronti del partner, come fare l'amore da sé.

Però, è anche vero che non potrei mai pensare di leggere un libro di Camilleri solo su e-book. Non potrei mai perdermi il piacere della carta liscia color avorio della Sellerio, la morbidezza della copertina leggermente rugosa, il piccolo peso da portare, quasi divertente tra le mani.
Esperienza che coinvolge tutti i sensi, come fare l'amore con qualcuno.

E allora, giusto per chiarire, non vorrei che questo post venisse interpretato come una cruda etichettatura di "pippaioli" per gli utenti di vari e-book reader, lungi da me. Ripeto che sto scoprendo anch'io questa "nuova frontiera" della lettura e pippaiola non mi ci sento di certo.
Quello che intendo dire è che, forse, non bisognerebbe estremizzare il tutto (come spesso si fa). Ognuno dovrebbe sentirsi libero di scegliere, secondo il momento, secondo l'argomento, secondo ciò che gli va in quel particolare frangente.
Il libro di carta non è indispensabile, ma lo si legge perché è un supporto che da' più stimoli sensoriali.
L'e-book reader offre un approccio più asciutto e asettico al testo, ma è molto più comodo e versatile.

A volte un partner, a volte se stessi.

A seconda di cosa si desidera in quel momento, in quel periodo o, anche, per tutta la vita.

2 commenti:

Valeria ha detto...

Riflessione originale e molto calzante! Mi è molto molto piaciuta ;)

Anonimo ha detto...

mi è piaciuto molto leggere questo post! forse xché anch'io vorrei provare un e-reader..... anch'io sono x i libri.. profumo di carta ec.. etc... ma forse è tempo di svecchiarmi un pò, di alleggerirmi un pò, di provarci almeno...
grazie!
A, Ct.