25/11/13

Un'altra versione dei fatti

Mi ha fatto un certo effetto ascoltare, fingendo di non farlo, la versione di mia madre circa il suo approccio alla mia ex-storia, l'ultima prima del matrimonio.
Per me è stata una storia molto dolorosa, sia sul piano fisico che su quello emotivo, e forse avrebbe potuto devastarmi di meno se solo mia madre l'avesse gestita diversamente.

Mi è venuto in mente il film "Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti", dove accade una certa cosa e ciascun personaggio racconta la propria versione, il proprio punto di vista, e man mano che arrivano le nuove versioni si capiscono più cose sulle versioni degli altri personaggi, alcune reazioni vengono travisate, altre non erano state neppure notate, e la morale del film (oltre a farti spaccare in due dal ridere) è proprio questa: non saprai mai la verità fino a quando non ricostruirai tutte le versioni della stessa vicenda.

Ecco. A quel punto mi è salita la rabbia, perché l'interlocutrice di mia madre si stava facendo una certa idea del tutto diversa dalla verità e dalla mia versione dei fatti, del come erano realmente andate le cose.
Mia madre ne parlava come se le sue reazioni dell'epoca fossero state mature e incoraggianti ("Io le ho detto, allora, vai a Roma, prova, vedi come va. Perché se non avesse provato le sarebbe rimasta per tutta la vita il dubbio sul come sarebbe stato", ma questo, mia madre, non me lo ha detto mai. Ero io che lo dicevo, chiedendo disperatamente il permesso di provare, di vedere come andava, perché altrimenti mi sarebbe rimasto per tutta la vita il rimpianto di non averlo saputo. E lei mi ha sempre detto di no, per 3 anni).
Se solo lei avesse gestito la cosa in maniera matura e incoraggiante, probabilmente la storia sarebbe finita dopo 6 mesi ed io mi sarei risparmiata anni di torture psicologiche, di senso di inadeguatezza e - non ultimo - avrei un ricordo migliore della prima volta che ho fatto l'amore. E anche della seconda, della terza, della quarta e così via.

Invece no. Mia madre ha reagito come, all'epoca, si sentiva di fare: protettiva, spaventata, proibizionista.
Non la rimprovero di questo. Erano altri tempi e lei stessa, all'epoca, aveva la mentalità molto più chiusa di adesso. L'ho detestata per questa ragione, ma adesso non riesco più a dargliene colpa.

Però, che si faccia bella, raccontando di sè un pensiero che, all'epoca, non condivideva affatto... no. Mi ha fatto montare la rabbia. Ho avuto la tentazione di dirlo, di avvicinarmi e di raccontare all'interlocutrice la vera storia, la mia versione che non è vera solo perché è mia, ma perché è il racconto oggettivo, cronologico e lineare di come sono andati i fatti, potrei esibire pure le prove. Ma poi mi sono detta: machissenefrega.

Mia madre s'è fatta bella agli occhi di un'amica.
A che mi serve smentirla? Posso averne un giovamento? No. E allora me ne frego.

1 commento:

Angie ha detto...

ciao Lucy! che fortuna x te, che seppur con rabbia, riesci a dire: machissenefrega!! io non riesco a farlo, anche i miei genitori, a distanza di tempo, dicono cose diversissime da quelle dette un tempo.... a volte li guardo e penso: macché? li hanno sostituiti? adesso sembrano "illuminati"!! all'epoca erano arretratissimisssimissimi.. eppure a sentirli parlare...
mah!!
un caro saluto
Angela, Ct.