Alle 7.30 del mattino, sull'autobus, abbiamo tutti la stessa faccia stropicciata di chi è stato strappato prematuramente al tepore domestico. Tranne gli studenti. Non tutti, ma alcuni hanno l'espressione pallida della paura per la verifica in classe, e in mano tengono un libro o un quaderno che sfogliano convulsamente, secondo me a casaccio.
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