29/09/24

Peggio dei pregiudizi, ci sono i giudizi fuorviati

Talvolta mi capita di incontrare persone con giudizi negativi sullo yoga per bambini, perché una loro precedente esperienza è stata deludente, noiosa, poco interessante per il bambino e quindi basta, viene relegato nella categoria delle esperienze da non ripetere.

Mi è capitato ieri, durante la lezione aperta di yoga per famiglie dove la bambina di 6 anni, alla domanda della mamma "Vogliamo fare lo yoga?" ha tassativamente risposto "NO!".
E la mamma, un po' mortificata, ha giustificato la risposta secca della figlia raccontandomi di un'esperienza precedente che, appunto, non è piaciuta a nessuno.
Io rispondo sempre che esistono tanti modi di portare lo yoga agli altri quanti sono gli insegnanti che lo fanno.

La mamma si è convinta a riprovare, la bambina invece mi ha guardato in cagnesco per i primi 30 minuti, sforzandosi di non divertirsi, di non sorridere, di non partecipare, di non dare soddisfazione alla mamma che l'aveva costretta, né a me che la stavo facendo divertire nonostante lei avesse detto che non voleva farlo.
Tra le situazioni che preferisco in assoluto c'è proprio vedere l'enorme sforzo che alcuni bambini fanno per non sorridermi durante le mie lezioni.

Tra colleghe spesso ci incoraggiamo dicendo che la differenza tra chi ha avuto una formazione valida e consolidate esperienze si vede, e alla fine poi è l'allievo che sceglie l'insegnante con cui si trova più a suo agio, però a volte, oltre alle normali difficoltà della vita, ci ritroviamo a scontrarci con l'incompetenza di chi c'è stato prima di noi creando pregiudizi anche nei nostri confronti.

(E tralascio gli ottusi e bigotti pregiudizi negativi a priori, della serie "Noi siamo *nome di una certa religione che non dirò*, nostro figlio non ha bisogno di fare yoga")

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