16/01/08

Macramè e idillio spezzato

Al telefono, per descriverlo a mia suocera, l'avevo chiamato "pizzo", perché così ne chiamavano uno simile su una rivista.
Stamattina mercatino: e' mercoledì e nella mia città lo fanno il mercoledì.
Il commento di mio marito, immigrato dalla "metropoli": si vede che qui nessuno ha un ca##o da fare.... che senso ha fare il mercatino di mercoledì? Bisogna farlo il sabato! Quando la gente non va al lavoro!

Bene, vuol dire che nella nostra ridente cittadina, la gente non va al lavoro nemmeno di mercoledì, perché forse un lavoro non ce l'ha, o forse la gente che frequenta il mercatino è composta maggiormente da casalinghe, ma insomma, qual è il problema? E' sempre stato di mercoledì, vuol dire che sta comodo a tutti. Se volevi il mercatino del sabato te ne stavi a Palermo.

Il mercatino, dicevo. Stamattina ho lasciato la bimba a casa da mia madre e sono andata. Ho pensato di cercare del pizzo simile a quello già usato per il vestito da principessa, per aggiungerlo sull'orlo della gonna (e nascondere le onde della cucitura... sulle lunghe distanze, ho ancora problemi ad andar dritta). Arrivata davanti alla prima bancarella mi son ricordata di aver dimenticato a casa il campione. Bene.
Mi son detta che l'ho avuto con una tale frequenza sotto gli occhi, che se ne avessi visto uno simile l'avrei subito riconosciuto.

Mi son fatta un giro, anche per dare uno sguardo ai prezzi, alla fine son tornata dal più conveniente e mi son messa a guardare con interesse le bobine di macramè. Così c'era scritto sui cartelli.
Il ragazzo mi avvicina: "Posso aiutarti?"
(Fantastico quando mi danno del tu...) "Si, sto cercando un tipo di macramè simile a quello che ho già usato"
"Hai un campione?"
"No"
"L'hai comprato qui?"
"......................no........."
Lui nota il mio lieve imbarazzo e insiste "E dove l'hai preso?"
"Da un sacchetto di confetti"

E ora, moretto dagli occhi azzurri, dimmi quale altra cliente ti ha mai fatto una confessione simile guardandoti seria in viso.

E' vero: sono rimasta fulminata dal macramè che rifiniva il sacchetto di confetti del matrimonio di una figlia di un'amica di mia madre... Per fortuna mia madre aveva ancora quello suo così ne ho avuto a sufficienza per decorare il vestitino.

Il ragazzo, allora, mi sorride e mi chiede i dettagli, il colore, e cerca insieme a me, ignorando una signora che già da qualche minuto cerca di attirare la sua attenzione. Ma mi dispiace, cocco, se non ti sei ancora accorto dell'anello che porto al dito, dovrò fartelo notare io...

Mi fa vedere alcune bobine che rispondono alla mia descrizione, e poi mi dice dispiaciuto: "Sarà molto difficile trovarlo uguale..."
"Si, certo, specialmente considerando che non ho qui il campioncino... ma tanto non ha poi tutta questa importanza... - e qui la cruda verità - serve per il vestitino di carnevale di mia figlia, anche se non è uguale, ma ci somiglia un po' va anche bene...."

E l'idillio finisce tragicamente... Lui si ritira e si richiude, io lo avverto, si rivolge alla signora chiedendole se ha bisogno di aiuto,  e mi lascia da sola a scegliere il macramè.
Ne vedo uno che ci somiglia, glielo dico. Tre metri, grazie. Ecco. Grazie ancora e arrivederci.

E l'idillio, appena nato su una nuvola di stoffe, nastrini, pizzi e merletti, è finito miseramente, accartocciato malamente in una bustina di plastica, e pagato 3 euro.

3 commenti:

Icyflower ha detto...

Lucyyyyyyy...passa sul mio blog..c'è un premio che ti aspetta! :-P

HanaBi75 ha detto...

ehm... Lucy.. prendila con filosofia ... ma se passi dal mio blog anche io ho un regalino per te...

filosofia mi raccomando.... ghhghghgh

yersiniapestis ha detto...

eh eh ehe


a me sempre più spesso danno del "lei" e della "signora"....

eppure vengo tranquillamente confusa con le mie compagne ventenni....(io ne ho ormai quasi 27 di anni....gulp)