01/10/20

Ci sono ancora

Non saprei dirlo adesso, ma posso supporre che questo 2020 sia l'anno con minor numero di post in assoluto. Certo, non è ancora finito.

Ci sono ancora, quindi, ci sono sempre. Sto bene, stiamo tutti più o meno bene, è solo che ho avuto davvero molte altre occupazioni e pensieri, e purtroppo devo ammettere che questa nuova interfaccia di blogger mi ostacola parecchio perché, come già detto, non mi funziona bene dal cellulare.

Ho trascorso giornate intere al computer, è vero, ma non mi sono mai seduta con la sufficiente libertà di testa e di contesto da poter tornare a scrivere. Eppure di cose da raccontare ne ho parecchie.

Inizio dalla più importante: ho cambiato lavoro definitivamente. Ho colto un'occasione insperabile, ho trovato una collega accollativa, ho preso in gestione una ludoteca in pieno centro a Torino, praticamente a 100 mt dalla Mole Antonelliana.

Suppongo che chi mi segue su altri lidi lo sapesse già. Ebbene, sono contentissima, è quasi l'occasione di una vita. Un lavoro vero, un'occupazione vera e seria. Soprattutto un titolo professionale di cui le mie figlie non si vergognano.

Già perché, l'ho scoperto solo ora, le mie figlie hanno sempre risposto sottovoce quando qualcuno ha chiesto loro che lavoro facesse la mamma. Probabilmente non sono mai state in grado di immaginare quanto avrebbe potuto essere peggio dire "la spacciatrice" o "la b*tt@na". Io facevo la baby sitter, e loro non ne erano contente. Mi sono lungamente interrogata sul senso di questa scoperta, anche con l'aiuto della mia psicoterapeuta, e alla fine sono giunta alla conclusione che non voglio occuparmene. La storia è cambiata e va bene così.

La ludoteca è bellissima. La stiamo riempiendo di corsi e laboratori e sembra quasi che si riempirà anche di bambini (covid permettendo).

Per fatti miei ho anche ripreso a dare lezioni di yoga per famiglie, e anche qui ho deciso di rivalutare il mio lavoro e il mio compenso, ché va bene farlo per divertimento, ma adesso è il mio lavoro, e il lavoro va pagato.

Insomma, è stato un mese di settembre pieno di cose da fare, da organizzare, delle quali occuparmi e preoccuparmi. E alla fine è arrivato ottobre, e con lui il frescolino autunnale e le prime foglie gialle sui prati ancora verdi.

Sarà un bell'autunno, me lo sento.

1 commento:

Daniela... ha detto...

In bocca al lupo.
Io con le ragazze due chiacchiere le farei giusto per far capire che i "lavori" di cui vergognarsi sono altri, sono intelligenti e sono le tue figlie, capiranno. <3