11/12/08

La morte di Ivan Il'ic

Mai letto niente di Tolsoji in vita mia. Ieri sera, un po' per scommessa e un po' per sfida con un paio di amici internettiani, l'ho preso e l'ho letto. Tutto in un'unica seduta.

Bello.

Finalmente qualcosa che non mi facesse pensare di chiudere il libro e scagliarlo fuori dalla finestra. Indubbiamente Camilleri l'ha letto poco prima di scrivere "Il tailleur grigio"... dovrei controllare se nella nota dell'autore c'è qualche riferimento a Tolstoji.

Comunque la trama è, di per se, povera. Nel senso che l'unico "evento" è la caduta dalla scaletta di Ivan Il'ic, per il resto sono tutti pensieri e riflessioni, deliri.
Quando si tratta di romanzi in "straniero" è chiaro che un terzo della buona riuscita di una lettura è di responsabilità del traduttore. Non sono in grado di valutare la qualità della traduzione, ma mi hanno fatto impazzire le frasi. Frasi lunghe, piene di coordinate, di subordinate, di incisive, ma che riescono alla perfezione a ricondurre il lettore alla proposizione principale. Non ho mai perso il filo di nessuna frase, non ho mai dovuto rileggere perché non capivo bene.
Bello, proprio bello.
Una buona lettura, finalmente.

Mi sa che continuo sul filone ottocentesco o comunque classico.... ché dagli scrittori contemporanei ho ricevuto troppe delusioni consecutive.

3 commenti:

tarta1 ha detto...

per los tesso motivo anch'io mi rifugio da loro ogni tanto

billa ha detto...

oddio come non essere d'accordo !!!! io adoro la letteratura dell'ottocento e gli autori russi sono tra i miei preferiti ...


billa

lauraricama ha detto...

Te lo avevo detto di leggerti Anna Karenina!!! Io adoro quelle 900 o forse più pagine!!!