28/08/08

Numi tutelari

"Che ne pensi se oggi i ciucci te li lascio qui sulla mensolina?"
"No mammina, mettili qui sul cuscino, così mi proteggono!"

...


Imapare a dormire senza ciuccio è un traguardo che spero di raggiungere prima del compimento dei tre anni. Sarà dura, ma vinceremo anche questa battaglia.

Prevedendo lunghe ed estenuanti permanenze nella sua stanzetta prima che riesca a prendere sonno (e sono ottimista), credo che darò il via all'operazione "Addio ciuccio" quando le temperature si abbasseranno.

(Ne uscirò a pezzi, lo so... me lo sento...)

7 commenti:

tarta1 ha detto...

i ciucci che proteggono sono la fine del mondo!!! ^_*

una mia amica ha detto alla bimba: ops il ciuccio è caduto nel water ... lo tiriamo fuori???

la bimba: no no lascialo li

e ha smesso

ihihihi

lucyvanpelt78 ha detto...

...conoscendo mia figlia... mi direbbe "Si mammina, me lo prendi per favore?"


Ci vuole una strategia ben definita: ho ancora da parte una lavagnetta coi gessetti, regalo del suo compleanno (gulp!). Sarà la "contropartita" per l'addio al ciuccio...

utente anonimo ha detto...

mia sorella ha scritto una ispiratissima lettera da parte di babbo natale per il figlio, nella quale babbo ringraziando per la difficile rinuncia lasciava un bel regalo in cambio del ciuccio, che gli serviva per portarlo nel paese dei ciucci, dove - assicurava - sarebbe stato un ciuccio molto felice. A due anni e mezzo quando la nostalgia del ciuccio era più forte il piccolo chiedeva a mia sorella di leggere la lettera attaccata al frigo, soprattutto voleva sentire che il suo ciuccio "stava bene". E' stata dura, ma ha funzionato!

Fede

lucyvanpelt78 ha detto...

E' proprio la stessa strategia che adotterò io, tra qualche settimana...

Sigh... Però sono certa che sarà l'ultima battaglia da combattere, poi il resto sarà più facile... quindi potrò cominciare a pensare di fare un altro figlio, quindi ricominciare tutto da capo... sigh e strasigh...

yersiniapestis ha detto...

rimpiazzare il ciuccio con qualcos'altro che lo rimpiazzi nella "protezione"?

utente anonimo ha detto...

Yersi, tenerissimo consiglio il tuo, ma purtroppo si corre il rischio di innescare una pericolosa spirale di dipendenza dal feticcio. Anche se sembrano piccoli e indifesi i bimbi hanno enormi risorse a cui attingere per risolvere questi piccoli grandi drammi, ed è fondamentale per la crescita della loro autostima farvi ricorso. E' così che si diventa grandi...

Federica

lucyvanpelt78 ha detto...

Federica, io non lo demonizzerei "il feticcio"... Capisco che tu non hai ancora figli e ti auguro di averne del tipo che amano dormire, che cercano il letto, che vogliono la tranquillità e se ne fregano di avere la compagnia della mamma o cose simili, perché quando vogliono dormire non gliene frega niente del resto. Esistono bambini di questo tipo: mia nipote è stata così fin da neonata, non è fantascienza.

Ma quando ti capita un bambino che odia dormire e si oppone al sonno con tutte le sue forze, a qualunque età (e indovina a chi è toccata una bambina cosi?) anche la mamma più paziente e ispirata del mondo, crolla.

Matilde non ha mai avuto nessun oggetto transizionale, nonostante io la spingessi continuamente su questo senso. Dorme con tre pupazzi, ma se non glieli mettessi io accanto se ne fregherebbe. Lei voleva solo me. E nemmeno tanto distante.

Ci sono voluti 13-14 mesi prima di giungere un compromesso, al punto che mi sono sempre chiesta se "il compromesso" non fosse una semplice tappa di crescita piuttosto che la vincita di una estenuante battaglia che ho combattuto per tutti i giorni e le notti del suo primo anno di vita.


L'unica dipendenza che ha Matilde è proprio quella del ciuccio. Ne ha 4 perché quando aveva 9 mesi e stava in piedi dentro la culla reggendosi alle sbarre mi lanciava addosso il ciuccio per farmi capire che non ne voleva sapere di dormire. E cercare un ciuccio sul pavimento di una stanza buia è impossibile...


Con lei sono sicura che non funzionerebbe un "sostituto", proprio perché non ne ha mai avuto bisogno. E' una cosa che deve affrontare per quella che è: una dipendenza, un'abitudine da estirpare e basta. Non senza sofferenza, è chiaro, ma neanche senza una "contropartira" da grandi, come la lavagnetta coi gessetti, gioco che le è stato regalato ma che le ho sempre detto di non poter toccare perché ancora piccola.

Spero di farcela con meno traumi possibili, per lei e soprattutto per me!